Ho perso una moneta
ho perso il tempo
ho perso la strada
ho perso un figlio
ho perso tutto.
Purtroppo
non ho perso la memoria
ricordo il come,
il quando,
il perché,
ricordo tutto.
Fior di pensiero
fior dell'esser serio
fior di coscienza
fior dell'innocenza
fior di conoscenza
fior di persona
fior d'imbrogliona.
Mi distendo in mezzo ai fiori,
fiore steso a terra,
fiore di guerra.
Senza clamori,
ogni giorno
muore un pezzo di qualcuno,
ed alla fine
è morta una persona.
Se sono certi,
dopo aver contato i pezzi,
possono farne il nome
e mettere una croce.
Lì,
dov'è l'albero del sempre,
lì portami.
Nel viaggio
sopportami,
quando mi fermo
aspettami
e poi riportami.
Ti parlo,
ma se stono accordami.
Se cado
soccorrimi,
per togliermi il dolore,
con le dita percorrimi,
per farmi muovere ancora.
Fammi arrivare,
a Dio piacendo,
all'albero del sempre
dove sta il mio mai.
Poi torna indietro
e nel tempo
ricordami.
Eccoci qua seduti tutti in cerchio,
ognuno col suo vissuto certo
e l'insicuro poi.
Nessuno che da il via,
per non scoprirsi troppo,
ognuno ha per bagaglio il suo esser fallito.
Un po' guardarsi in faccia,
poi presa forza
tutti a parlare insieme
perché nella confusione
non si sentano le singole cazzate.
Manca
ad ognuno di noi due
quel pezzo di vita fatto in altre compagnie, condividiamo ciò che resta del futuro,
spesso rimpiangendo ognuno il suo passato "diverso", di allora,
la mente ad oggi, al quotidiano,
il cuore fisso a ieri
e l'altro ieri.
non ho più voglia di capire te
e non ho più forza per capire noi,
Ho abbandonato tutto quello che condividevo
amando te.
Ho preso i pochi cocci
che avevo ammucchiato dentro,
devo decidere che farne
di loro,
di me,
ma deciderò lontano da qui.
Mi piego di lato,
sempre dalla stessa parte,
come se il sonno arrivasse solo da lì,
ma è un sonno che inganna
appare ma non si ferma.
Si pone davanti a me,
bella dietro a quel seno,
ma s'offre a chi soffre
e non ha nessuna voglia di compagnia.
Ha sbagliato il tiro,
e perso un po' di tempo,
incerti del suo mestiere.,
Ma gli va sempre meglio che a me,
che ho perso molto più che il tempo.
So che mi vuoi tenere la mano
per rassicurarmi,
per dimostrarmi il tuo amore,
per farmi sentire che ci sei,
ti ringrazio,
tienila pure,
stringila forte.
Tornerò più tardi a riprenderla,
adesso vado a piangere da solo
lontano da qui,
da te,
e dalla mia mano.