Scritto da: Antonio Cuomo
in Diario (Quotidianità)
A volte gioco a fare l'asino per non disturbare chi si sente cavallo.
Composto domenica 10 marzo 2019
A volte gioco a fare l'asino per non disturbare chi si sente cavallo.
Non voglio tanto da questa vita, ma quel poco deve essere sincero.
La vita mi ha insegnato, mi ha plasmato, ma non mi ha messo al tappeto, perché io sono roccia, perché la volontà invade il mio voler, perché i miei occhi guardano lontano.
La previsione non è altro che la vaga costruzione di un'illusione che non si riesce a vedere diversamente, statisticamente parlando è impossibile riuscire a prevedere qualcosa ma valutando ogni possibilità di successo possiamo giungere alla conclusione che non esiste alcuna previsione se non il dato di fatto.
Lascio che accada, non sono più in grado di tacere né di temporeggiare, preferisco allontanare, non piacere, che limitare e trattenere l'essere da ciò che realmente sono, vedo e sento.
Lo straordinario m'allungo a cercarlo sempre pronta a farmi stupire, strabiliare e riempire di meraviglie.
Dipende dai vizi, dalle qualità o dalle virtù, tutto può annoiare, stancare, come tutto può soddisfare, rallegrare, divertire. Sono i momenti e gli umori che fanno la differenza.
La mia estrema timidezza mi fa sembrare asociale.
E fu il caffè l'inventore del mattino e poeta del suo aroma, privi della sua essenza, non c'è dimora per ogni pensiero.
Ci sono cose che non perdonerò mai, la mancanza di rispetto, l'essere sottovalutata e le prese in giro. Per il resto dipende.