Non ero andata via, ero viva nel mio mondo perfetto, ma in cuor mio sapevo che no era perfetto... il mio assassino mi perseguitava ancora... mio padre aveva tutti gli elementi, ma non riusciva a combinarli, aspettavo di avere giustizia, ma non fu così...
Mi chiamavo Salmon, come il pesce. Nome di battesimo: Susie. Avevo quattordici anni quando fui uccisa, il 6 dicembre del 1973. Negli anni Settanta, le fotografie delle ragazzine scomparse pubblicate sui giornali mi somigliavano quasi tutte: razza bianca, capelli castano topo. Questo era prima che le foto di bambini e adolescenti di ogni razzza, maschi e femmine, apparissero stampate sui cartoni del latte o infilate nelle cassette della posta. Era quando ancora la gente non pensava che cose simili potessero accadere.
Quando mia madre entrò in camera mia, mi resi conto che, per tutto quel tempo, non aspettavo che lei. La aspettavo da così tanto, che temevo non sarebbe venuta.
- Alice: È impossibile... - Cappellaio: Solo se pensi che lo sia. - Alice: A volte riesco a pensare a sei cose impossibili prima di colazione... - Cappellaio: È un ottimo modo per fare esercizio!
- Alice: Sto diventando matta, papà? - Padre: Ho paura di sì, Alice: sei matta, svitata, hai perso la testa... Ma ti dirò un segreto: tutti i migliori sono matti.
- Larten: Darren vuoi diventare un vampiro? - Darren: Ci sto! - Darren: Non uccidete le persone per davvero? - Larten: No Darren, le sediamo, pratichiamo un piccola incisione sulla spalla e poi tu bevi un sorso... molto rinfrescante...
- Darren: Ho il super-sputo adesso? - Larten: Si hai il super-sputo, sarai capace di fare un sacco di cose. - Darren: Tipo trasformarmi in un pipistrello? - Larten: No... quelle sono balle!
- Sole: Mi mette a disagio l'idea di appartenere ad un altro. - Tom: E se per caso ti dovessi innamorare? - Sole: L'amore non esiste... è pura invenzione.