Ma che ne sapete della vita degli altri, siete pronti a giudicare senza conoscere a condannare come un tribunale, a fare i santi con peccati altrui e non guardate i vostri. Occupatevi della vostra vita, invece di allungare l'occhio su quella degli altri, perché il marcio che cercate, l'avete già dentro.
Non serve urlare per dire ciò che pensi, a me è capitato di dire le cose peggiori con assoluta calma e tranquillità ed è peggio quando è così perché non è la rabbia a farti parlare, ma tutto ciò di cui sei assolutamente convinta.
Volevo complimentarmi con me stessa: oggi, posso dire di avere attraversato tempeste che mai avrei pensato, di essere sopravvissuta alle perdite, alle mancanze e alle difficoltà della vita. Fiera di tutta la forza che non sapevo di avere.
È una vita che mi racconto che le cose tristi passano, che le delusioni fortificano, che certa gente è meglio perderla che trovarla. Sono brava a raccontarmela ma, poi, dentro di me, soffro come un cane perché certe cose non te le aspetti mai e, puntualmente, eccole che arrivano.
Essere troppo generose è ciò che frega molte donne. Pensare a quello di cui hanno bisogno gli altri e, se avanza tempo, ricordarsi anche di sé stesse.
Ma, una, esattamente, come deve essere per andare bene alla gente? Sei diretta, quindi strafottente. Sei timida, quindi te la tiri. Aspetti prima di dire tua per educazione, allora sei un'impacciata.
Ma fatevi una scorta di fatti vostri che non avete nulla in più di nessuno per sparare sentenze.
Bisogna accettare il fatto che, alcuni, smettono di farsi sentire senza motivazione. Semplicemente tu li ritenevi amici, per loro eri una semplice conoscente che gli dava qualcosa in quel momento, poi hanno trovato altro a cui attaccarsi e hanno voltato pagina. La gente fa così. Neanche finge, alcuni nascono e continuano ad essere opportunisti.
Le donne non si fanno mettere in stand-by. Alcune, fingono di aspettare ma, in realtà, cercano tutte le risorse possibili per andare avanti. E altre, quelle più forti, ti mandano di filato a quel paese. Ma, in ogni caso, tutte trovano il coraggio di non farsi trattare come degli oggetti, state attenti a non sottovalutarle.
Il vero Natale non è aprire un regalo o mangiare il panettone, ma sentire l'affetto ed il calore di una vera famiglia.
Non mi impiccio degli affari degli altri e né discuto le loro scelte. Do un parere se mi viene richiesto, ed i giudizi li lascio ai giudici e a Dio in un'altra vita. In questa, però, fatevi anche voi gli affari vostri e ricambiate il rispetto che ricevete. Siate gentili, vi fa bene alla salute.