Si attaccavano alle mie tempie violentavano la mia anima, portavano tutto via, fu così che la mia purezza svanì e con lei vidi sfumare la luce. Trovai giaciglio nel buio che inesorabile mangiò tutto, così rimasi lì, dove i colori non avevano più alcun valore e lì attesi in silenzio, fino a ritrovare la mia anima, fu come riprendere consapevolezza un brivido si distese sul mio corpo come mille aghi, capii che non ero più Urlai.
In un giorno speciale mi piacerebbe cogliere nuovi "colori". Il grigio non mi piace il blu mi ha stancato la ripetizione dei momenti mi fa stare dietro... ... dietro il desiderio di vederti sorridere. La felicità è un colore difficile da cogliere! È bianco, nitido, pulito. I momenti delle ripetizioni non sono altro frammenti di colori che ci attraversano gli occhi. Chi è bravo a cogliere il bianco sarà anche felice perché li avrà già colti tutti.
Nanneddu meu su mundu est gai, a sicut erat non torrat mai. Semus in tempos de tirannias, infamidades e carestias; commo sos populos cascan che canes gridende forte "cherimus pane". Famidos nois semus pappande pane e castanza, terra cun lande; terra ch'a fangu, torrat su poveru senz'alimentu, senza ricoveru. Cussas banderas numeru trinta de binu bonu mudana tinta; appena mortas cussas banderas non pius s'osservan imbriagheras. Semus sididos, issa funtana pretende s'abba parimus ranas. Abbocaeddos, laureados, buzzacas boidas e ispiantados. Adiosu Nanni, tenet'a contu, fache su surdu, ghettad'a tontu; e tantu l'ides: su mundu est gai a sicut erat non torrat mai.
Giovanni mio il mondo è così, come era non tornerà. Siamo in tempo di tirannia, infamità e carestia; ora i popoli sono come cani gridando forte "vogliamo pane". Siamo affamati mangiando pane e castagna, terra di ghiande; terra col fango, torna il povero senza cibo, senza dimora. Quelle 30 bandiere con il vino buono cambiano colore; appena morte quelle bandiere non si vedono più sbronze. Siamo seduti nella fontana bagnandoci come rane. Avvocati, laureati, tasche bagnate e vuote. Addio Fiovanni, ricordati, fai il sordo, diventa tonto; tanto lo vedi: il mondo è così per sempre.
Limiti, incertezze, irrazionalità... Poca voglia di andare oltre. Paura del mio amore, paura di te stesso, Voglia di morire in un altro sguardo Ricominciare, forse. Devo fare benzina Mi sono tagliata un dito con un cd E Domenica lavoro.
Ritorno a pensare, a Lui, a te, a Lui, a Me e Lui ma ci sei Tu... Oggi... ci sei Tu, e Lui?
E ti chiamo, solo rumori, vita, tasti... piedi che camminano, una risata. La mia. Riattacchi? Un messaggio, un altro, un altro ancora, non trovano risposta...
Credevo fossi Tu. Credevo fosse un gioco, mi sbagliavo e tu lo sai, si che lo sai. Mangio un biscotto, Raccolgo i capelli... Raccolgo i pensieri, Vorrei che fossi qui A fare che?
Son 7 gli anni passati e la mia anima vaga ancora nel tuo dolce ricordo in quell'immenso giardino fiorito, di rose, e profumi incantevoli, in cima alla grande montagna che guarda i galli, al sorgere della luna il suo profumo si espande tanto da entrarti nell'anima e nel cuore, li avrei vissuto per mille anni insieme a te, il nostro tempo ormai è finito, quello che si fa in vita riecheggia per sempre e per sempre sarai nel mio cuore, ringrazio Dio per avermi permesso anche se per un attimo di entrare in paradiso.
Attimi rubati un solo bacio, un emozione rubata... ancora una volta un'estate incantata e poi l'inverno un gelido vento ancora un sospiro in cerca di un altro speciale momento.
All'improvviso sento un guizzo. Questo cuore, così a lungo silenzioso s'è mosso. L'ho sentito... Forse è stato uno spasmo? Forse una contrazione? Non so... ma mi basta per sapere che sono viva; che questo cuore è ancora capace di battere; che questo cuore non era morto ma solo assopito.