Scritto da: Giovanni Battista Quinto
Invio un pensiero alle popolazioni duramente colpite dagli eventi sismici che sembra non vogliano ceder il passo alla tranquillità.
Abbraccio i connazionali residenti nel Reatino: Santa Rufina di Cittaducale (paese di mia sorella), Accumoli, Amatrice.
Arquata del Tronto e frazioni (AP).
Visso, Ussita e Castelsantangelo sul Nera, Tolentino (Macerata).
La bella Norcia nell'incantevole Umbria.
Forza e coraggio!
So che son vane parole, ma ci provo comunque.
Pregate molto.
Madre del Cielo, gli esuli tuoi figli sfidano il tempo e i patimenti, i primi freddi autunnali, le momentanee speranze che rischiarano i volti smunti dall'ennesima notte agitata. Il tempo sembra burlarsi delle anime scosse, prese da tetro silenzio, da snervante attesa che riporta puntualmente il pensiero al probabile ed improvviso risveglio dell'inquieta e poderosa terra;
le ultime forze vengono meno, nel vegliar macerie che più non vedranno luce e splendore;
e la notte non s'attarda a tornar nuovamente,
giungendo nel cuor come tuono che urla da viscere ignote e risuona nell'aria pungente quasi ad abbracciar paesi graziosi che resero gloria al tempo che fu e che or non è più.
Mamma del Cielo, volgi lo sguardo ai figli del mondo;
fa che la terra non si agiti più;
apporta speranza, affetto profondo,
all'umil tuo servo che geme quaggiù!
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