Scritta da: Silvana Stremiz
Se il dito indica il cielo, l'imbecille guarda il dito.
dal film "Il favoloso mondo di Amélie" di Jean-Pierre Jeunet
Se il dito indica il cielo, l'imbecille guarda il dito.
- Juliet: Bando ai complimenti! Mi ami davvero? Lo so che dirai di si e voglio credere tutto e anche se giurassi potresti mentire, mio caro Romeo se mi ami davvero dillo sinceramente...
- Romeo: Cara, per la venerabile luna che lassù tinge d'argento quelle cime di alberi giuro...
- Juliet: Oh, non giurare sulla luna, quella bugiarda incostante che girando cambia faccia ogni mese, anche il tuo amore così sarebbe variabile...
- Romeo: Allora su che devo giurare?
- Juliet: Non giurare affatto... O se vuoi giurare perché non giuri su te stesso che sei il Dio della mia adorazione e io ti crederò!
Vuoi farmi credere che la morte, anche lei si è invaghita, ti ha rapita e ti tiene qui come sua amante?
- Guarda nello specchio e dimmi cosa vedi. Guarda nello specchio ho detto! Che cosa vedi?
- Una donna stupenda.
- Eh, grazie. E accanto a lei cosa vedi?
- Non lo so.
- Ah, bene... fai progressi.
- Tu dici?
- Si, prima vedevi solo merda, adesso almeno non vedi niente. Vuol dire che hai fatto pulizia. Ma ora, dobbiamo metterci qualcosa in questo niente. Non si può lasciare così. Su, guarda bene. Davanti a te. C'è niente che ti interessa in questo bel viso?
- Non molto, no.
- Guarda bene nei tuo occhi. Che cosa vedi?
- Un certo garbo
-Si, ce n'è molto. E poi?
- Gli occhi... non sono male.
- C'è bellezza, esatto, sono belli. E poi?
- Forse... anche un po' di dolcezza.
- Oh, si... molta, si. E c'è amore?
- Si... c'è molto amore, si. Troppo forse.
- Se è troppo facciamolo uscire. Dimmi che mi ami.
- Come?
- Non mi ami?
- Si, perché? Insomma provo... provo un certo... un certo affetto... però potrebbe essere anche amicizia... che che...
- Mi ami o non mi ami?
- Dal primo giorno. Dal primo istante.
- Beh, allora dillo.
- È difficile dirlo.
- Lo sai perché?
- No
- Perché a te non l'ha mai detto nessuno, vero? È difficile amarsi se nessuno ti rimanda l'immagine...
- Si...
- Ti amo Andrè... visto, hai ricevuto amore, adesso puoi dare amore anche tu...
- Ti amo Angel-A... o comunque ti chiami...
- Hai ragione... dillo ancora... senza il nome...
- Ti amo
- Bravo. E adesso guardati bene e dillo.
-... non ci riesco
- Si che ci riesci. Guarda il tuo corpo, straziato dalla mancanza di amore, di fiducia... non vedi che merita che qualcuno si occupi di lui, allora non lo rifiutare questo corpo ferito che ti ha sopportato per tanto tempo, senza mai lamentarsi? Digli che quanto è importante, quanto conta. Dagli ciò che merita...
-... ti amo Andrè... ti amo
- Sono fiera di te Andrè.
Bene andiamo a mangiare? Io ho fame!
- Che diavolo, pensi sempre a mangiare? Hai carenza d'affetto?
- Ehi, non confondiamo i ruoli!
- Hai ragione.
- Elena: La primavera scorsa l'auto dei miei genitori è volata da un ponte dentro il lago. E... io ero seduta dietro e sono sopravvissuta loro non ce la fecero. Ed ecco la mia storia.
- Stefan: Non sarai triste per sempre, Elena.
Se vuoi stare con qualcuno per sempre... devi vivere per sempre.
Io vado pazza per Tiffany... specie in quei giorni in cui mi prendono le paturnie.
Non posso sopportare l'idea che mi odierai per sempre.
Tre mesi, novanta giorni, il tempo di una stagione, delle vacanze estive al liceo, tre mesi volano. Eppure quanta vita Giulia. Avevi ragione tu, siamo stati fortunati. Avremmo potuto non incontrarci mai.
Certo che sono ancora arrabbiato con te! Perché averti intorno mi fa andare fuori di testa. E non averti intorno mi fa andare fuori di testa.