Commenti a "La vita finisce nell'attimo che nasci." di Nausika


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bravo Sir Jo......la tua considerazione mi piace tanto!
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Personalmente il mio concetto di vita non si scosta di un millimetro dall'amore, dalle emozioni, dal non distruggere. Ma si discosta dal darle sensi arcani o non dimostrabili. Non credo in cose che non vedo e non sento, infatti credo nell'amore e nei sentimenti, perché li vedo e li sento.

Detto ciò aggiungo che non CREDO che per amare bisogna credere in un dio, o nei fantasmi, o in mondi ultraterreni. CREDO che di mondo abbiamo questo ed in questo DOBBIAMO vivere godendone i frutti, e non lasciarli perdere nell'attesa di un mondo che verrà! Non credo che la vita l'abbiamo per sprecarla in un'attesa di futuri migliori, soprattutti in futuri che non mi si palesano; se ci sarà un futuro dopo la fine (futuro che non sento, nè vedo, nè riesco a dimostrare) cercherò di avere piacere nel vivere anche quello. CREDO che quello che abbiamo DEVE essere usato nel modo migliore ed il modo migliore non è sperare che dopo la fine ci sia di meglio.
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giuseppe, non mi rivolgevo a te nel comm. precedente ed anche vinc. non ha capito fino in fondo a chi mi rivolgevo...in realtà mi riferivo a nausika, l'autrice di questa frase!
a vinc ho già risposto e a te non mi resta da dire che non dici cose sbagliate, ma vai troppo oltre per l'umana comprensione rimanendo cmq semre molto vago , non scendendo mai in vere e comprensibili risposte.
parli dei sentimenti come dati e dell'amore come un'elaborazione, ma io non ho mai saputo svolgere i teoremi!
certo è che lo spirito è la soluzione per gli uomini che non sanno più riconoscerlo in sè, questa è forse la soluzione?
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Per Maria De Benedictis: non mi hai compreso, rileggi le mie parole. L'altruismo, la generosità, l'umanità non sono DATI, ma ELABORAZIONI dei dati. Sono cioè sentimenti ed intenzioni soggettive: le uniche cose che esistono. L'inferno generale esiste solo in assenza di amore: e l'amore è anche'esso non un dato, ma una elaborazione soggettiva del vissuto interiore. Le mie idee dunque non conducono a ritenere questo "passaggio", cioè la nostra vita, finito in principio; ma degno di essere vissuto in maniera consapevole, togliendosi dagli occhi le bende della materia. Esse sono la causa di ogni nostro errore e di ogni nostro male. L'unica cosa che esiste nell'Universo è lo spirito, matrice della nostra psiche: più capiremo questo, più capiremo dove stiamo mettendo i piedi (questo lo dico massimamente a Vincenzo, che esorto a guardare non i propri piedi, ma a DOVE LI STA METTENDO. : ))
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Vincenzo, che ti succede? Ti agiti contro il nulla... E di quali sorrisi parli? Chi è il tuo interlocutore misterioso? Sei perseguitato da un fantasma, come Macbeth dal fantasma di Banco?  : ))
   Io ti dico solo una cosa, che un giorno, non mi importa quando, SENZA ALCUN DUBBIO riscontrerai vera: tu non sei quello che appari  a te stesso; sei qualcosa di molto, completamente diverso. Vincenzo Cataldo è solo un vestito, il vestito di ciò che realmente sei e non ti accorgi di essere. In quell'Universo, l'unico che esista, l'unico in cui ESISTI ANCHE TU, ciò che conta non è ciò che si pensa o si dice, ma CIO' CHE VALE. Ed esiste una sola discriminante tra ciò che vale e ciò che non vale: l'amore che è dentro di noi. L'amore è l'unico bagaglio che un giorno porterai con te verso il regno della verità. L'essere (il famoso essere di cui parlava Parmenide, e con lui tanti altri) è amore.  QUI E' LA SOLUZIONE DEL PROBLEMA DELL'UOMO.
    Io lo so che tu non mi crederai, e mi irriderai; ma so anche che su queste mie parole, nel segreto della tua anima, rifletterai. E questo, solo questo è ciò che conta per un seme: trovare un terreno in cui morire per generare la vita.

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