Nei meandri della ragione
La nostra ragione ci conduce a ritenere, senza possibilità di dubbio, che il vizio sostanziale di un ragionamento qualsiasi risieda nella sua eventuale illogicità. Pertanto, se un ragionamento è logico e formalmente rigoroso, potremo senz'altro ritenerlo esente da vizi: ritenerlo viziato sarebbe, in base alle premesse, un vizio sostanziale imperdonabile.
Tuttavia, molti ritengono che la razionalità umana non rivesta natura universale, ma sia strettamente connessa alla nostra costituzione fisica e biologica. Essa, in altre parole, sarebbe soltanto la nostra chiave di lettura dell'Universo; ma quest'ultimo, per altri aspetti, e cioè per quelli razionalmente non decifrabili, ci rimarrebbe del tutto inconoscibile.
Il vizio sostanziale di un qualsiasi ragionamento, in questa prospettiva, risiederebbe proprio, per quanto assurdo possa sembrare, nella sua logicità. Sarebbe infatti proprio l'inadeguatezza della nostra logica a precluderci la conoscenza profonda dell'Universo.
Ma anche in questo caso, se un ragionamento fosse logico e formalmente rigoroso, dovremmo senz'altro ritenerlo esente da vizi.
Ritenerlo viziato sarebbe infatti logico, e dunque, in base alle nuove premesse, vizio sostanziale imperdonabile.
Per questi motivi, ragionare sarà forse un po' riduttivo, forse inadeguato alla ricerca della verità; ma è davvero molto, molto tranquillizzante.
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