Nata come la rugiada in primavera, fresca e soave Festeggiata con amore Ardente fiamma della nuova vita
La corsa affannata alla fanciullezza, il gioco e la spensieratezza Il primo bacio che anela Come l'acqua i fiori.
La lotta alla sopravvivenza in una città che danza tra la modernità che avanza Negli anni che inesorabili marciano prepotenti.
Fiaccola sfavillante Al massimo dell'avvenenza Il corpo che muta e si trasforma; Donna che si affanna come amazone in guerra Nella battaglia per la conquista Della libertà che brama Come sole che cerca spazio coperto da scure nubi.
Genitrice e moglie Tristi tormenti e amor profondo Lasso di tempo che passa Come In una clessidra scivola lento ed inarrestabile senza indugio, senza sosta.
Effimera è la bellezza Come fiume in piena La lama del tempo lascia Solchi di rughe al suo passaggio e sui capelli la neve si poggia a coprire l'ebano del color Mentre lei tremulal debole e stanca contempla e si scoraggia.
Le occasioni perse con il rimpianto ed il pianto fino a giunger la sera Al ristoro che da pace come un tramonto Rosso cremisi dietro le finestre Carico di ombre del passato Guerrieri vincenti delle occasioni perdute ora trionfano e brindano Fino a che la notte arriva scura e fredda e la candele della vita carica di occasioni perdute, sprecate Deluse, fallite e rimpiante Piano si spegne. A. Mori.
Al tuo sorriso acceso all'alba Al tuo profumo sulle lenzuola Al calore del tuo corpo Arigatò! Per le ore che mi manchi Tra il sudore del lavoro Per le ore di ristoro Quando il tramonto giunge rosso e ti stringo al tuo ritorno Arigatò! Quando la luna illumina il tuo volto e la stanchezza ti riaddormenta Quando le stelle compaiano Trapuntando il cielo e al ritmo del tuo cuore trovo la dolce pace Per ogni cosa che sei tu Arigatò.
Il ghiaccio degli occhi tuoi al suono dell'orchestra sciogli... Baciami l'anima Or che le labbra non puoi mentre sento il tuo respiro dolcemente ansante In questo sogno danzante, con te lontano andrei Sulle ali della libertà Per vivere le epoche che vorrei.
Siamo in un'epoca commerciale dove tutto ha un prezzo anche il calore, il romanticismo la dignità purtroppo e dove l'essere gentile e galante e solo spesso convenzionale al fine di ottenere, dopo aver dato. Non dovrebbe esistere il dare per avere qualcosa in cambio ma il donare per il piacere puro di farlo senza pretendere e senza rimuginare. Non si dona amore se non per amore. ❤ ️ a. M.
E se ogni lampo fosse uno sguardo, Ed il vento una carezza, Se ogni tuono fosse Un "ti amo" sussurrato, ed ogni goccia di pioggia fosse un bacio... Odieresti ancora il temporale? A. mori.
Ci sei stato per tutti, nel bene e nel male. Sempre. Non sai chiedere ma ti piacerebbe ricevere ma in pochissimi sono empatico come te e molte volte resti solo ad affrontare i tuoi demoni. Tante volte loro hanno chiesto il tuo aiuto, sperando, domandando, implorando in maniera docile ma anche con arroganza e molte volte lo hanno preteso, e reclamato a voce alta ed insistito fino a che non hai concesso loro la tua presenza anche se il realtà non volevi e non potevi. È capitato dire "no", ma si sono offesi e ti hanno ferito, sparlato e a volte ti hanno perfino cancellato dalla loro vita dimenticando e rinnegando tutto ciò che c'è stato in passato. "Amici" si sono definiti ma cosa sia l'amicizia forse neppure lo sanno. Amicizia non è solo sapere i dati anagrafici, i gusti sul cibo o quelli musicali postati magari tramite social e non è neanche trascorrere un sabato insieme davanti una pizza o al cinema per poi non farsi sentire un intera settimana. Non è scambiare quattro chiacchiere o mettere dei like, commentare una foto o salutarsi con un sorriso se ci di vede per strada. Amicizia è altro e tu purtroppo la conosci bene perché ti ha deluso, fatto piangere, arrabbiare, ridere, gioire e vivere emozioni pure e anche se le persone a cui l'hai donata non fanno più parte della tua vita. Ti ha lasciato i ricordi che rievocano in te immagini, suoni, profumi e avvenimenti che possono strapparti una lacrima, un sorriso, un imprecazioni, una preghiera, un rimpianto. Ma sono emozioni vere, legittimile e pure come il sentimento che ti hanno fatto vivere. Sono turbamenti che ti hanno reso un vero "Amico". Ti sei fidato e ti hanno deluso. Non si può essere amici di tutti e diffida di chi usa questa parola con facilità. Amico e chi vive con te le tue eccitazioni, piange con tele tue tristezze, gioisce con te le tue vittorie, sa tutto di te e ama platonicamente anche i tuoi oltre i tuoi pregi. Amico è colui che non ha bisogno di dirti che ti vuole bene perché te li fa capire con i gesti, con la sua presenza soprattutto nei momenti difficili Trascorre con te giorni, mesi e nei casi migliori anni e c'è sempre, sia di notte che di giorno così come l'aria. Amico è un fratello non legato dal sangue, una persona che non vive con te ma sta con te, dentro te, che sa dare senza pretendere nulla in cambio e senza bisogno di avere richieste. L'amicizia e un amore senza passione, incondizionato rispetto, dolcezza premurosa, fiducia e affidabilità e lealtà disinteressata. Angela Mori.
