Scritto da: Magic_Mike
in Diario (Sfogatoio)
E cosa c'è di peggio di essere ignorati? Da uno sguardo, da un sorriso, in un messaggio, in un abbraccio?
E cosa c'è di peggio?
Di essere?
Composto sabato 4 gennaio 2020
E cosa c'è di peggio di essere ignorati? Da uno sguardo, da un sorriso, in un messaggio, in un abbraccio?
E cosa c'è di peggio?
Di essere?
Se devi combattere per avere le attenzioni di qualcuno stai sbagliando persona.
Io sono tutto o niente, la seconda scelta, il ripiego, il contentino non fa per me dicono che chi si accontenta gode, naa! Chi non si accontenta, gode di più.
Crederci fino in fondo, e alla fine ti rendi conto che non era un noi, ma semplicemente un me, che amava te.
Quanta ipocrisia in quelle parole, quando dicono esattamente il contrario di ciò sono.
Sapete che cos'è l'incanto? Attrarre a sè qualcosa o qualcuno con ammirato piacere. Ma dall'incanto al disincanto, il passaggio è breve.
La prima volta perdoni, la seconda sei fregato.
È sempre meglio farsi bagnare dagli aghi acquosi delle nubi che bagnarsi le dita, asciugando le lacrime della gente vittimista.
L'Universo non sembra essere stato creato per il nostro benessere e neppure a nostra misura. È infinitamente grande, interminabile, sconfinato, troppo lontano dalla nostra microscopica realtà, tanto immenso e incommensurabile da travalicare ogni umana comprensione, mentre, nello stesso tempo, la sua parte preponderante - buia, gelida e abissale - ci appare terrifica e inquietante. Noi oggi conosciamo solo il 5% dell'universo, mentre la restante parte, il 95%, è ancora del tutto sconosciuta. Per quel poco che sappiamo, è un'immensa fucina di esplosioni atomiche e di reazioni nucleari a catena, teatro di violenze siderali incontrollate, dove una stella, quando implode nel suo nucleo, può ridurre in cenere tutto quello che si trova nel raggio di miliardi di chilometri. Dobbiamo, dunque, essere grati, pur tra difficoltà e cataclismi di ogni genere, di vivere qui sulla Terra, e prima di cercare nell'Universo un altro pianeta da inquinare e distruggere, dovremmo preoccuparci di ripulire il nostro e di lasciarlo vivibile per chi ci seguirà.
E a pensarci, non vi era in te il valore di un minuto del mio tanto tempo perso, e il tempo non ritorna, è assoluto bene, non vi è retribuzione. E ci si sente ancora più perduti, e soli, senza certezza, e senza amici veri.