Scritta da: B. Summer
in Frasi di Film » Commedia
Tu sei brava, tu sei intelligente, tu sei importante.
dal film "The Help" di Tate Taylor
Tu sei brava, tu sei intelligente, tu sei importante.
Grande Sophie, il gioco era ripreso a tutto gas. Felicità allo stato puro, bruta, primitiva, vulcanica. Magnifico. Il meglio del meglio; meglio della droga, dell'eroina, meglio delle canne, coca, crack, fix, joint, shit, shoots, sniff, pet, marijuana, cannabis, peyote, colla, acido, LSD, ecstasy, meglio del sesso, meglio del pompino, il 69, le orge, masturbazione, tantrismo, kamasutra, massaggio thailandese, meglio della cioccolata, il mont blanc, la banana split, meglio di tutte le trilogie di George Lucas, delle puntate del Muppet Show, meglio dell'ancheggiare di Emma Peel, Marilyn, la puffetta, Lara Croft, Naomi Campbell, i nei di Cindy Crawford, meglio della facciata B di Abbey Road, gli assolo di Hendrix, meglio dei passetti di Armstrong sulla luna, le montagne russe, i festoni natalizi, la fortuna di Bill Gates, le trance del Dalai Lama, la resurrezione di Lazzaro, tutte le pere di testosterone di Schwartz, il collagene nelle labbra di Pamela Anderson, meglio di Woodstock e dei rave party più trasgressivi, meglio dei trip di Sade, Rimbaud, Morrison e Castaneda, meglio della libertà... Meglio della vita!
Tu dai e poi riprendi, se ci tieni dimostralo... Giochi o non giochi?
Partita per Sophie, e da allora un incubo. Più niente per 10 anni, più niente per 3652 giorni e 3653 notti. Finito il gioco, i giochi, il pepe della mia esistenza. Ho errato nella mia vita come una tragedia di Racine, Hermione versione uomo. Dove sono? Cosa ho fatto, cosa devo ancora fare? Quale impeto mi coglie, quale dolore mi divora? Ah, non posso sapere se amo o se odio. Sophie mi ha assassinato, trucidato, scannato, fregato, rovinato e chi più ne ha più ne metta. E poi ho finito per pensarla all'imperfetto, a rassegnarmi alla mia scialba felicità. L'amore, la famiglia, il lavoro, l'antenna parabolica, i gesti quotidiani...
Sophie ed io abbiamo dormito 10 anni quella notte, e al mattino il gioco è diventato serio.
Dare un senso alla mia vita era un po' come suonare la quinta di Beethoven avendo come orchestra solo unghie sulla lavagna.
Gli amici sono come gli occhiali, danno un'aria intelligente, ma si rigano con facilità e poi sono faticosi. Per fortuna a volte si trovano degli occhiali veramente forti. Io ho Sophie.
- Julien: Ci sono due o tre cose che non mi hai chiesto e mi dispiace, ci sarei riuscito...
- Sophie: Tipo?
- Julien: Mangiare formiche, insultare il primo violino dell'opera... Amarti come un pazzo.
È tutto. Così abbiamo vinto la partita... Insieme, felici. E là in fondo al cemento, abbiamo condiviso il sogno della nostra infanzia. Il sogno di un amore senza fine.
Quindi era questo essere adulti: avere un'auto che va da 0 a 210 e non superare mai i 60.