"Tu credi davvero che i sogni possano avverarsi con facilità?" "Si certo perché se fosse diversamente, non ci sarebbe motivo del perché esistono e del perché molti sognano. I sogni rendono felici e non è detto che non si possano avverare nel modo più facile e veloce". Sara teneva tra le mani quel biglietto e lo stringeva al petto a proteggerlo, come fosse un passerotto caduto dal nido e bisognoso di cure. "Io penso invece che siano inutili illusioni, un posto dove nascondersi per non vedere la realtà. Non ce bisogno di sognare cose impossibili, si puoi vivere con semplicità e spesso per essere felici basta davvero poco". Roberto alzò gli occhiali da sole che portava sulla fronte e la guardò con fare da sapientone anche se poco credeva lui stesso a ciò che diceva. Lei ricambio lo sguardo come infastidita e riprese a camminare stavolta più velocemente. Andando verso l'auto posteggiata non molto distante, la giovane donna non faceva altro che parlarle di coreografie di danza, abiti da sogno e luoghi bellissimi che avrebbe voluto visitare. Era un sabato pomeriggio di inizio primavera e a quel ora le strade del centro storico erano colme di gente, soprattutto ragazzi che camminavano a godersi il tiepido calore del sole. Rombi di motori, suoni di clacson, strepiti di bambini che si rincorrevano e urla di venditori ambulanti rendevano il paesaggio tipico di una cittadina di piccole dimensioni, un miscuglio di colori, suoni ed emozioni. "Sara ti rendi conto che non fai altro che parlare di ciò che vorresti e mai di ciò che hai? E come se vivessi una vita a parte, solo tua". "Ma che dici tesoro! Scusa, forse esagero, magari sbaglio..." "Non chiedermi scusa, sei fatta così. Hai i tuoi sogni inutili, ti rifugi in essi sia quando qualcosa va storto che sia che vada bene, però a volte mi sento come escluso e tradito dalle tue chimere". Rise. "Non ti dò torto, se non in parte. È vero a volte mi chiudo in me stessa e non mi accorgo di trascurare qualcosa o qualcuno che mi circonda e per questo ti chiedo scusa. Ma tu critichi tanto il mio modo di evadere con la mente, senza capire che li trovo rifugio e ho modo di evadere dalla routine e dal mondo che mi circonda, quando magari mi sento sola e non ci sei. Riesco a capire e vivere in questa società, ma se mi abbandono alla meravigliosa fantasia quando ho voglia di farlo non è detto che sono sciocca o che ti trascuro". Sara affrettò il passo e lui la raggiunse, la prese tra le braccia e la bacio con tenerezza sulla fronte. "Tu sei felice"? Lei restò zitta un istante. "Sono felice ma non pienamente soddisfatta della mia vita e lo sai bene. Vorrei che la gente mi conoscesse come ballerina, vorrei viaggiare, vorrei avere tanti soldi per comprare ciò che mi piace e non faticare otto ore al giorno in quel posto di lavoro che detesto". Lui rimase ad ascoltarla poi giunti a destinazione, le aprì lo sportello per farla accomodare in auto. "Entra dai, e non ti offendere se ti dico che sei sciocca... Sei la mia piccola illusa"! Rise di gusto ed entrò in auto. Ci furono degli attimi di silenzio interrotti dalla voce di Roberto. "Allora dai, inizia a grattare