Capo dei Jet Market: Benvenuti, figlioli. Potete rivolgermi solo tre domande. Apu: Benissimo! Io ho bisogno di fargliene solo una. Homer: Lei è davvero il capo dei Jet Market? Capo dei Jet Market: Si. Homer: Davvero? Capo dei Jet Market: Si. Homer: Lei? Capo dei Jet Market: Si. Spero che questo incontro vi abbia illuminato.
- Damon: Ho cancellato il tuo dolore in passato. Posso farlo ancora. Ma è una tua scelta. - Jeremy: Senti, so che pensi di averlo cancellato, ma è ancora lì. Anche se non riesco a ricordare perché, sento ancora un vuoto dentro. Mi sento solo. E cancellarmi i ricordi non farà sparire questa sensazione. Non sistemerà quello che c'è davvero di sbagliato. - Damon: Quello che ho fatto a Vicki, era sbagliato. Ti chiedo scusa per ciò che mi riguarda. - Jeremy: Anna ha detto che i vampiri non sono costretti a provare dolore. Possono spegnerlo, come se spegnessero il loro lato umano. - Damon: Verissimo. - Jeremy: È più facile così? - Damon: Che cosa è più facile? - Jeremy: La vita. - Damon: La vita fa schifo comunque, Jeremy. Se sei un vampiro, almeno non devi starci male se non vuoi. - Jeremy: Tu hai fatto così? - Damon: L'ho fatto per... l'ho fatto per molto tempo. E la vita era molto più facile.
- Damon: Bel pigiamino. - Elena: Sono stanca Damon. - Damon: Ti ho riportato questa. - Elena: L'avevo data per persa, grazie... Ti prego ridammela. - Damon: Ho solo una cosa da dire. - Elena: Perché devi dirmela senza che indossi il ciondolo? - Damon: Beh... Perché quello che sto per dirti è probabilmente la cosa più egoista che abbia mai detto in tutta la mia vita. - Elena: Damon, non farlo. - Damon: No, devo dirtela solo una volta. Tu devi solo ascoltare... ti amo, Elena. Ed è proprio perché ti amo, che non posso comportarmi da egoista con te. Ecco perché non puoi saperlo. Non ti merito... Ma mio fratello sì. Dio quanto vorrei che non dovessi dimenticarlo. Ma devi.
- Parlami del momento in cui hai capito che lo amavi. - Era il mio compleanno. Io e Damon avevamo trascorso l'intera estate a cercare Stefan, ed io stavo cercando di fingermi felice perché Caroline stava organizzando una festa per me, ma in realtà ero molto triste. Stavo per decidere di non andarci, non sarei uscita da quella stanza. Finché non è entrato Damon, per darmi il mio regalo di compleanno. Era una collana che mi aveva dato Stefan. L'avevo persa e Damon sapeva quanto significasse per me quella collana, cosa significasse per via dei miei sentimenti per Stefan. Anche se lui mi amava, mi diede l'unica cosa che rappresentava una speranza per me e per suo fratello. Sapevo quanto gli facesse male, ma lo fece. Era... più altruista che mai, ed in quel momento io l'ho amato. Non volevo, questa cosa mi terrorizzava, ma per quel momento io l'ho amato.
Non posso essere tuo amico perché io ti amo ancora e ti amerò ancora per molto, molto tempo... perciò questa amicizia sarebbe solo una forma di tortura... l'unico modo per dimenticarti... è non vederti più.
Ci sono talmente tanti modi in cui potrei risponderti: mai, neanche tra un milione di anni, assolutamente no, scordatelo, toglitelo dalla testa, niente, negativo, mmhm, naa, noo e naturalmente quello che preferisco in assoluto. L'uomo che cade nel burrone: nooooooooooooo...
[House sgrida Cameron e Foreman] House: Se voi due non riuscite a giocare insieme vi avverto, vi tolgo i giocattoli, non mi interessa di chi è la colpa. Cameron: Se tu non avessi... House: E soprattutto non mi interessa se è mia!
- Blaine: È un anello per una promessa. L'ho fatta con la carta per le caramelle. Juicy Fruit. - Kurt: Le Wrigley, le mie preferite. E... è un piccolo papillon? Ma cosa vuoi promettermi? - Blaine: Di amarti sempre. Di difenderti anche quando so che hai torto. Di sorprenderti. Di rispondere sempre alle tue chiamate, non importa cosa stia facendo. Di farti i biscotti almeno due volte l'anno e di baciarti quando e dove vuoi. Ma soprattutto per ricordati quanto perfettamente imperfetto tu sia. So che Elizabeth Taylor non l'avrebbe mai indossato... - Kurt: Lo amo. Ti amo. - Blaine: Buon Natale Kurt, il nostro primo Natale insieme. - Kurt: Uno dei tanti.
Per un secondo prova a ricordare qual è la sensazione. Tutte quelle volte che sei a scuola e vedi lui in piedi, in fondo al corridoio e tu che non respiri fino a che non lo abbracci. O quelle volte in classe in cui non smetti di guardare l'orologio perché sai che lui è là fuori che aspetta solo te. Te la ricordi quella sensazione?