Scritta da: Barbara Brussa
in Poesie (Poesie personali)
Ed io
seduta al tavolo
della melanconia
sbuccio ricordi
in queste sere
che hanno fame di te.
Composta lunedì 25 marzo 2013
dal libro "Dove osa la farfalla" di Barbara Brussa
Ed io
seduta al tavolo
della melanconia
sbuccio ricordi
in queste sere
che hanno fame di te.
Giaccio accanto
a mucchietti di parole
Dalla memoria del cuore
penzolano sguardi
carezze e baci
Mi sovrastano stelle estasiate
strette fra le braccia
d'un magnifico cielo blu
da cui precipita il Sogno
che vita mi ha dato
e ora vita mi toglie
Persino i ricordi mentono
e le lacrime sono di ghiaccio
Ho visto l'immenso
in una bolla di parole
scoppiata in faccia
alla contraddizione dei gesti.
Quante sedicenti "regine della seduzione"
al passar d'un uomo si mettono in azione
Passeggiano, più o meno sinuose,
sul red carpet di allusioni mostruose
L'autoscatto racconta di pose ammiccanti
che tutto saran fuorché eleganti
Inizia la danza che le vede spogliarsi di tutti i veli:
amor proprio, decenza e ritegno
gettati in aria quasi con sdegno
Cade a terra l'ultimo brandello di dignità
e cala il sipario sul misero spettacolo
della volgarità.
Dall'ultima fila s'alza in piedi il Fascino,
discreto ed elegante, dice a se stesso:
"Imbarazzante, quella non è seduzione,
con me non c'è alcun paragone!"
Vivere per sempre
tra un sospiro a fior di labbra
e un brivido che scuote l'anima
Cucire merletti di sogni
ai bordi della realtà
e tuffarmi su candide nuvole
di zucchero filato
Assaporare dolcezza
nella quiete d'un isola deserta
Lontano. Lontano da questo mondo
che ha il ruvido sapore della mediocrità
e dell'inganno
Vivere per sempre in un mondo parallelo
senza scoprire mai se son fatta
di sogni travolgenti o di piacevoli,
fragili illusioni.
È promessa di felicità
il tempo dell'attesa
Arcobaleno dipinto
su cielo spoglio di nebbia
E il cuore già dischiude
i petali suoi, ad accogliere
il mistero di quel segreto bisbigliato
ma non ancora rivelato
Mille saranno i baci
e mille ancora
le più tenere carezze
quando il primo vagito
esploderà gioia all'alba della Vita
Sarà istante infinito
sarà il miracolo d'un bimbo che nasce
nell'amore supremo, scoppiato nel cuore
di mamma e papà.
Ti guardo un istante, prima di andar via
Conto le assenze collezionate nel tempo
quel vuoto che brucia visceralmente
Conto i sorrisi costruiti su labbra
che tradirono e mille volte ingannarono
Conto gli anni sprecati ad inseguire
un sogno edificato sul nulla
Conto tutte le cicatrici di ferite
che ancora riescono a sanguinare
Eppure c'era il sogno a riempire le crepe del cuore
Una voce che sempre ti cercava
e più d'ogni altra cosa ti bramava
C'era nell'aria la magia dell'antica promessa
che si rinnovava ad ogni sfiorar di labbra
e ad ogni intreccio di mani
C'erano occhi che insieme si fondevano
nei colori dell'amore
Ora mentre mi guardi andar via
smetto di contare i miei passi stanchi
su quel tappeto di sogni ormai liso
E mi avvio lentamente
con le antiche promesse incastrate in gola
a soffocare il sogno
Non conto più nemmeno le mie lacrime
mi chiedo soltanto quante volte ancora
dovrai massacrarmi l'anima
e farmi sanguinare il cuore
prima ch'io mi decida a distruggere
quell'immagine che io stessa
t'ho dipinto addosso
Un'immagine onirica, dolcissima
ma fasulla
Come tutto ciò che ti appartiene.
Vorrei una notte,
una sola notte ancora
nell'amoroso nido delle sue braccia,
per sciogliere il mio sguardo
nel caldo mare degli occhi suoi.
Sottrarre tutte le stelle al cielo
e illuminare un sogno -
per una notte, una notte soltanto -
inebriarmi della brezza fatata del paradiso
cosciente di non essere morta...
se non d'amore.
Una notte, una sola notte ancora
prima di svegliarmi all'alba della realtà.
Stelle svanite,
nel buio d'una notte
che copre il sussurro
ormai lontano di labbra rapite.
Pallida memoria del tempo in cui
Ti Amo era lampo negli occhi
che accendeva di vita il cuore mio.
Scivola un ti amo,
Dallo sfiorar di labbra
Che assaporano miele
Sulla pelle nuda,
Annodando strisce di cuore
Attorno all'attimo eterno.
E in un brivido selvaggio,
Subito divampa il fuoco d'amore.
Nei suoi occhi di mare
ella scorge l'onda impetuosa
capace di sradicare siepi insidiose
abbattere mura di vecchie prigioni
lacerare granitiche corazze
La forza travolgente della delicatezza
apre un varco nell'anima
Con gentilezza, in punta di piedi,
egli si addentra nel sacro regno
d'una povera principessa senza corona
e ne conquista, inesorabilmente, il cuore.