In quel momento capivo la condizione di chi fa abitualmente una vita da vagabondo. Mi sentivo di voler bene a tutti coloro che perdono così la vita, con lo sguardo giù, sulle loro scarpe. Cercando qualcosa da vivere, perché il tempo non sempre va via veloce. Nell'oscurità il mio passaggio tra donne perdute, che colgono il mio sguardo volato di getto, che può voler dire tutto, ma non quello che loro si aspettano. Ai loro sorrisi, rispondo con i miei occhi disorientati e con il mio cuore sul selciato. Guardando la notte, come un cane guarda il padrone, con l'angoscia di chi si aspetta un unico gesto. Certo, le cose facili non mi sono mai piaciute e nel mio essere non sono mai entrate persone facili. Come un inutile rifugiarmi nel mio disordine. Ma era stato così facile amarti, buttando via la mia malinconia e alimentando la mia fantasia come un'ideale che si avviluppava su di me. Loro non possono sapere quanto il mio cuore fosse rivolto a te, quanto il tuo sorriso mi ricordasse un balcone fiorito di una casa sul mare. E il profumo di rose sulle tue labbra ogni volta che incontravano le mie. Questa allegria nel dire quanto tu abbia valicato il mio confine e quanto mi hai fatto credere quanto uomo potessi essere. Non saprai mai, quanto tu mi abbia fatto credere in questo amore, come un'assoluta verità che svela la più grande bugia.
Guardare dentro te, per guardarti veramente. Osservare con che sfumature guardi il mondo. In che modo gestisci i tuoi segreti. Con quanta corrispondenza hai dentro te il mio essere e quali assonanze hai per i nostri cuori. Sei come una sinuosa danza, che dopo una giornata piovosa apre il cielo per l'inizio di una bella stagione. Sei un vorticoso giro in barca a vela, in una giornata di vento che spazza tutti i malumori sul tuo viso. Se mi manchi così tanto, è perché il mio cuore sente questa lontananza in modo più intenso, in modo più profondo e con i suoi battiti colpisce la mia anima innamorata. Lasciati guardare ancora un po' perché anche il cielo ed il mare guardandoci, si ritrovano come due felici innamorati. Forse questo non basta, ma ho scritto tanto di te che senza di te mi resterebbe tutto il tempo passato nel pensare a noi. Per tutto il tempo che non hai passato con me, nascosta in un ricordo. Ma in fondo noi ci siamo sempre cercati, persi nelle situazioni, trovati nel nostro amore. E ora so che i miei tanti sogni possono restare tali, perché ne può eccedere uno soltanto, l'unico che voglio veramente. Avere ancora il tuo sorriso su di me.
Se arriverà il giorno. Vorrei sapere dove i tuoi occhi guarderanno e chi la tua bocca bacerà. Chi le tue mani accarezzeranno e gli odori che sentirai. Se arriverà il giorno, io chissà dove sarò. E non guardarmi ora, come se stessi dicendo cose che non capisci. Sorridi, come se il futuro non contasse, come se il presente non esistesse. Non abbassare il tuo sguardo, so così bene leggerti, da sapere che il timore di cambiare la direzione ti rende fragile, spaurita. Se arriverà il giorno, non voglio dirmi quando te ne andrai, se andrai o resterai. Se arriverà il giorno, ti vedrò scendere le scale con la tua manifesta regalità, mentre le mie perplessità rincorreranno quello che dirai. Andando lontano, spostandomi in un universo distante pur non muovendomi da te. Ma se deciderai per la nostra felicità, in paradiso si deve andare senza biglietto, se lo si compra ha un sapore amaro. Perché nessuno dovrebbe comprare il biglietto per essere felici. Comunque io saprò di restare con i ricordi che ci legheranno, la magia che ha creato il nostro amore, la pazzia che non ci ha mai abbandonati.
Avevi ragione tu. Le quotidianità aiutano a capire l'intimo di una persona. Come pensa, come vive, come si comporta e soprattutto come ama. La conseguenza di ciò è che io ho sempre pensato che tu non saresti mai venuta da me, che mi tenessi volutamente lontano, che non avessi bisogno di me. Non ho capito e né percepito quello che avevi dentro. Ora lo so, perché così non ti ho vista mai, non ti ho conosciuta mai. Forse la vita ad un certo punto ti fa arrivare ad un destino che rivoluziona il destino stesso. Con situazioni forti ma che movimentano il nostro essere. Non sono stato fortunato nella vita. E quando la fortuna è arrivata con il tuo sguardo, ho amato te, che non ho potuto viverti mai.
La vita è la più bella avventura da vivere. E se dovessi pensarla senza di te, ti lascerei il mio ultimo sogno, quello in cui siamo soli. Solo noi. Soli, come in un'estate che velocemente se ne va e che ti lascia dentro un ricordo indelebile. Un ricordo che non vuole morire, ma che piuttosto vuole ancorarsi e rinnovarsi. Non avrei indugi nel credere nuovamente a te, mia scintillante musa, ispiratrice di sentite parole, di sorrisi entusiasti, di festosi gaudi, di profondissimo e sconfinato amore. Vano il tuo oscurare, il tuo attenuare la luce nei nostri incontri per accontentare il tuo timido pudore. Ho ancora negli occhi i tuoi occhi, che nel buio irradiavano ogni cosa intorno a noi. Come cieli azzurri sopra i nostri corpi avvinghiati che sprigionavano l'amore. Prova a dire di no ai nostri cuori e quei cieli diventerebbero grigi e lacrime di pioggia scenderebbero copiose. E mancheresti, come il vento ad una barca che ha le vele spiegate. Il ricordo... non può bastare come condizione di vita, perché nessuno mai potrebbe vivere dopo aver conosciuto un bene come il nostro.
