Scritto da: Ettore GRIMANI
Atrani

Siamo qui a parlare
davanti a questi scogli
il vento porta profumi lontani
storie sconosciute
di uomini e donne che qui s'incontrano e s'innamorano...

l'acqua ci culla con il suo dolce richiamo
le mie mani ti cercano
le mie labbra ti pregano.

Nel cielo un mantello di stelle protegge ed accoglie le nostre speranze
le voci della piazza un sottofondo lontano
tutto quel che ho sempre cercato è qui
davanti a me.

Il mio respiro si unisce al tuo
ed insieme creano un ritmo antico
i nostri corpi ballano
le nostre anime vivono.

L'orizzonte accoglie il risveglio del mondo
il sole carezza le montagne e pian piano abbraccia tutto il paese fino al mare
i pescatori tornano stanchi
i nostri occhi si aprono al nuovo mattino.

Siamo qui
davanti a questi scogli
il vento porta profumi lontani
ed al vento regaliamo il nostro nuovo destino.

Ettore grimani.
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    Scritto da: Ettore GRIMANI
    L'inverno inghiotte tutto

    Tra fili d'erba innocenti inciampo nelle stelle
    che hanno solcato il mio cielo
    incarnato desideri trattenuti che comprimevano il cuore
    sperando che un giorno si sarebbero schiusi
    regalandomi un domani invecchiato ma puro.
    Un domani dove esser grato per quel che ho avuto
    senza rimpiangere quel che non è stato
    senza il fiato corto del rammarico...
    Ma la vita non aspetta e non si fa confondere
    non si commuove, non ha pietà...
    e la purezza è smarrita
    l'istinto andato e la mia anima corrotta...
    Il silenzio è la risposta al mio affanno
    mi arrampico nell'aria ma il cielo è irraggiungibile
    l'alba è fredda e le mie vene aride
    non c'è un luogo per nascondersi al proprio oblio
    ne polveri e ne miracoli
    il cuore oramai è spoglio di ogni infrastruttura
    ed il mondo lo inghiotte con tutta la sua violenza,
    questo dannato mondo che ha perso ogni senso ed ogni umana dignità.
    La primavera si fa estate che si fa autunno e l'inverno inghiotte tutto.

    Ettore grimani.
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      Scritto da: Ettore GRIMANI
      Ho bisogno di un abbraccio

      Ho bisogno di un abbraccio
      in questo istante che non finisce mai
      e per un istante che non finisca più
      Forte come questa quercia dal legno ruvido.
      Ci è stato tolto tutto
      la fiducia, la spontaneità dei gesti più semplici
      le giostre e le passeggiate.
      Non possiamo respirare liberamente
      ma rimanere distanti non potendoci neanche sfiorare.
      Ho bisogno di un abbraccio.
      La realtà ha superato un orrore che non riuscivo neanche ad immaginare.
      È difficile descrivere quest'atmosfera
      dove la paura ha preso dimora.
      Ho bisogno di un abbraccio
      per tutti quegli addii che non abbiam potuto dire
      a chi è andato in un altro luogo, altrove da questa vita...
      Non voglio fare grandi imprese
      ma un semplice sorriso senza dover nascondere il viso.
      Star seduto a un tavolo o in piazza tra la gente
      all'olimpico per un concerto cantando tutti a squarciagola
      e poi mangiare un cornetto guardando nascere il mattino.
      Non c'è un'età per sperare in tutto questo.
      Vorrei veder gente di tutto il mondo
      abbattere queste trincee trasversali che sono un colpo al cuore
      rialzarsi e sconfiggere questo nemico invisibile
      ubriacarsi col vino abbracciandosi uno ad uno
      sarebbe un'emozione speciale che ci coinvolge
      insieme tra sudore e lacrime.
      Ho bisogno di un abbraccio
      in questo istante che non finisce mai
      e per un istante che non finisca più

      Ettore Grimani.
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        Scritto da: Ettore GRIMANI
        Gli amori impossibili

        Mi ricordi chi ero
        pantaloncini e ginocchia sbucciate
        occhi di pane e marmellata.
        Un senso che copre tutto quello che non c'è
        che mi è stato tolto
        ma non posso prendermela con Dio.
        Mi cancello per non soffrire
        ma quando torno il vuoto è più grande
        devastante mancanza mai riempita.
        È un abbraccio o un tranello
        nella vita che ha seguito la mia nascita
        mi guardo ma non mi vedo.
        Ho la pelle provata, spogliata di strada
        sniffata di bianco ma non sono una sposa.
        Anche nell'addio sono rimasto qui
        una contraddizione inqualificabile, non collocabile
        fragile, non inutile
        perché non esistono imperfezioni ma solo figli di questa terra.
        C'è burrasca nel cielo
        e l'oceano muove gli alberi
        di questo tempo non sono che un frammento
        anche le nuvole hanno fretta.
        Tra gli errori ed il gioco
        rimane un'impronta sull'anima
        è un film di cui conosco il finale
        ma devo volare oltre questo brivido.
        Corro tra girasoli che cercano luce
        e panni stesi al sole
        tra le radici che mi hanno fatto inciampare.
        Gli amori impossibili sopravvivono alle parole
        al loro rumore
        al giudizio, ai proverbi della gente comune
        agli occhi avidi
        e mi ricordano che la felicità è diversa da quello che pensavo.
        Il futuro appare stanco, ha perso il ritmo del tempo
        ma io vivrò ancora di inebriante pazzia
        tra le mie paludi
        che non posso bonificare.

