Il fuoco è spento ormai e io sento un freddo orribile. Forse dovrei trascinarmi fuori ma poi ci sarebbe il sole.
Ho paura di sprecare la luce per l'inno colorato per scrivere queste parole.
Moriamo.
Moriamo ricchi di amanti e di tribù di gusti che abbiamo inghiottito di corpi che abbiamo penetrato risalendoli come fiumi di paure in cui ci siamo nascosti come in questa caverna stregata senza memoria qualunquismo indifferenza mediazioni e ripensamenti.
Voglio che tutto ciò resti inciso sul mio corpo siamo noi i veri paesi non le frontiere tracciate sulle mappe con i nomi di uomini potenti.
Lo so che tornerai e mi porterai fuori di qui nel palazzo dei venti.
Non ho mai voluto altro che camminare in un luogo simile con te, con gli amici.
Una terra senza mappe.
La lampada si è spenta e sto scrivendo nell'oscurità.
Johnny: tu non hai paura di niente! Sei coraggiosa! Baby: io? Ma se ho paura di tutto! Di tutto! Io ho paura di quello che sono, di quello che vedo, di quello che faccio e...e....e, soprattutto ho paura che se me ne andrò da questa stanza non riuscirò mai più a provare quello che provo adesso... adesso che sono qui con te...
Ti sei rivelato esattamente per come ti immaginavo. Io non ho mai finto di essere qualcun altro, sono sempre stata me stessa: ed è me che hanno umiliato davanti a tutti. Senti, non sono venuta qui per litigare con te, ok? Ma solo per dirti che so cosa si prova quando hai paura di mostrare chi sei veramente. Anch'io ero così ma sono cambiata. E adesso me ne infischio di quello che la gente dice di me, perché ora credo in me stessa e so che i problemi si risolveranno. Ma anche se non ho una famiglia, nè un lavoro e neppure i soldi per l'università... sei tu quello che sta peggio. Io so che il ragazzo che mi ha mandato quelle e-mail è da qualche parte dentro di te. Ma non posso stare ad aspettarlo. Perché aspettare te è come aspettare la pioggia durante la siccità: inutile e deludente.
- Damon: Devi essere Elena. Sono Damon, il fratello di Stefan. - Elena: Non mi aveva detto di avere un fratello. - Damon: Stefan non è uno che se la tira.
- Mi vuoi dire perché fai questo? - Che cosa il matrimonio? - No, fai sempre in modo che gli altri siano felici. Però tu hai rinunciato già a troppe cose. - Non è così. La mia non è stata una scelta fra te e Jacob. È stata una scelta fra chi dovrei essere e chi sono. Io mi sono sempre sentita fuori posto, come se continuassi a inciampare in tutta la vita. Io non mi sento normale, perché non sono normale e nemmeno voglio esserlo. Ho dovuto affrontare il dolore, la sconfitta e la morte nel tuo mondo eppure non mi sono mai sentita così forte e più viva e più me stessa, perché era anche il mondo a cui voglio appartenere.