Mamma: Ho un regalo per te... è un segno d'amore non un portafortuna... non ne hai bisogno, balli come un angelo... Sara: oh mamma... sei tu il mio portafortuna...
La pubblicità ci fa inseguire le macchine e i vestiti... Fare i lavori che odiamo per comprare cazzate che non ci servono. Siamo i figli di mezzo della storia, non abbiamo ne uno scopo ne un posto, non abbiamo la grande guerra ne la grande depressione. La nostra grande guerra è quella spirituale! La nostra grande depressione è la nostra vita. Siamo cresciuti con la televisione che ci ha convinti che un giorno saremmo diventati miliardari, divi del cinema, rock star... ma non è così! E lentamente lo stiamo imparando e ne abbiamo veramente le palle piene.
A Massimo per i nostri sette anni insieme... per quella parte di te che mi manca e che non avrò mai... per tutte le volte che mi hai detto non posso ma anche per tutte quelle che mi hai detto ritornerò! In attesa posso chiamare la mia pazienza... "Amore"?
Che stupidi che siamo: quanti inviti respinti, quante parole non dette, quanti sguardi non ricambiati. A volte la vita ci scorre davanti e noi non ce ne accorgiamo nemmeno! Hai fatto bene ad accettare, sarà un viaggio molto bello!
La materia ha un'estensione, ha una forma, una composizione chimica. La mente cosciente non ha estensione, non ha forma e non ha composizione chimica. Qual è la composizione di un ricordo? Io ti amo, questa frase, tre parole, io ti amo, fa un percorso reale, dal mio cervello al tuo. Io la dico e tu l'ascolti. E come questo avviene io lo posso spiegare ma il significato di queste parole, io ti amo, nessuno può spiegarlo con la scienza...
Questa non è una storia d'amore ma una storia sull'amore, su chi scappa per paura di soffrire e che si arrende lasciandosi morire. Lei scappò... lui si arrese.
Don Vito Corleone: " Trovasti il paradiso tuo in America. Commercio avviato, vita sicura, polizia che ti protegge, e giustizia nei tribunali. A che ti serviva un amico come me? Ma ora, vieni da me e mi dici: "Don Corleone dammi giustizia"; però non lo fai con lo domandi con rispetto, tu non offri amicizia. Non ti sogni nemmeno di chiamarmi Padrino, invece ti presenti a casa mia il giorno che si marita mia figlia e mi vieni a chiedere un omicidio a pagamento."
Bonasera: "Io vi chiedo giustizia..."
Don Vito Corleone: "Questa non è giustizia, tua figlia è ancora viva."
Bonasera: "Anche loro hanno à soffrire chiddu che lei soffre. Decide u prezzo e io pago."
Don Vito Corleone: "Ma che feci, Bonasera. Che ti feci mai per meritare questa mancanza di rispetto. Se venivi da me in amicizia i bastardi che hanno sfigurato tua figlia avrebbero la punizione oggi stesso. E se per questo un onest'uomo come te si trovasse dei nemici, quelli diventerebbero nemici miei, e avrebbero paura di te."
Bonasera: "Mi volete come amico?... Padrino?"
[Bonasera bacia la mano di Don Vito]
Don Vito Corleone: "Bravo, un giorno... e non arrivi mai quel giorno, ti chiedero di cambiarmi il servizio. Ma fino a quel momento, consideralo un dono in occasione delle nozze di mia figlia."