e se vinciamo compriamo la scuola di danza che frequenti, tante cose belle e voliamo a Tokyo"! "Compriamo! Voliamo! Perché ti ho per caso detto che è con te che voglio fare tutte queste cose"? Lo schernì lei. "Ah bene! Se già da povera e sconosciuta ti vuoi liberare di me, figurati se in quel bigliettino trovassi davvero tutti quei soldi che promette". Sara scrollò la testa sorridendo, poi con una monetina, poggiando il biglietto sulle ginocchia, inizio a grattare le figure rappresentate. Roberto si accese una sigaretta. "Ecco... Niente e ancora niente. Peccato". Il sorriso le si spense sulle labbra. "Non essere triste vieni qui dai"! L'attirò a se e lei poggiò la testa sul suo petto mentre intanto lui le accarezzò dolcemente i capelli bruni. "Cosa sogni oltre che diventare una ricca ballerina che non fa altro che viaggiare e fare shopping amore mio"? Lei si imbarazzò ma con impeto si sollevò per guardarlo in viso. "Dicono che i sogni non si raccontano se no poi non si avverano ma credo sia giunto il momento che tu uno lo sappia, così magari potrai in parte non sentirti escuso". "Ah, ecco a spiegato allora il perché non hai vinto con quel gratta e vinci! Ha un intero pomeriggio che non fai altro che fantasticare ad occhi aperti"! "Che stupido che sei"! Scoppiarono a ridere. Lui la strinse forte e la baciò con passione. "Dimmi, tra tutti questi desideri, tra tutte queste fantasia e brame che hai, almeno uno di cui faccio parte c'è"? Lei, timida come al primo appuntamento lo guardò dritto negli occhi, quegli occhi blu come il mare che tanto amava e tutto ad un fiato disse ciò che in quegli anni di fidanzamento non aveva mai detto. "Si, è te ne parlerò ora stesso. È il sogno più bello che ho ed è quello di stare con te per sempre, di avere una casa con te e dei figli e di invecchiare con te! Diventare ciò che più mi piace, poter viaggiare e comprare ogni cosa, non sarebbe bello come poter sapere che ad ogni alba ti vedrò disteso al mio fianco a condividere con te il mio letto, la mia casa, ogni mio bene e tutta la mia vita"! Lui parve impassibile per un attimo. Lei divenne rossa in viso e si morse il labbro. "Bene, sono meglio di ogni biglietto che puoi acquistare tesoro mio credimi". "In che senso"? ! Non fece in tempo ad aver risposta che lui, tirò fuori dalla tasca una scatolina bianca e gli e la porse. "Apri, e se è vero ciò che hai detto, accetta la mia proposta e rendimi l'uomo più felice del mondo"! In quel momento il cuore di quel giovane sembrava un tamburo impazzito. Sara rimase a bocca aperta mentre le mani le tremavano e un rivolo di sudore le scendeva dalla tempia. Prese la scatola che lui teneva in mano e l'apri. Il luccichio di quel piccolissimo brillante posto al centro di quel anello, le fece venir le lacrime agli occhi per l'emozione. Rimase per un attimo senza fiato. "Sara, vuoi essere mia moglie"? Con la bocca secca per l'emozione, lei annuì e un bacio al tramonto sigillò quella promessa d'amore. I sogni sono bellissimi e a volte non c'è bisogno di allontanarsi troppo dalla realtà per realizzarli. L'amore rende bello tutto ciò che ci circonda. Angela Mori.
