Scritto da: Giovanni Battista Quinto
In fondo la gente siamo noi! Anime incarcerate in uno scrigno di carne che richiama a gran voce i difetti e le virtù del mondo stesso. Anime abbrutite da oppressioni, da debolezze interiori, da vicissitudini che sostano nel cuore inerme e che non lasciano spazio a riflessioni concrete sul nostro presente; siamo espressione di un mondo che non piace, ma che dobbiamo accettare. Siamo riflesso autentico di una società dedita allo sfruttamento, all'insano egoismo, al sempre presente esibizionismo. Siamo ciò che siamo perché passivamente abbiamo accettato, per anni ed anni, soprusi e misfatti che poi ricambiamo con altrettanta follia. Questo non è vero amore, è pura apatia; torniamo ad amare, amando prima di tutto noi stessi; poveri "burattini" di una politica insana che coinvolge tutti i settori della realtà circostante. L'uomo dovrebbe rifiutare il male, in qualunque forma esso si presenti; sottolineando determinati atteggiamenti con positività; senza turbamenti.
Composto venerdì 25 novembre 2016