Scritto da: ELIO BLANCATO
in Diario (Sentimenti)
La mitezza è quella meravigliosa e rara qualità dell'animo umano che si oppone sia all'arroganza (esagerata opinione di sé), sia alla protervia (ostinata superbia), sia alla prepotenza (abuso di forza o di potere). La persona mite non è remissiva - ossia non rinuncia alla lotta per paura, per debolezza o per rassegnazione – ma rifugge dalle competizioni distruttive e dalle sfide senza senso, poiché non le condivide in quanto spesso dettate dalla cupidigia di denaro o dalla bramosia di potere. La persona mite non è neppure vanitosa, non ama mettere in mostra le proprie qualità e non si compiace di se stessa, preferendo adottare profili più bassi improntati all'umiltà e alla modestia. La persona mite non è rancorosa e neppure vendicativa: non ha difficoltà a perdonare e non cova astio e animosità contro nessuno sia perché dimentica in fretta le offese ricevute, sia perché disdegna fare ripicche e ritorsioni. La persona mite è accomodante, ma mai cedevole o sottomessa, in quanto la cedevolezza è la condizione tipica di chi ama le sfide, le competizioni, e pertanto mette in conto a priori la possibilità di vincere, ma anche quella di perdere. La persona mite è tendenzialmente tranquilla, in pace con se stessa e con gli altri, e non alimenta mai le liti, ma cerca, se può, di portar pace tra i contendenti. La persona mite accetta gli accadimenti della vita senza alterarsi, senza paura e senza rimpianti, mantenendo la compostezza e il giusto distacco anche nelle situazioni meno facili. La persona mite è consapevole della propria forza e conosce molto bene anche le proprie debolezze che non nasconde mai agli altri, ma che cerca di contenere e mantenerle in giusto equilibrio. L'augurio e la speranza di tutti i saggi di ogni tempo e paese è che la mitezza diventi in futuro la virtù più amata e praticata, in quanto l'unica in grado di assicurare la sopravvivenza e la crescita del genere umano.
Composto venerdì 28 febbraio 2020