        Ettore Grimani.
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          Scritto da: Ettore GRIMANI
          Tutto si colorava

          Pomeriggi al pianoforte
          pur di fuggire da un presente già duro
          dodici anni son pochi per una condanna a vita.
          La voce di mia madre che urlava da lontano per sapere dov'ero
          in bilico tra il balcone ed il cielo
          e giù dalle scalette tra un calcio ad un pallone rattoppato
          il tuo sguardo mi rubò ogni parola.
          La gioia non abitava a casa mia
          ma tutto improvvisamente si colorava
          nell'intesa dei nostri occhi innocenti
          e l'aria si faceva densa
          di parole inarrivabili.
          Pomeriggi di zucchero filato al laghetto dell'Eur
          di baci appassionati a finire l'aria
          e telefonate sempre troppo brevi
          che lasciavano posto al dolore del silenzio
          ed un domani troppo invadente
          per chi non conosceva il prezzo delle scelte.
          Sei la canzone rimasta nella mia adolescenza
          bella e spensierata
          sulle punte della tua danza
          passeggeri di un tempo andato
          come un brandello di cielo al tramonto.

          Ettore Grimani.
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            Scritto da: Ettore GRIMANI
            Orma perduta

            Gli occhi
            si riempiono di immagini
            fotogrammi di avventure straordinarie
            o pomeriggi banali...
            Queste esperienze
            mescolate tra loro
            formano ciò che
            sono io:
            uomo, Dio o vento del sud...
            La sabbia chiede al mare un tenero bacio
            e la natura
            celebra questo amore
            dalla creazione del tutto...
            Io
            respiro sulla terra
            e cammino in questo immenso.
            Di me
            non rimarrà che un'orma perduta sulla sabbia
            consegnata all'infinito
            di un tenero bacio...

            Ettore Grimani.
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              Scritto da: Ettore GRIMANI
              La parte peggiore

              Pozzanghere di fango
              io cammino senza schemi
              la storia del mondo porta anche le mie orme.
              Non esistono peccati ma soltanto errori
              il segreto della cura è svelato.
              Senza penitenza
              senza ostilità su misura.
              Ed io mi libero dal male
              anche se il tempo passa
              mentre aspetto qualcosa che non sarà mai.
              Devo mostrare la parte peggiore di me
              è il compromesso di essere libero nel momento delle scelte.
              Nascondermi oltre il mare
              da questo spazio che divide i battiti del cuore.
              Che prezzo ha un condono senza perdono
              quando anche il pane è corrotto...
              è l'alfabeto dei desideri
              le parole sono cave di marmo
              che non devo capire ma sentire
              e Il giorno passa lieve.
              Oltre questo cortile di murales
              busseranno alla mia porta
              ed io sarò pronto
              e nel mio piccolo istante
              accoglierò ogni attimo
              che compone il tempo.

              Ettore Grimani.
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                Scritto da: Ettore GRIMANI
                Aria ruffiana

                Guardo il tempo scorrere sotto questo portico
                granelli di vita come cenere.
                Sono in alto mare senza muovermi dalla cantina
                senza uscire da questa casa di mattoni rossi
                come la tua timidezza.
                Gli alberi non nascondono la loro natura
                legna e foglie manifestano quello che già so.
                È inspiegabile ma il tuo sorriso è un'isola compiuta.
                C'è un'aria ruffiana
                in questo sole di febbraio
                vorrei andare, ma sono qui, vorrei dimenticare ma ricordo...
                i demoni non abbandonano il mio sonno
                vivono nel risveglio
                scrivendo a matita diari di ruggine.
                Ho imparato il perdono
                mentre ingoiavo litri di odio.
                Per la giostra dei pensieri
                il biglietto è omaggio.
                C'è un'aria ruffiana
                in questo sole di febbraio
                vorrei andare, ma sono qui
                vorrei dimenticare ma non posso...

                Ettore Grimani.
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                  Scritto da: Ettore GRIMANI
                  Mal d'essere

                  Sono caduto
                  senza rendermi conto
                  per quale ragione
                  tra la gente che guarda e passa.
                  Non so o preferisco negare
                  quale percorso mi ha fatto sprofondare
                  ma
                  se mento a me stesso
                  non c'è risalita
                  ed anche se credo di esserne uscito
                  è solo questione di tempo
                  la fiamma rimane spenta
                  ed il buio è un involucro che mi aspetta.
                  Non ci sono medicine
                  per la fine del mondo
                  esisto solo io
                  nel rispetto del mio flusso profondo
                  che non risiede nella mente
                  ma nei sensi che mi fanno vibrare.
                  Sono l'unica strada che devo percorrere
                  l'unica sorgente dove dissetarmi.
                  La guarigione è riflessa nello specchio
                  quando mi guardo dentro
                  ed il dolore è invadente.
                  Pensavo di essere invincibile
                  ma restavo a galla, ancorato all'inutile sopravvivenza
                  menzogne sparpagliate nello spazio
                  eco di un brutale ricordo
                  che mi ha deturpato l'anima e rubato l'innocenza.
                  Devo vivere la mia vita per quello che sono
                  non per paura di perdere porzioni di niente.
                  Devo smettere di campare in disparte
                  aggrappandomi ad una terra arida, incolta
                  che prosciuga ogni seme di assoluto.
                  Devo trovare il coraggio
                  e portare alla luce la mia identità.
                  Essere me stesso
                  comporta la possibilità di non essere di nessuno.
                  Devo intraprendere questo viaggio
                  senza paure per chi farà le valige.
                  Ho solo un obbligo nella mia vita
                  rispettare la mia unicità
                  ed ho solo questa vita per farlo...

                  Ettore Grimani.
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