Chiese un caro bambino piccino A suo padre in un giorno radioso: "Posso dare me stesso a Gesù, perché Egli lavi i miei peccati? "Oh, figlio mio, ma sei così piccino! Attendi d'esser più cresciuto; i grandi, è vero, han bisogno di Lui, ma i piccini, lo sai, sono al sicuro".
Così disse il padre al suo maschietto, mentre stava arrivando un temporale: "Sono tutte le pecore al riparo, al sicuro nell'ovile, figlio mio?"
"Tutte le grandi lo sono, padre mio, ma gli agnelli li ho lasciati andare, perché non credevo occorresse; i piccini, lo sai, sono al sicuro".
Ci sono momenti nella vita che non vuoi dimenticare, altri che non vorresti lasciar andare, ma non una vita tanto lunga la memoria non si prolunga. Cogli l'attimo importante e quello poco rilevante, cogli di tutto un po' di tutto anche quando hai rimosso con lo stucco, e se poi avanza qualcosa metti il pensiero che nessuno osa. Anche se stupido o imbarazzante, se per te quel momento è importante sarà di certo rilevante.
L'altra notte ho dormito per otto ore e mio padre non è venuto più a trovarmi... e che avrò fatto mai? Faccio quello che dicevi tu... ti ricordi? Potrei anche chiederti un passaggio... al liceo venivi spesso a prendermi. La tua patente è accanto alla mia nel portafogli sembri James Dean su quella foto... e tutti dicono che ti somiglio... e tu da lassù? Che fai? Fumi ancora? E le mani? Hai visto... finisce che poi ti penso e nelle vene scorre sangue e lacrime e finisce che ti vengo a cercare... e non so se il navigatore da quelle parti funziona eh sì... finisce che poi devo dirlo per forza che mi manchi... decisamente.
Il tuo nome scrivo e non conosco confini, i tuoi... sì, i confini tuoi... non li ho mai visti. Dipingo il tuo volto di blu e d'argento... e non conosco confini, i tuoi desideri... li accarezzerei volentieri li accosterei ai miei... per farli diventare una cosa sola, eh sì una cosa sola... i desideri tuoi sui miei... La città oggi era grigia, grigia come te, solo gli occhi erano blu... quelli sempre, quelli ovunque, e la voce sembrava di vetro... tre volte. E tra la gente... tra occhi curiosi... ti pensavo... Ho deciso: ultima fermata, il treno l'hai perso (punto) forse.
Pensavo che potremmo andare a New York a giugno... oppure alla casa al mare... fare tutti i giorni l'amore... e morsi di nuvole... sei volte oppure dieci... il letto il muro la scrivania e il comodino... il divano il tavolo la vasca e la lavatrice... la sabbia e il mare la barca la macchina il parcheggio e la casetta abbandonata... Pensavo che se fossi qui lo farei... ora oggi e ancora.
Pensavo che forse potresti anche cercarmi tu ogni tanto... Perché ridi? Dico sul serio... prendi il telefonino scrivi un messaggio e lo invii al treduezero oppure al tretreotto... scegli tu... non è tanto difficile... potresti riuscirci... potresti provarci. Decifrando quel 18 febbraio... non è cambiato nulla... è così? ... ed ora che l'ho capito che si fa? Ora che tu sei tra milioni di facce nuove ed io qui... che si fa? Ora che più di una ti vorrebbe... che si fa? No dimmelo... perché voglio saperlo.
Fammi male... prendi tutto quello che vuoi è tuo... feriscimi e poi fotografa gli attimi... Non ti chiederò mai di te... Non lascerò che decidi per Noi ti ricordi le stelle? Eravamo Noi... eravamo tu ed io... Fammi male... prenditi il rosso prenditi il cuore... Incatemi... Fa di me ciò che vuoi... Baciami e se vuoi lasciami morire... Ma non lascerò che decidi per Noi Fammi male male e ancora male allontanati e poi torna e dammi un bacio... Ma non lascerò che tu decida per Noi.
Luna... stelle... oro... luce... magico universo... colorare... sogni... lascio perdere... ricomincio... aspetto... non aspetto... chiudo la porta... e si apre un portone... chiudo il portone... e si apre la finestra... meglio chiudere va... che tira vento... chiedo... e non ho risposte... rispondo... ma lui non chiede do un calcio alla fortuna... e la fortuna mi chiama Stronza... starnutisco senza far rumore... e tutti mi chiedono se lo faccio apposta... ma rispondo che io gli starnuti li ho sempre fatti così... mio nonno aveva gli occhi azzurri... i figli no... ma perché? Mio cugino ha gli occhi azzurri... io no... ma perché? Mangio sempre mandarini... Odio ormai i mandarini... a volte mi incanto a guardare le donne... a volte mi incanto a guardare il tramonto... a volte mi incanto a guardare te... a volte il vento mi rischiara le idee... a volte il vento lo prenderei a botte... a volte la pioggia mi cade sul viso... a volte la pioggia mi bagna i vestiti... Amore mi saluta tutti i giorni... ed io sono perennemente maleducata... Amore mi chiede perché non saluto mai ed io non so che rispondere... mi scuso e mi scanso di nuovo... Amore ha detto che io non l'Amo... ed io quasi me ne frego... forse davvero non l'Amo... Amore è incazzato... ed io me ne sbatto... tanto non l'Amo... La Luna mi ha detto che sono bella l'altra sera... Le Stelle mi hanno dato un bacio con la lingua... Il Cantante ringrazia la Fan e la Donna se l'è dimenticata a Napoli... L'Uomo dice di essere lunatico e la foto col costume non gli è piaciuta... Nella prima canzone sembrava di ascoltare Jeff... nelle altre ascoltavo Te... Quando cazzo passerai di qua... che Amore e Fortuna sono dalla nostra parte... Non senti le onde? Non vedi il mare?