Sto vagando nella notte, con i lampioni della strada che rischiarano la mia eternità oscura. Non ti ho mai detto molte cose. Che sono rimaste dentro al cuore. Ma ci sono istanti in cui capisci che la grandezza della vita è racchiusa in piccoli spazi di tempo. Attimi. In cui avrei voluto che le parole fossero scivolate come acqua di una cascata, per bagnare ogni cosa di te. Per capire quanto non abbiamo vissuto e quanto vorrei vivere ancora per te. Le mie parole, che possano avere la grande fantasia e tangibilità per superare tutti i limiti e arrivarti diritto nell'anima. Se lascerai socchiuso il tuo cuore, spierò attraverso la fessura fino a quando una leggera brezza lo spalancherà. Pensando che parti sconosciute dentro te, si rivelino, come fossero mani che accarezzano il tuo cuore. Solo allora capirò quanto sia stata solo, unicamente la speranza, a tenere in vita quello che non ti ho detto mai... o forse solo quello che non hai inteso mai. La speranza, che prima o poi, in un giorno illuminante, possa far sì che il nostro amore riesca a scendere su questo mondo, fino a noi. Chè il mio bene non ha mai voluto il progetto di segnare un confine. Certamente, neppure l'orientamento dello spirito verso tale compimento. Amo tutto di te. Ancora tutto di te. E ancora, ancora, ancora. Perché un giorno senza te dura una vita ed un'ora insieme scivola, invece, come una goccia di felicità sul mare del mio cuore.
Ho avuto l'impressione che fossi stata tu. Con me, per tutto questo tempo. Forse solo certezze sbiadite ed ora non so più. Chissà se sei ripartita da me o se arrivavi cercando qualcuno che non sapevi di aspettarti. Chissà perché la vita ci ha fatto schivare innumerevoli volte, senza farci incrociare. E quando lo ha fatto è stato solo per poi farci perdere nell'inutilità. Se passeggiando guardo le vetrine, mi viene in mente che mai lo abbiamo fatto insieme. Così mi ritrovo a divagare in un uragano di pensieri, che sbattono violentemente sul perché ci siamo sfiorati l'anima invece di prenderla come un'esplosione sgorgata dal cuore. È un affanno di faticoso smarrimento, la paura di rimanere senza te e di accettare la malinconia di avere accanto soltanto l'abitudine alla tua mancanza. Ma amare te è stato unico. Come stare sotto la pioggia e avere la sensazione che le mille gocce che ti bagnano siano un naturale stato del vivere.
Ho fatto tanti viaggi, senza andare mai da nessuna parte. Ho visto tanti luoghi, chiusi solo nella mia mente. Quanta gente con destini diversi, quanti volti con vite diverse. Quanti saldi imparando a fare l'amore. Giocando, qualche volta si vince e spesso si perde. Incontrando sorrisi di giovani donne e lacrime di donne che avevano passato la giovinezza da un po'. Sono andato spesso via, ma sono anche tornato con i problemi del mai più. Convinto che il mio posto fosse quello dove potessi ascoltare. Ogni viaggio porta una scoperta e può durare una vita intera. Nella vita. Perdendone un poco ogni volta. Con la confusione di cercare sempre qualcosa che non c'è, mi sono chinato per raccogliere una rosa e non ho guardato più nel cielo la stella che guidava il mio cammino. Perdendo il senso in un posto che non mi apparteneva. Ma in uno dei miei tanti viaggi, ho capito quello che cercavi tu. E allora, se la notte torna sempre, con i suoi silenzi e con i suoi viaggi... torneranno anche le stelle, che tante volte abbiamo raccolto insieme.
Se il giorno promette, sono speranze da tenere vivide nella mente. Anche quando si crede che la vita sia solo fatta di malinconie. Chissà se la morte avrà qualche senso di felicità. E cosa resterà della vita in noi. A volte si è troppo stanchi anche solo per voltarsi a guardare il sole che va giù. Insistendo nel farsi male e nella gioia che ci dà. Per la voglia di fingere di essere vivo ho detto troppe volte si. Buttando via quello che di me costruiva l'antidoto alle brutture. Spesso la mia timidezza bussava all'amore, senza avere nessuna parola di rimando. Non mi sono mai sorpreso. Di nulla. Ma parleremo ancora di noi. Se di pensarci, non abbiamo smesso mai.
Se mi volto indietro, la via del corso non è cambiata e dalla porta di casa, malandato di malinconia, ti vedo ancora venirmi incontro. Quel giovane ragazzo che aspettava sempre te. Quel ragazzo che un giorno è scomparso, con quel cuore che non lasciava entrare nessun'altra che te. Quanto tempo fa, in quel tempo in cui non c'eri neppure tu. E aspetto la tua immagine che non vedo più. Scomparsa dentro a problemi troppo grandi per un bene così piccolo. Ed io con i tristi diletti, con i libri da studiare e una canzone sentita troppe volte. Cercavo di capire la verità. Che mai arrivava fino a me. Le tante donne che mi conoscevano, avevano i miei occhi tristi e loro nulla di quello che avevi tu. Seguire il volo dei propri pensieri non è mai cosa facile. Neppure seguire il loro corso così perentorio. Ho osservato spesso il cammino dei miei occhi, avidi di tutto ciò che buca la voglia di vivere. E tutto ciò che ne ho ottenuto è liberare la fantasia. Una fantasia che ancora di più mi imprigiona. In una vita arida. Come un cuore che ha necessità di ricevere, ma che non è incline a regalare nulla di sé. La via del corso non è cambiata e dalla porta di casa c'è quest'uomo che non ha più la ragione di quella realtà. Che oggi, assomiglia solo ad un sogno.