- Dan: Sai una cosa Blair? Mia madre ci ha abbandonati un paio di mesi fa. Ma il problema è che mio padre e mia sorella non lo vogliono accettare. Perché lei aveva detto che sarebbe stata via solo l'estate, per approfondire le sue doti artistiche. Ma l'estate è finita da un pezzo, e lei non è ancora tornata. Evidentemente non le importa di noi. Ogni volta che la vado a trovare, mi ripropongo di dirle quello che penso, guardandola dritta negli occhi. Le direi "Torna a casa subito, oppure non tornare più", qualche giorno fa ci siamo visti, era seduta a tavola, proprio di fronte a me. Così l'ho guardata negli occhi, e non sono riuscito a dire niente. - Blair: Perché? - Dan: Non lo so. Ma vorrei averlo fatto, non per cambiare le cose, ma per farle capire tutto quello che provo.
- Emma: Ma tanto per cambiare, lui non era lui e mi ha spezzato il cuore. La risposta ti basta? - Uncino: Non mi fraintendere ma mi fa piacere. - Emma: Che mi abbia spezzato il cuore? - Uncino: Se può spezzarsi vuol dire che funziona ancora.
Veronica: Ricordami... perché abbiamo rotto? Logan: Eri convinta che l'erba dell'altro ragazzo fosse più verde. O forse era qualcosa sul fatto che sono troppo uomo? No, aspetta! Eri tu. Tu eri troppo uomo.
Dalla notte profonda che mi avvolge buia come un pozzo che da un polo va all'altro, ringrazio gli dei, quali essi siano, per la mia indomita anima. Stretto nella morsa degli affanni, io non mi sono mai tirato indietro, non ho pianto, sotto i colpi d'ascia della sorte il mio capo sanguina ma non si china. Visto d'altra parte questo luogo di rabbia e lacrime pare minaccioso, all'orrore delle ombre, così come alla minaccia degl'anni non mi trovano e non mi troveranno mai timoroso. Non importa quanto è stretto il varco o piena di punizioni la vita, io sono il padrone del mio destino, io sono il padrone della mia anima.
- Arthur: Non possiamo lasciarlo qui. Dobbiamo metterlo sul letto. - Merlino: Perché? Dorme, non se ne accorgerà. - Arthur: Merlino! - Merlino: Beh... gli prendo un cuscino. - Arthur: Lui è il re. - Merlino: E va bene, due cuscini.