Esperienze


Scritto da: Giacomo Lorenzini
in Diario (Esperienze)
Cresce la voglia di vivere e avere la possibilità di donare luce e sale per avvicinarsi sempre di più alla perfezione (consapevole che non si arriverà mai alla perfezione). Noi siamo ingranaggi unici, e per questo insostituibili. Il nostro percorso è e sarà sempre irto di insidie, ma sapremo sempre affrontarle e superarle. Facciamo parte di un meccanismo molto complesso e allo stesso tempo molto semplice da portare avanti. Noi abbiamo bisogno di luce, però ne siamo anche portatori, dobbiamo solo lasciarci guidare.
Composto martedì 18 agosto 2015
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    Scritto da: Tesca90
    in Diario (Esperienze)
    Non ho cicatrici esterne, ma ho crateri dentro, guerre tra un sentimento e l'altro, emozioni rinchiuse, tagli nel cuore. E ho finito le lacrime ormai. Non provare a giudicarmi o pensare di conoscermi perché non puoi, fatti da parte non sei tu la mia luce. Lei non si trova qui, deve ancora nascere o magari si è già spenta... ma non ho ancora perso la voglia di cercarla.
    Composto mercoledì 17 luglio 2013
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      in Diario (Esperienze)
      Nell'ombra cerchi il profumo di un soffio di sole. Cercandolo in magiche aspirazioni attendi di ritrovarti con curiosi visitatori che senti in quegli occhi incantati fra gallerie dall'aria irreale e immutevole passione, soltanto per te incamminandosi nei quadri che sfoggiano misteri racchiusi nella bellezza di un tempo medievale, che forse tornandoci, sognano.
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        Scritto da: Jasmina Nunziata
        in Diario (Esperienze)
        Non ho mai chiesto nulla di enorme nella mia vita. Nulla di esagerato o impossibile. Nulla. Ho chiesto un po' di serenità, un attimo di felicità, un raggio di pace. Invece mi ritrovo a rincorrere i secondi alla ricerca di un frammento di respiro. Se le mie lacrime potessero esprimersi si trasformerebbero in tempeste fitte, maremoti, si trasformerebbero in qualcosa di drastico, urla e disperazione. Mi ritrovo a immaginarlo un momento in cui tutto si ferma e diventa migliore. E respiro i miei giorni con l'affanno.
        Composto domenica 23 agosto 2015
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          Scritto da: Maria Grazia R.
          in Diario (Esperienze)
          Ragazzi non so se leggerete mai questo mio scritto, ma voglio mette nero su bianco quello che penso. So che non è facile vivere con vostro padre, siete tre uomini e come dice il vecchio adagio, due galli in un pollaio non vanno. Un carattere molto particolare, abituato a comandare, dato il lavoro di dirigente d'azienda, ha trasferito il suo modo di essere dal lavoro alla famiglia. Con falsa modestia il nostro matrimonio è stato in piedi per merito mio. Pazienza e costanza, 35 anni passati insieme tra alti e bassi, ma ho tenuto duro per voi, non volevo che foste i figli di genitori separati, sballottati ogni fine settimana qua e la. Ce ne sono troppi e non volevo ingrossare le fila. Se fosse stato impossibile vivere con lui mi sarei separata, ma tutto sommato non è meno peggio di altri, anzi è migliore di altri. Ammetto che è un rompino per certi aspetti. "Perché fai la lavatrice così spesso... perché fai la lavastoviglie, che bisogno hai di pulire, è tutto a posto"... anche se c'è la fuffa ovunque!
          So che è presuntuoso, che si è messo sul piedistallo e fatica a scendere, questo modo di agire ha radici nel passato, appartiene a un retaggio dell'adolescenza... a una continua insicurezza che lo accompagna da sempre e che supplisce con l'arroganza di sapere. Bisogna riconoscergli un pregio, quando deve affrontare una situazione a lui ignota si documenta in modo meticoloso e riesce a saperne più di altri.
          Dopo tanti anni lo conosco e vedo in lui i lati positivi del suo carattere, è una persona che non ti abbandona nel momento del bisogno, quando si chiede, lui da senza pretendere nulla in cambio... non solo i famigliari, ma anche gli amici più stretti, anche se può non riceve in cambio nessuna riconoscenza. Quindi cari figli anche se vi sembra irraggiungibile bacchettone e insensibile ricordatevi che vi ama alla follia, che andrebbe nel fuoco per voi e se avrete bisogno lui ci sara sempre. Guardate l'essenza e non la forma!
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            Scritto da: Sandra Piogia
            in Diario (Esperienze)
            A furia di ricordare ciò che è passato non si guarda niente di ciò che arriva, e questo è un grande errore. Si dovrebbe pensare a non fare errore con le persone: nel valutare, o nel selezionare e a non metterle da parte. Le persone valgono più del tempo che noi passiamo o che viviamo. Vanno attese, dovrebbero essere accolte. Più di un istante o molto più di un giorno non impegnano la vita. Loro non nascono e non muoiono come un giorno anche se sembreranno alba o anche tramonto; in realtà sono presenza, qualcosa che resta e non va via. Ecco perché quando saluti un giorno ti senti pieno; saluti tutta una vita che è in te. Molti pensieri per un'unica strada e una goccia di tempo.
            Composto mercoledì 19 agosto 2015
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              Scritto da: Antonio Fico
              in Diario (Esperienze)
              Il mio cuore è una roccia. L'affermazione senza tema nasca dalla constatazione che avendoci più volte giocato alla morra ha sempre vinto (evidentemente le avversarie tiravano fuori o forbici o carta; mai reti... almeno così suppongo). Il mio cuore è una roccia, si! È quella roccia sulla quale Cristo ha chiesto io fondassi la mia casa. Posso dire esser una roccia da scoglio sporco di terra da un lato ed il pulito che lo lambisce dall'altro, quasi a richiamarlo, ma a lui piace essere un po' sozzo, un po' cavaliere e per gran parte ubriaco. Il mio cuore è una roccia, è vero ma ora che ci penso è lavagna: il nero pece lo riempie di aromi all'atra bilis; mi è molto facile d'altronde cancellare il tuo e scrivere con gesso il nome d'un'altra... "fico: oggi sei impreparato puoi tornare al banco".
              Composto giovedì 20 agosto 2015
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                Scritto da: Rosy Taccori
                in Diario (Esperienze)
                Non è vero che sono rigida, al contrario, sono fin troppo malleabile. Ho semplicemente eretto dei muri attorno al cuore. Vedilo come un castello, il mio cuore intendo, ogni castello ha la sua fortezza.
                Ogni castello si erge ai piedi di una montagna... per arrivare sino in cima devi scalarla. Tutta.
                Ma non è finita perché arrivi in cima e pensi d'aver vinto... Alt. Non gioire in fretta, non vedi? C'è la fortezza... e quella, beh non la puoi scalare, non ci sono appigli.
                Puoi solo provare a modellarne le mura, con pazienza riparare le crepe e vedrai che poi si aprirà il portone, e vedrai che ti lascerò entrare.
                Una volta dentro non ti lascerò andare via. Mai più.
                Composto martedì 18 agosto 2015
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