Forse un giorno capirai e rimpiangerai tutto quello che nessuno avrà saputo darti più di me. Magari tornerai indietro sui tuoi passi e busserai di nuovo alla mia porta. Ma, in quell'istante, io mi amerò così tanto da non concederti di entrare.
Non ho mai accettato imposizioni, e per quanto rispetti la natura, nonostante non le perdonerò mai la colpa di avermi generato dannato, non prendo ordini neanche da lei.
Arriva il momento in cui è necessario smettere d'illudersi e smettere di credere alle stronzate che ci raccontano gli altri... arriva il giorno in cui è giusto dire basta e di ricominciare a vivere credendo solo in noi stessi!
E alla fine andrà come previsto, mi perderai come si perde ciò che viene reputato immutabile, e perciò trattato come se fosse scontato. Mi perderai come si perde un sogno al mattino, appena suona la sveglia. Mi perderai come se io fossi una lievissima orma sulla sabbia, che il mare si trascina via con disinvoltura, senza pietà. Mi perderai per la paura che hai di avermi. Mi perderai come si perdono quelle cose che solo quando non ci sono più si manifestano nella loro totale pienezza. Mi perderai perché non hai un solo motivo valido per non volermi tenere, eppure non mi tieni con te. Mi perderai perché ti addormenti con la certezza che il giorno dopo io sia ancora lì, e non sono più una terra da conquistare, un cuore da stupire, un tempo da aspettare. Mi perderai come si perde qualcosa distrattamente, come se fossi un mazzo di chiavi, o una penna. Mi perderai esattamente così, senza rendertene conto, per aver troppo tirato la corda, per aver preteso troppa pazienza, per aver taciuto quando era necessario rispondere a domande, per aver parlato quando era il caso di tacere, per le tue scelte avventate, per le tue non scelte, per le "buonanotte" mancate. Mi perderai, e sarà tardi per noi. Sarà tardi per qualsiasi cosa.
Con alcune persone pensavamo di fare "un viaggio insieme", invece ci si "imbarca" in un girotondo infinito che non ti fa raggiungere nessuna meta, come in un discorso sospeso. E resti lì a cercare di capire questa loro "immobilità" di emozioni in cui hanno cercato di trascinarti. E invece no, bisogna che ci si tiri fuori da questo posto che sembrava "rassicurante e comodo", due passi avanti, e poi ancora, lontano dall'illusione di riuscire a comprendere persone troppo complicate, perché la musica è melodia di strumenti, non note stonate.
È proprio vero quando si dice che non è il sangue a tenere unite le persone, ed ha solo una mera convinzione chi pensa che tra parenti tutto debba fluire ed il legame oltrepassare il vincolo sanguino. Di solito non sono una che molla, ma adesso lo devo fare, lo devo a me stessa e alla mia dignità, che non è orgoglio, ma consapevolezza di non dover imporre un rapporto, un legame che di sangue non lo è stato mai.
Sono una persona buona con chi merita, comprensiva e disponibile se serve aiuto, ma tu tradisci la mia fiducia, feriscimi usami, pestami i piedi e io prima ti pesto i piedi e poi ti tratto come meriti.
Ci sono vari modi di vedere le cose, ovviamente ognuno di noi ha il suo punto di vista. Se le vediamo in maniera diversa sicuramente un motivo ci sarà e a volte proprio per questo motivo si finisce per prendere strade diverse.
Succede per stanchezza, per necessità o forse per difesa. Ma alla fine sei stanca. Stanca di aspettare, di soffrire, di chiedere, di pensare. Non ne puoi più di mezze risposte, mezze parole, poche emozioni e magari vissute a metà. Così succede che riprendi la strada, che ricominci il tuo viaggio, con una sensazione di torpore e di vuoto immensi. Perché sai che hai voltato pagina, sai che ci sarà altro, ma ad ogni modo, tu lì ci hai lasciato il cuore.