Scritto da: dantino
in Diario (Esperienze)
Ho le anguille che mi dormono ai piedi e un calendario di serenità profetica, la pace degli ingiusti destinati al giusto.
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Ho le anguille che mi dormono ai piedi e un calendario di serenità profetica, la pace degli ingiusti destinati al giusto.
Ch'io sia nato umano oppure pesce, oppure di altra specie nulla cambia, sarei lo stesso atomo d'ingombro, di un contrario universo.
Nella complessità dell'educazione moderna che semplicemente ci vorrebbe schiavi, io sono una persona diseducativa.
Ogni servo sceglie il proprio padrone in base alle proprie caratteristiche.
Vivo per sopravvivenza, non per stupidità.
È questo malessere che ormeggia nelle anime sensibili, questo zainetto pesante che aiuta sul ponte del pregiudizio, queste ali che vanificando il volo, conducono al sogno.
I giorni passano, uno dopo l'altro. Inconsapevole è chi perde i minuti senza amore; incosciente chi trascorre inutilmente il tempo senza uno spasimo, senza la violenta percossa di una carezza, senza la dolcezza invadente e premurosa di un amore.
E fu in quel tempo che imparammo ad esser vivi e ad amare, i fiori, la terra e il cielo, il sogno, in quei lunghi giorni, in quella Primavera senza luce, in quel supplizio vuoto senza voce, sentimmo la sete del mondo, ci mancava la pioggia, il sole, il bacio che non riuscimmo a dare, l'abbraccio che non fummo capaci di trattenere.
Le persone intelligenti le riconosci, sono quelle che donano in modo semplice, naturale, predisposte all'amore ti porgono l'ombrello anche nei giorni di sole, e si sa, quando non piove l'ombrello perde di valore, e diventa un peso da portare. Però poi piove.
Si vince e si perde in questa vita, mai una volta che si riesca a pareggiare, ed io... che non avrei voluto neppure partecipare.