Stelle sulle punte piegate sorrisi donati amori mai incontrati ora ombre generose di tristi giorni assolati pietoso cotone bianco il vostro viso accarezza freddo l'abbraccio che vi ha rubato.
Ti voglio bene non solo per quello che sei, ma per quello che sono io quando sto con te. Ti voglio bene non solo per quello che hai fatto di te stesso, ma per ciò che stai facendo di me. Ti voglio bene perché tu hai fatto più di quanto abbia fatto qualsiasi fede per rendermi migliore, e più di quanto abbia fatto qualsiasi destino per rendermi felice. L'hai fatto senza un tocco, senza una parola, senza un cenno. L'hai fatto essendo te stesso. Forse, dopo tutto, questo vuol dire essere un amico.
Speri che tutto sia cambiato... speri di incontrare quella persona che non hai mai conosciuto o che almeno non ricordi più, ma sono speranze buttate al vento, hai di fronte la persona di sempre, insensibile ed indifferente. Ti fa soffrire ma non ci puoi fare niente... E troppo per te, è tutto inutile. La sofferenza è sempre in agguato e tu non puoi evitarla, ma ecco che ti ha raggiunta e ti salta sulle spalle è insopportabile eppure ci devi convivere... devi imparare ad amarla... devi essere coraggiosa altrimenti la paura si impossesserà di te... Fai tu il primo passo.
Un giorno avremo più stelle, più sogni, più tempo per noi... un giorno staremo sdraiati sulla spiaggia a fumarci le nuvole... il cielo farà da soffitto al nostro castello fatto di sabbia e spegneremo le stelle per fare l'amore...
Si dice che il tempo cancelli ogni cosa, che col tempo le ferite si rimarginino e i ricordi diventino sbiaditi... eppure il tempo non ha cancellato il tuo ricordo e neppure il dolore che mi hai procurato quando ti sei voltato e te ne sei andato lasciando il mio cuore sanguinante.
È quando il tempo e l'umore ritornano ad essere uguali a se stessi che torna la sera e con se una schiera di immagini che presentate insieme portano al pensiero
il ricordo non è solo si spintona con le note di una canzone una distrazione e con altri fotogrammi che vogliono essere i primi al traguardo ove i miei occhi attendono intrepidi ma impauriti il ritorno di coloro che dimostrano sofferenza o gioia dolore o felicità sui volti di coloro che a volte non conoscono cosa provano
la sera mi porta via in un sacco buio lasciandomi uno spiraglio a volte più grande a volte più piccolo per tentare di fuggire
A volte voglio fuggire a volte andare via e con la sera ripetermi la stessa melodia le stesse lacrime per gli stessi ricordi e quelle domande che mi pongo sin dalle vite precedenti a cui non saprò mai dare risposta
Ricordo quando la sera mi ascoltava anziché portar via la mia maschera per lasciarmi in un silenzio e una solitudine diversi da quelli in cui mi ritrovo.
Le persone intorno a me false e smemorate sono, schiave e col capo chinato quando camminan per la strada sporca e più pulita delle loro coscienze Le persone dimenticano ricordano se stessi e si rinchiudon in lutto quando non possiedon altro che pensieri dimenticati e raramente scartati La gente non è poca è apparentemente uguale, ognuno è libero di fare ma nessuno è libero da ciò che riporta a ritrovare se stessi come un anello dipendente dai precedenti Abbiamo tutti un unico peso ma il cuore sceglie la sofferenza migliore per ciò che perde e la gioia migliore per ciò che accoglie
Soffro nel conoscere il futuro, volo nei pensieri quando alzo il mento e con gli occhi chiusi ascolto la nota più alta che il silenzio mi concede
Apparentemente sorrido nel vivere il presente senza vedere e senza sentire le stesse bugie a cui tutti fingono di credere
Nulla è eterno ma niente finisce La gente sorride ma nessuno è felice Immagino un mondo diverso Dove la gente... È semplicemente se stessa.
In quella caliginosa e vuota stanza, mi adagio sul letto ormai priva di lei, tenendo stretto tra le mie tremanti mani la sua scarlatta veste dal profumo ancora fin troppo vivo, d'acqua di rose.
Malgrado non vi sia, il suo ricordo mi giunge sino al cuore e come un filtro magico mi fa credere tuttora che lei sia ancora distesa li, in quelle morbidi lenzuola di seta, mi volto e comprendo che tutto ciò è solo un sogno; ancora una volta i miei occhi riprendono a luccicare come stelle nel cielo, ed il mio sorriso sino a poco tempo fa vivo, si spegne nel ricordo di quella sua foto nel comò.
Mi guardo attorno e nella stanza sul quale sono avverto la sua presenza, con follia ma disperazione divulgo parole, e queste, invano risuonano nella vuota e desolata stanza. Una leggiadra brezza fresca si espande dalla finestra alla stanza, accarezza il mio corpo e gela l'animo mio che non si rassegna al pensiero di averla persa per sempre.
Alzo gli occhi al cielo e cerco una eventuale risposta a questo mio dolore che non trova pace e nel baratro di un esistenza che non ha più senso aspiro a divenire cenere, polvere, come ciò che ne rimane della mia vita.
A gran voce chiamo il più bel dono che lei donna creatrice mi donò, giunta dinanzi a me, le presi la mano e gli diedi un bacio sul viso e con l'animo infranto dissi: figlia mia! La donna di casa adesso sei tu, la mamma è volata via, gli angeli l'hanno fatta diventare una di loro, ma ricorda che lei rimane viva nel nostro cuore attraverso il suo ricordo...
Tutto questo eterno girare, senza te non mi diverte più, per questo chiedo di venire con te la su...