Scritto da: Giovanni Battista Quinto
Lasciate che i bambini festeggino la Santità ottenuta da uomini semplici, ma speciali; no alla festa del "macabro".
Composto lunedì 30 ottobre 2017
Lasciate che i bambini festeggino la Santità ottenuta da uomini semplici, ma speciali; no alla festa del "macabro".
Ogni anno che aggiungerai alla preziosa tua esistenza donerà onor sincero alla già limpida coscienza: valore aggiunto da apprezzare e rispettare sempre più; riflesso puro e celestiale che rischiara e riempie l'anima di dolcezze e di virtù.
La lingua ha svariate facoltà: può dire di si', pronunciare un bel no, o sceglier di leccare un gelato. La decisione spetta a noi.
Molte persone, dopo aver raggiunto il successo, non disdegnano lo stesso, ma cercano di dare un barlume di pudicizia alle coscienze inaridite e ben poco innocenti.
L'uomo, nel suo genere e senza generalizzare, sarà anche un "maiale" (con tutto il dovuto rispetto per i suini). Ma le allegre donzelle prima ci stanno col colonnello e dopo il successo cercano giustizia per mettersi la coscienza in pace.
Eh no care!
La colpa non sta soltanto da una parte.
Dio ci ha dato la lingua per esprimer serenamente le nostre emozioni; non solo per...
ad una richiesta eventuale, segue una risposta coerente con i principi morali presenti in noi.
Se la dottoressa ci sta col colonnello pur di fare carriera, pazienza, vuol dire che ha apprezzato.
La lingua ha tante belle risorse, infinite facoltà, come quella di dire: no, grazie! Preferisco la tutela della mia dignità al successo!
Pressante è la necessità di persone responsabili che sappiano governare con dignità e con coraggio un paese grande come l'Italia; persone serie, di prestigio, che abbiano a cuore le vicissitudini dell'altro, che lo sentano vibrare nel cuore; persone empatiche, vere, prive d'ingordigia, di egoismo, di velleità; favorevoli alla collaborazione. Anime ben distanti dal solito Dio denaro che tutto smuove, tutto fa crollare, anche i ponti in cemento (ah la vita è un vero cimento; un cimento armato ), e che rabbuia le coscienze, rendendo molti soggetti... privi di amor proprio ed ancor più carenti in umanità. Via l'ipocrisia, siamo tutti fratelli; aiutiamoci a vicenda; così facendo crescerà Verona, Messina, Palermo, Bari, Napoli, Genova, Torino, tutte le ruote d'Italia e per finire Vicenza :) ciaux.
Ingrata e superba risuona all'orecchio la dolce parola, se priva d'azione. L'esempio ha valore.
È cosa comune ritener la critica una pratica negativa e scorretta, a partire dal termine che di per sé vien visto come negativo, ma credo fermamente che le cose non stiano così. La suddetta potrebbe, anzi, dovrebbe esser vista in chiave logica, costruttiva, positiva nonché propositiva. Uno dei più grandi e complessi valori insiti nell'uomo si riflette in modo ben visibile e chiaro nella personale capacità (vivacità) critica, che certamente lo espone distinguendolo dai più; dalla massa, che di frequente sprigiona "critiche" dettate da rabbia interiore, non certo da ragionamenti sensati che possano in qualche modo carezzare la tanto agognata verità.
Io questo sono; se poi son sbagliato, pazienza. Cercherò di essere più sfacciato!
In ambito sociale ritengo sia doveroso se non necessario il rispetto delle comuni regole del viver civile abolendo, per quanto possibile, tratti caratteriali che denotano presunzione, mancanza di considerazione nonché di educazione nei confronti dell'altro (del proprio simile). Non sarebbe vana idea condurre (accompagnare) i nostri figli verso valori ormai abbandonati dai più, ma non estinti, fortunatamente. Ricordiamo che il bambino è lo specchio del genitore. Molti genitori, con svariate giustificazioni, stanno crescendo "uomini" senza meta, privi di obiettivi concreti; e ad un minimo accenno son pronti a tirar fuori i denti pur di difendere il loro operato spesse volte inappropriato, purtroppo. Il "sapere" è fondamentale nella formazione; partendo innanzitutto dal saper comportarsi con eleganza, rispetto ed educazione. Senza un'adeguata formazione spirituale non faremo altro che crescere future "marionette" con poca umanità; con tanti vizi e pochissime virtù. La realtà è soltanto una, la scostumatezza è sempre esistita, ma oggi come oggi abbonda sempre più nel cuore e nella mente delle persone per i troppi vizi da soddisfare e le molte regole da sottovalutare... o da non rispettare. Alla fine chi analizza determinati concetti viene preso per pazzo, per estraneo alla società odierna, per un retrogrado, un conservatore o semplicemente per uno sfigato.
Per rivolgere la parola a qualcuno... ci vogliono 10 segni di croce, come minimo. Parli con l'infermiere e dopo un secondo gli squilla il cell, parli cor fornaro e dopo 3 secondi gli squilla il cell, parli col meccanico e dopo 1 secondo gli trilla il cell, vai dall'ortolano e prima di pagare devi attendere che risponda al cell, ti rechi dal pescivendolo e prima di tirarti un pesce in faccia deve assolutamente rispondere al cell! Aoo, ma solo io nun parlo mai cor cell? Siamo un popolo di chiacchieroni, ma solo via tel.
Una delle virtù più intime e profonde presenti nell'uomo (che spesso egli ignora), sta nella "semplice" quanto considerevole condizione d'esser connesso al prossimo ed all'universo in una sorta di unicum avvincente e misterioso che vede e che sente l'altro come parte di sé, giammai come "altro" da sé. Dunque nell'aldilà avviene questo. Ci sentiamo tutti parte del tutto, perché tutti siamo particelle di un unico "agglomerato di luce".