- Hermione: Andrà tutto bene, Harry, sei un grande mago... Dico davvero! - Harry: Non quanto te... - Hermione: Io!? Furbizia e tanti libri... Ci sono cose più importanti: amicizia e coraggio...
- Joker: Io sono un tipo dai gusti semplici. Mi piacciono la dinamite, la polvere da sparo e... la benzina! [Gli scagnozzi di Joker gettano benzina sulle mazzette di banconote] - Chechen: Ma cosa!? - Joker: e lo sai qual è la cosa che hanno in comune? Costano poco!
Tanto tempo fa, in un paese lontano lontano, un giovane principe viveva in un castello splendente. Benché avesse tutto quello che poteva desiderare il principe era viziato, egoista e cattivo. Accadde però che una notte di inverno una vecchia mendicante arrivò al castello e offrì al principe una rosa in cambio di un riparo dal freddo pungente. Lui, che provava repulsione per quella vecchia dal misero aspetto, rise del dono e la cacciò. Ma lei lo avvertì di non lasciarsi ingannare dalle apparenze, perché la vera bellezza si trova nel cuore. Il principe la respinse di nuovo e in quel momento la bruttezza della mendicante si dissolse ed apparve una bellissima fata. Il principe si scusò, ma era troppo tardi, perché lei aveva visto che non c'era amore nel suo cuore e per punirlo lo tramutò in un orrenda bestia e lanciò un incantesimo sul castello e su tutti i suoi abitanti. Vergognandosi del suo aspetto mostruoso la bestia si nascose nel castello con uno specchio come unica finestra sul mondo esterno. La rosa che gli aveva offerto la mendicante era davvero una rosa incantata e sarebbe rimasta fiorita fino a quando il principe avesse compiuto 21 anni. Se avesse imparato ad amare e a farsi amare a sua volta prima che fosse caduto l'ultimo petalo, l'incantesimo si sarebbe spezzato; in caso contrario sarebbe rimasto una bestia per sempre. Con il passare degli anni il principe cadde in preda allo sconforto e perse ogni speranza... chi avrebbe mai potuto amare una bestia?
- Harry: Gelatine tutti i gusti più una!? - Ron: Tutti i gusti per davvero. C'è cioccolato e menta piperita. E c'è anche spinaci, fegato e trippa. George giura che ne ha trovata una al gusto di caccole!
[A Harry, che lo minaccia di strangolarlo per il bolide fellone che gli ha scagliato contro] Dobby è abituato alle minacce di morte, signore. Dobby ne riceve cinque volta al giorno a casa.
- Dean: Sam se ne è andato. Se n'è andato. Non sono nemmeno più sicuro che sia ancora mio fratello. Se mai lo è stato. - Bobby: Tu... tu stupido figlio di puttana! Beh, sniff sniff, mi dispiace tanto per i tuoi sentimenti feriti, principessa! Credi per caso che la famiglia sia fatta per renderti felice? Con una bella torta di mele nel forno, magari? Invece è fatta per renderti infelice, è per questo che esistono le famiglie! - Dean: Gli ho detto "Se esci da quella porta non provare ad tornare" e lui l'ha fatto comunque. È stata una sua scelta. - Bobby: Sembri un marmocchio piagnucoloso. Anzi no, sembri proprio tuo padre. Beh, lascia che ti dica una cosa: tuo padre era un codardo. - Dean: Mio padre era un sacco di cose, Bobby, ma un codardo? - Bobby: Ha preferito tenere lontano Sam piuttosto che aiutarlo. Beh, questo a me non sembra un gran segno di coraggio.
Scusami se mi prendo la libertà, ma... Tu non mi sembri per niente un cuorcontento. La conosci la storia del Re Pescatore? Comincia col re da ragazzo, che doveva passare la notte nella foresta per dimostrare il suo coraggio e diventare re. E mentre passa la notte da solo è visitato da una visione sacra: nel fuoco del bivacco gli appare il Santo Graal, simbolo della grazia divina. E una voce dice al ragazzo: "Tu custodirai il Graal, onde possa guarire i cuori degli uomini". Ma il ragazzo, accecato dalla visione di una vita piena di potere, di gloria, di bellezza, in uno stato di completo stupore, si sentì per un attimo non un ragazzo, ma onnipotente come Dio: allungò la mano per prendere il Graal, e il Graal svanì lasciandogli la mano tremendamente ustionata dal fuoco. E mentre il ragazzo cresceva la ferita si approfondiva, finché un giorno per lui la vita non ebbe più scopo. Non aveva più fede in nessuno, neanche in se stesso. Non poteva amare, né sentirsi amato. Era ammalato di troppa esperienza, e cominciò a morire. Un giorno un giullare entrò al castello e trovò il re da solo. Ed essendo un semplice di spirito, egli non vide il re: vide solo un uomo solo e sofferente. E chiese al re: "Che ti addolora, amico?". E il re gli rispose: "Ho sete, e vorrei un po' d'acqua per rinfrescarmi la gola". Allora il giullare prese una tazza che era accanto al letto, la riempì d'acqua e la porse al re. Ed il re, cominciando a bere, si rese conto che la piaga si era rimarginata: si guardò le mani e vide che c'era il Santo Graal, quello che aveva cercato per tutta la vita. Si volse al giullare e chiese stupito: "Come hai potuto tu trovare ciò che i miei valorosi cavalieri mai hanno trovato?". E il giullare rispose: "Io non lo so: sapevo solo che avevi sete".