Scritta da: Marianna Mansueto
A proposito del fatto che posso andare via quando voglio, ci vediamo domani.
dal film "C'era una volta" di Serie TV
A proposito del fatto che posso andare via quando voglio, ci vediamo domani.
Guardami. Voglio essere l'ultima cosa che vedrai.
Perché sono sul punto di piangere? Non devo prendere seriamente le sue parole! Sta solo cercando di essere carino!
- Haley: Alla fine non ha corso, aveva paura. Lo possiamo capire, vero?
- Nathan: Tutti hanno paura.
- Haley: Si, ma lui ha quattro anni ed aveva bisogno di suo padre e tu non eri lì. Bel lavoro papà. Hai intenzione di dire qualcosa o pensi di restare lì seduto come hai fatto negli ultimi quattro mesi? A ubriacarti e a piangerti addosso.
- Nathan: Non vuoi capire, vero? Io ero famoso, ero qualcuno, Haley, lo capisci questo? Lo capisci cosa vuol dire? Io ero Nathan Scott, ed ero un grande, e me ne sarei dovuto andare quella sera... Ma non l'ho fatto, me la sono cercata, ed ora non sono più niente. Non ho più niente.
- Haley: Tu non avresti più niente? Tu hai un meraviglioso figlio, che è qui con te, io sono qui con te. Bisogna che tu decida che ruolo avere in questa famiglia, Nathan. Perché sappi che quello che sei ora ci sta solo facendo del male. Io non ce la faccio più a continuare a vivere così. È chiaro? Capisci cosa ti sto dicendo? Passa un'altra notte così, Nathan, e, ti giuro su Dio, che tu non avrai più niente davvero.
- Noi non siamo mai stati così. Lui non ha mai provato questo per me.
- Io sì.
- Victoria: Ho visto la luce accesa, volevo accertarmi che Rachel non ci stesse ripulendo.
- Brooke: Che vorresti dire? Tu sei stata a casa mia? Non le avrai detto qualcosa di cattivo?
- Victoria: Niente che lei già non sapesse.
- Brooke: Stà lontana dai miei amici, è chiaro?
- Victoria: Cercavo di evitarti di fare un grosso sbaglio.
- Brooke: Licenziare Rachel fu un grosso sbaglio.
- Victoria: Quelli erano affari.
- Brooke: Non è il modo in cui voglio condurre i miei affari. Non capisci? La gente si merita di meglio.
- Victoria: Lo vedi? È questo il motivo per cui non ti ho voluta alla riunione di oggi! Sei troppo emotiva. Le emozioni sono nemiche degli affari, ecco perché io sono qui.
- Brooke: Adesso! Tu sei qui adesso. Ma dov'eri tutti quegli anni in cui io stavo crescendo, mamma? Tu non hai mai voluto saperne niente di me, finché io non sono riuscita a fare tutto questo. Victoria: Che cosa? Chearleader. Presidente del comitato. Smetti di essere infantile, sei il volto della tua azienda, e l'hai portata avanti da sola quest'azienda, fin dove potevi. Poi sei venuta da me chiedendomi aiuto.
- Brooke: Anche Rachel mi ha chiesto aiuto, e tu me l'hai fatta licenziare!
- Victoria: Ti sei guadagnata il mio aiuto, Brooke. Rachel non si è guadagnata il tuo.
- Brooke: Ho guadagnato? Una figlia non dovrebbe guadagnarselo l'aiuto o l'amore della madre. L'amore si suppone che sia incondizionato.
- Victoria: A domani Brooke.
- Brooke: Sei licenziata!
- Victoria: Che cosa hai detto, scusa?
- Brooke: Ho detto che tu sei licenziata!
- Victoria: Licenziandomi metti a rischio la nostra azienda.
- Brooke: Ma non è la nostra azienda, è la mia azienda, l'hai dimenticato?
- Victoria: Io non sono un'impiegata qualunque... Sono tua madre. Brooke: Lo so, e sei licenziata! Puoi anche andartene ora.
- In pratica eravamo un duo comico!
- Come la peste nera e l'Europa.
- È tutta la sera che mi volevi baciare?
- Sì.
- Anche quando urlavi contro di me?
- Soprattutto quando urlavo contro di te.
Ci sono voluti dieci anni, ma alla fine l'ho baciata.
- Lele: Mi dici perché non vuoi parlare con quel giornalista? Maria: Perché non me ne importa niente.
- Lele: Hai lavorato tanto, con tanta passione, per arrivare fin qui, non gettare via tutto, Maria. Dov'è la ragazza forte e combattiva che io conosco?
- Maria: Non c'è mai stata. È stato un grande bleaf, come vedi, papà. La tua ragazza forte al primo colpo va a terra.
- Lele: Ma cosa dici? Hai preso una bella botta, lo capisco. Ma io sono sicuro che ne verrai fuori ancora più forte.
- Maria: È che non ce la faccio a combattere da sola... Non ce la faccio! E adesso parti anche tu. Senti, io non te l'ho mai detto perché non volevo farti sentire in colpa, ma la verità è che ogni volta che partivi mi mancavi da morire! E adesso il pensiero che te ne riparti e che rimango da sola di nuovo. Ti trasferisci alla fine del mese, no?
- Lele: Tesoro mio, anch'io ho bisogno di te. Sapessi quanto mi manchi quando sono lontano! C'è ancora un po' di tempo comunque, vedremo!
- Maria: Per me il lavoro è importante, papà, molto importante. Ma la cosa che conta davvero e l'unica cosa che contava davvero, è andata in pezzi. Completamente in pezzi.
- Lele: Io sono sicuro, amore mio, che tutto si aggiusterà. Veramente! Maria, ti ricordi quando ti sei iscritta all'università, che avevi paura che tutti ti avrebbero considerato sempre e solo la figlia del dottor Martini? Son passati pochi anni ed eccomi qua, io sono il padre della dottoressa Martini. Chiede ad un giornalista, di una rivista importante, che la vuole intervistare. Asciughiamo le lacrime, eh? Vai dal giornalista e fagli vedere chi sei.
- Maria: Grazie!
- Lele: Ti voglio bene, tanto.