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- Ehi, le mie dita sono insensibili!
- Il suo orologio è troppo stretto.
Dr. Gregory House (Hugh Laurie)
dal film "Dr. House - Medical Division" di Serie TV
- Ehi, le mie dita sono insensibili!
- Il suo orologio è troppo stretto.
Gratitudine, Apprezzamento, Ringraziamento.
Non importa che parola usiamo, intendiamo sempre la stessa cosa, Felicità.
Dovremmo essere tutti felici, contenti dei nostri amici, della famiglia, felici di essere vivi, che questo ci piaccia o no.
...
Forse non siamo destinati a essere felici. Forse la gratitudine non centra niente con la gioia. Forse l'essere grati significa dare il giusto valore alle cose, apprezzare le vittorie, stupirsi della fatica che ci vuole per essere un essere umano. Forse siamo riconoscenti per le cose che conosciamo, e forse siamo riconoscenti per quelle che non conosceremo mai. Ma alla fine della giornata il fatto che abbiamo ancora il coraggio di restare in piedi e già un motivo sufficiente per festeggiare.
Lo vedi questo anello? [indicando la mano di Marge] lei è mia moglie, è di mia proprietà ed io la possiedo!Commenta
- Mick St. John, grazie per essere qui con noi.
- Grazie a voi!
Ci dica, com'è essere un vampiro?
- È una cosa che ti succhia la vita. Lo so, è una brutta battuta ma è la verità.
- Tu bevi il sangue?
- Vuoi offrirmelo? Sto scherzando! C'è uno che ce lo da.
- Vuoi dire uno spacciatore...
- Si, una specie.
- Quindi non mordi mai nessuno.
- No! No. Ma se qualcuno me lo chiedesse...
- Dormi in una bara?
- No! Quella della bara è una leggenda. Dormo in un congelatore.
- E già che siamo in argomento, l'aglio è buono sulla pizza.
- Non ti repelle?
- Repelle le mie fidanzate, qualche volta. Se mi butti addosso dell'acqua santa mi bagnerò. I crocifissi? Sono ok se ti piacciono! Ah, dimentica che possa trasformarmi in un pipistrello. Sarebbe bello, però!
- Problemi con la luce del sole?
- Con quella non ci siamo. Si, è un vero disastro. Pià mi escpongo alla luce e più sto male.
- Ma non prendi fuoco...
- Lo evito, se posso.
- Un vampiro si uccide con un paletto di legno?
- No! Un paletto di legno non uccide un vampiro. Può ucciderlo il fuoco oppure perdiamo la testa, intendo letteralmente. Oppure guariamo.
- Sembri un ragazzo per bene. I vampiri non uccidono le persone?
- Molti vampiri non hanno regole o limiti, ma io si. Non do la caccia alle donne né bambini o agli innocenti ma li fuori ci sono dei predatori che vanno catturati.
- Per questo che sei diventato un investigatore privato?
- È un modo per usare le mie capacità.
- Hai dei consigli per tutti gli aspiranti vampiri?
- Si! Statemi lontani.
- Stefan: Elena, cosa posso fare? Cosa posso fare per aiutarti? Farei qualunque cosa.
- Elena: Puoi fare in modo che dimentichi?
- Stefan: Elena...
- Elena: Stefan, ti prego. Non so se potrà mai superare questo dolore. Voglio che dimentichi tutto ciò che è successo.
- Stefan: Se lo faccio, non ti garantisco che funzionerà... Per ciò che sono. Per come vivo. Non ho le capacità di farlo correttamente.
- Damon: Posso farlo io. Se è questo ciò che vuoi.
- Elena: È quello che voglio.
- Alex: Sta bene?
- Arizona: Che ci fai qui?
- Alex: Stavo cercando Moore... Wow, sembra in ottime condizioni... La ferita è ben cicatrizzata, nessun edema...
- Arizona: Non hai completamente distrutto il mio reparto, vero?
- Alex: Io? Sono l'unico che mantiene in piedi quel posto... Sono l'unico che fa in modo che non venga distrutto da Barnett... Abbiamo bisogno di lei...
- Arizona: Ci sto provando...
- Alex: Sai, anche Callie ci sta provando...
- Lele: Mi dici perché non vuoi parlare con quel giornalista? Maria: Perché non me ne importa niente.
- Lele: Hai lavorato tanto, con tanta passione, per arrivare fin qui, non gettare via tutto, Maria. Dov'è la ragazza forte e combattiva che io conosco?
- Maria: Non c'è mai stata. È stato un grande bleaf, come vedi, papà. La tua ragazza forte al primo colpo va a terra.
- Lele: Ma cosa dici? Hai preso una bella botta, lo capisco. Ma io sono sicuro che ne verrai fuori ancora più forte.
- Maria: È che non ce la faccio a combattere da sola... Non ce la faccio! E adesso parti anche tu. Senti, io non te l'ho mai detto perché non volevo farti sentire in colpa, ma la verità è che ogni volta che partivi mi mancavi da morire! E adesso il pensiero che te ne riparti e che rimango da sola di nuovo. Ti trasferisci alla fine del mese, no?
- Lele: Tesoro mio, anch'io ho bisogno di te. Sapessi quanto mi manchi quando sono lontano! C'è ancora un po' di tempo comunque, vedremo!
- Maria: Per me il lavoro è importante, papà, molto importante. Ma la cosa che conta davvero e l'unica cosa che contava davvero, è andata in pezzi. Completamente in pezzi.
- Lele: Io sono sicuro, amore mio, che tutto si aggiusterà. Veramente! Maria, ti ricordi quando ti sei iscritta all'università, che avevi paura che tutti ti avrebbero considerato sempre e solo la figlia del dottor Martini? Son passati pochi anni ed eccomi qua, io sono il padre della dottoressa Martini. Chiede ad un giornalista, di una rivista importante, che la vuole intervistare. Asciughiamo le lacrime, eh? Vai dal giornalista e fagli vedere chi sei.
- Maria: Grazie!
- Lele: Ti voglio bene, tanto.
- Noi non siamo mai stati così. Lui non ha mai provato questo per me.
- Io sì.
Io penso che le amicizie siano un po' come le persone, cambiano, quelle vive naturalmente. Le altre? Quelle surgelate invece rimangono sempre le stesse, uno si può incontrare mille volte e non riuscire mai a dirsi niente di importante. Perché si arriva al punto in cui un'amicizia deve fare un salto di qualità.
- Come sta Damon?
- Beh, se l'ultima volta che ha aspettato una ragazza per anni ci ha insegnato qualcosa, allora sono preoccupato.