- Ettore: [Andando ad affrontare Achille] Padre, perdonami se talvolta ti ho offeso. Ti ho servito meglio che ho potuto. - Priamo: Che gli dei siano con te. Ettore! Nessun padre ha avuto un figlio migliore.
- Paride: Mi vuoi bene, fratello? Mi proteggeresti da qualsiasi nemico? - Ettore: L'ultima volta che mi hai parlato così avevi dieci anni e avevi appena rubato il cavallo a nostro padre. Cos'hai fatto adesso? - Paride: Devo mostrarti una cosa. - Ettore: [A un marinaio della sua nave, dopo che Paride gli ha mostrato Elena nascosta nella stiva] Inverti la rotta, torniamo a Sparta! - Marinaio: [Alla ciurma] Invertire la rotta! - Paride: Aspetta, aspetta... - Ettore: Sciagurato! - Paride: Ascoltami! - Ettore: [Spingendo il fratello] Lo sai che cosa hai fatto!? Lo sai quanti anni nostro padre ha lavorato per la pace!? - Paride: Io la amo. - Ettore: Aaah! È tutto un gioco per te, vero? Te ne vai di città in città a sedurre mogli di mercanti e sacerdotesse di templi e credi di sapere qualcosa dell'amore! Ma non pensi all'amore per tuo padre? Lo hai calpestato portando lei sulla nave! [Colpendolo] Non pensi all'amore per la patria? La faresti bruciare per quella donna! Non ti lascerò scatenare una guerra per lei! - Paride: Posso parlare? Quello che dici è vero, ti ho fatto torto, ho fatto torto a nostro padre... Se vuoi riportare Elena a Sparta, fallo pure. Ma io andrò con lei. - Ettore: A Sparta!? Ti uccideranno! - Paride: Allora morirò combattendo! - Ettore: Ah, e a te queso sembra eroico, vero? Morire combattendo... Dimmi fratellino: hai mai ucciso un uomo? - Paride: No. - Ettore: Hai mai visto un uomo morire? - Paride: No. - Ettore: Io ne ho uccisi molti, e li ho sentiti morire, e li ho visti morire, e non c'è niente di glorioso, niente di poetico; dici che vuoi morire per amore, ma tu della morte non sai niente, e non sai niente nemmeno dell'amore! - Paride: Ad ogni modo, io andrò con lei. Non ti chiedo di fare la guerra per me. - Ettore: Lo hai già fatto. [Al marinaio di prima] a troia!
- Elena: [A Paride, che entra nella sua stanza] Non dovresti essere qui. - Paride: L'hai detto anche ieri notte... - Elena: Ieri notte è stato uno sbaglio. - Paride: ... e la notte prima. - Elena: Ho fatto molti sbagli in questi giorni.
Tutta la vita io ho seguito un codice. E quel codice è semplice: onora gli dei, ama tua moglie e difendi la tua patria. Troia è la nostra madre patria. Difendetela!
Se resterai troverai la pace, troverai una magnifica donna, avrai figli e figlie, che ne avranno a loro volta, e tutti ti ameranno, e ti ricorderanno quando morirai. Ma quando anche loro se ne andranno, i tuoi figli e i loro figli, il tuo nome sarà disperso. Se invece vai a Troia, sarai coperto di gloria, si scriveranno poemi sulle tue vittorie nei secoli a venire, il mondo intero ricorderà il tuo nome. Ma se tu vai a Troia non tornerai più, perché la tua gloria è legata fatalmente alla tua distruzione. E io non ti vedrò più.
- Qual è la persona più importante per te? - Tu. - Pensaci. - Tu. - Ti sembra. Poi capita che, che queste persone più importanti si susseguano, si accendano e si spengano come lampadine. Una volta spegni tu, una volta si fulmina lei. Poi ne arriva una e resta accesa. Passano i giorni e resta sempre accesa, non si fulmina. E quando riesci ad odiarla come odiavi tua madre quando eri piccolo, quando era tutto per te e si metteva il cappotto per uscire, quando vorresti ammazzarla, tradirla, fargliela pagare. Ecco, quella lampadina accesa sarà la persona più importante.
Eccoti qui: decidi che la fase dell'eterna adolescenza è finita e che è ora di crescere... e crescerai. E allora tutto cambia e questa volta cambierà. Avrai una casa più grande, la piscina, il garage col posto auto, il prato sempre curato. Il portico fiorito e le porte smaltate. Il cane che chiamerai Marx e la barca che chiamerai Giulia. Avrai la salute assicurata, la vita assicurata. Il frigorifero sempre pieno per non sentirti povero, un tappeto etnico per continuare a sentirti giovane e finestre da cui entra sempre il sole. E allora avrai la tua famiglia felice, i tuoi bambini in salute e lei. Avrai lei. Che ti ricorderà tutte le cose belle che avrete avuto... Non è questo che avevi sempre sognato?
- Elena: Mi hai chiesto cosa avrei voluto fare in futuro, volevo fare la scrittrice. Mia madre mi ha spinta in quella direzione dal momento in cui ho imparato a leggere. Mi sosteneva, mi incoraggiava, mi ha comprato il primo diario. E poi è morta. E non riesco più a vedermi come una scrittrice ormai, era una cosa che condividevamo. So che pensi di aver portato delle cose brutte nella mia vita, ma ce n'erano già tante, io ne ero sommersa. - Stefan: È diverso. - Elena: Ma questo non le rende meno dolorose. - Stefan: So che è difficile da capire, ma lo sto facendo per te. - Elena: No! Non puoi prendere questa decisione per me, se ora te ne vai, lo fai per te, perché io so cosa voglio. Stefan, io ti amo.