Tu credi davvero che i sogni possano avverarsi con facilità? _si, se no non ci sarebbe motivo del perché esistono. I sogni rendono felici e non è detto che non si possano avverare nel modo più facile e veloce. Giulia teneva tra le mani quel biglietto e lo stringeva al petto a proteggerlo come fosse un passerotto caduto dal nido e bisognoso di cure _ io penso l che i sogni siano inutili illusioni, un posto dove nascondersi per non vedere la realtà. Non ce bisogno di sognare cose impossibili, si puoi vivere con semplicità e spesso per essere felici ci basta davvero poco. Roberto alzò gli occhiali da sole che portava sulla fronte e la guardo con fare da sapientone. Lei ricambio lo sguardo come infastidita. Mentre camminavano verso l'auto posteggiata non molto distante. La giovane donna non faceva altro che parlarle di passi di danza e luoghi da sogno che avrebbe voluto visitare. Era un sabato pomeriggio di inizio primavera e a quel ora le strade del centro storico erano colme di gente, soprattutto ragazzi che camminavano a godersi il tiepido calore del sole. Rombi di motori, suoni di clacson, strepiti di bambini che si rincorrevano e urla di venditori ambulanti rendevano il paesaggio tipico di una cittadina di piccole dimensioni, un miscuglio di colori, suoni ed emozioni. _Sara ti rendi conto che non fai altro che parlare di ciò che vorresti e mai di ciò che hai? E come se vivessi una vita a parte solo tua. _Ma che dici tesoro! Scusa, forse esagero magari sbaglio... -non chiedermi scusa, sei fatta così. Hai i tuoi sogni inutili, ti rifugi in essi però a volte mi sento come escluso e tradito dalle tue chimere. Rise. _non ti do torto se non in parte. E vero a volte mi chiudo in me stessa e non mi accorgo di trascurare qualcosa o qualcuno che mi circonda. Nei miei sogni trovo rifugio e mi danno modo di evadere dalla routine e dal mondo che mi circonda, quando magari mi sento sola e non ci sei ma proprio per questo non devi dire che sono inutili. Riesco a capire e vivere in questa società ma se mi abbandono ad essi quando ho voglia di farlo non è detto che sono sciocca. Sara affrettò il passo e lui la raggiunse, la prese tra le braccia e dall alto della sua altezza la bacio con tenerezza sulla fronte. _Tu sei felice? Lei resto zitta un istante. _Sono felice ma non pienamente soddisfatta della mia vita e lo sai bene. Vorrei che la gente mi conoscesse come ballerina, vorrei viaggiare, vorrei avere tanti soldi per comprare ciò che mi piace e non faticare otto ore al giorno in quel posto di lavoro che detesto. Lui rimase ad ascoltarla poi giunti a destinazione, le aprì lo sportello per farla accomodare. _Entra dai, e non ti offendere se ti dico che sei sciocca... Che sogni che hai! _Allora dai inizia a grattare e se vinciamo compriamo la scuola di danza che frequenti, tante cose belle e voliamo a Tokyo! _Compriamo! Voliamo! Perché ti ho per caso detto che è con te che voglio andare? Lo schernì lei. _Ah bene! Se già da povera e sconosciuta ti vuoi liberare di me, figurati se in quel bigliettino trovassi davvero tutti quei soldi che promette. Sara scrollò la testa sorridendo, poi con una monetina poggiando il biglietto sulle ginocchia, inizio a grattare le figure rappresentate. Roberto si accese una sigaretta. _Ecco... Niente è ancora niente. Peccato. Il sorriso della ragazza le si spense sulle labbra. _Non essere triste vieni qui dai! L'attirò a se e lei poggiò la testa sul petto mentre intanto lui le accarezzò dolcemente i capelli bruni. _Cosa sogni oltre che diventare una ricca ballerina che non fa altro che viaggiare e fare shopping amore mio? Lei si imbarazzò ma con impeto si sollevò per guardarlo in viso. _i sogni non si raccontano se no poi non si, avverano! _Ah, ecco a spiegato allora il perché non hai vinto con quel gratta e vinci! _Che stupido che sei! Scoppiarono a ridere. Lui la strinse forte e la baciò con passione. _Dimmi, c'è un sogno almeno di cui faccio parte anche io? Lei, timida come al primo appuntamento lo guardo dritto negli occhi, quegli occhi blu come il mare che tanto amava e tutto ad un fiato disse ciò che in quegli anni di fidanzamento non aveva mai detto. _sogno di stare con te per sempre, di avere una casa con te e dei figli e di invecchiare con te! Diventare ciò che più mi piace, poter viaggiare e comprare ogni cosa, non sarebbe bello come poter sapere che ad ogni alba ti vedrò disteso al mio fianco a condividere con te il mio letto, la mia casa, ogni mio bene e tutta la mia vita! Lui parve impassibile per un attimo. Lei divenne rossa in viso e si morse il labbro. _Bene, sono meglio di ogni biglietto che puoi acquistare tesoro mio credimi. _in che senso?! Non fece in tempo ad aver risposta che lui tirò fuori dalla tasca una scatolina bianca e gli è la porse. _Apri, e se è vero ciò che hai detto, accetta la mia proposta e rendimi l'uomo più felice del mondo! In quel momento il cuore di quel giovane sembrava un tamburo impazzito. Sara rimase a bocca aperta mentre le mani le tremavano e un rivolo di sudore le scese dalla tempia. Prese la scatola che lui teneva in mano e l'apri. Il luccichio di quel piccolissimo brillante posto al centro di quel anello, le fece rimbombare il cuore alle orecchie. Rimase per un attimo senza fiato. _Sara, vuoi essere mia moglie? Con la bocca secca per l'emozione, lei annuì e un bacio al tramonto sigillò quella promessa d'amore. I sogni sono bellissimi e a volte non c'è bisogno di allontanarsi troppo dalla realtà per realizzarli. Angela Mori.