Scritta da: dax
in Poesie (Poesie catartiche)
Lei!
Ho perso il lavoro e penso a lei!
Ho perso in borsa e penso a lei!
Ho perso la casa e penso a lei!
Ho perso il cane e penso a lei!
Cazzo! Non è che porta sfiga!
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Ho perso il lavoro e penso a lei!
Ho perso in borsa e penso a lei!
Ho perso la casa e penso a lei!
Ho perso il cane e penso a lei!
Cazzo! Non è che porta sfiga!
Non c'era più l'orizzonte
la mia casa era scomparsa
ma il mio cuore non aveva
paura, era forte!
D'un tratto scoprii
che potevo volare
Corsi su di una nube
dove non potevano
colpirmi i giganti
E volavo senza meta
senza tempo
Ero felice nel Sole
Ma non era il Sole
quella luce
Vidi un uomo
gli chiesi "tu chi sei"
Egli rispose
"Io Sono la Porta
chi varca la mia Soglia vivrà in eterno"
Io sorrisi ora sapevo
dov'ero in Paradiso.
Cinguettano i passeri
sui rami scarni, sui tetti corrosi
nella città pigra al risveglio,
cantando la speranza di piccoli esseri
Cinguettano e sembrano felici
al disopra dei passanti, che a testa bassa
non odono il loro richiamo
Sono loro le vecchie glorie del cielo
d'un passato ormai lontano
Quando anche gli uomini
alzavano gli occhi al cielo e pregavano.
Stelle solitarie abbiamo ricevuto
il vostro pensiero d'amore;
ed avremmo voluto
che il vostro scintillio
c'entrasse nel cuore
Ma la tempesta ha portato
del tuono il rumore
mentre le nubi
hanno spento il vostro chiarore
Silenzio di sogni
di voci d'infanti
atterra in un momento
il suono dei canti
E mentre giace
nella quiete il mattino
si sente un lamento,
la voce d'un bambino
Che chiede a noi la sicurezza
di crescere in un mondo
che sia solo bellezza
Bellezza di correre,
di giocare contento
sui monti nei prati
che ondeggiano al vento
Ma guerra fame
inquinamento
ai nostri figli
incutono spavento
Questa è l'eredità
che provoca sgomento
agli uomini a Dio... al firmamento.
Sull'antico strame giace il bue
placido ruminando
Pensieroso guarda le nubi passare
vede ombre che piovono dal cielo,
come dardi infuocati che bruciano
la terra silente
I suoi occhi sembrano dire
"Io Sono il profondo passato
le vostre stesse radici"
Dal frutto delle mie viscere germoglia il grano
che imbandisce le mense e gli altari
Dalla mia stessa carne sacrificata
nasce forza per i vostri figli
e potenza che crea nuovi universi
nelle menti dei saggi
Tornate a me figli ed Io vi donerò la vita
in abbondanza ve la donerò.
La strada si srotola
sotto i piedi
Gli occhi neri, il sogno
della giovinezza
il corpo offerto
come espiazione
Ma non era amore
Non era amore il tuo si
insincero e impudico
Mostrami il sesso
indifeso, tentatore.
Arriva la primavera con le sue novità
si presenta con una leggera brezza
che scompiglia le foglie cadute d'autunno
Che s'insinua tra i rami scarni degli alberi
sollecitando le piccole gemme al risveglio,
a godere del sole i primi tenui raggi vivificatori
Risveglia i ruscelli dal loro bozzolo di gelo
i passeri svolazzano felici nell'aria frizzante,
nei boschi aria nuova aria di vita di rinascita
L'eterno rincorrersi delle stagioni
Suonano le campane nell'aria libera della primavera
felici rintocchi per ricordare ai distratti uomini
l'eterna verità, l'eterno risorgere della vita
L'eterno scardinarsi dai lacci della materia
l'eterna risurrezione, l'eterno seme
che muore e rinasce ogni generazione.
Esecrabili siano coloro
che avvelenano la terra che ci nutre
l'acqua che ci disseta,
l'aria che ci sostiene
Coloro che violentano
l'infanzia degli uomini e della terra
Che turlupinano le menti
con programmi stupidi, illusori
Che anestetizzano le volontà
con valanghe di notizie
inutili d'aberrante stupidità
Esecrabili siano coloro che dileggiano
gli antichi amati presepi di gesso
così cari alla nostra lontana infanzia
Dove puri ed innocenti c'incamminavamo
verso il futuro, ignari del feroce divisore
che silenzioso attentava alle nostre vite
Ora che nel silenzio e nella solitudine
sentiamo la vecchiaia allungare il passo
Il tempo che sfugge tra le dita,
i ricordi tornano ad allietare la nostra mente:
le parole del mio vecchio maestro Villa,
"Dario stringi i pugni e vai".
La vita è un fuoco,
che brucia gagliardo
Solitaria fiamma sconvolge
nel suo ardere i pensieri,
le solitarie emozioni
Gli irredentistici ricordi
le soavi amorose passioni:
le violente passioni!
Vita che trascorri
veloce, serena, ambigua
vita vissuta, sciupata
Vita terrorizzata, annoiata
vita che rincorre il sesso
fugace, inappagante
che insegue i sogni
gli ideali l'illusioni
Vita solitaria di poeta illuso
di bambino abbandonato
nel grande viaggio della storia.
Le piante rivestono
la terra di vita operosa
Giganti che s'ergono maestose
sui nostri orizzonti
che magnanime ci regalano
l'aria per le corse campestri,
per i canti serali
Dove realtà e fantasia
si mescolano al bosco
immerso nella luna
Amiamo le piante,
che sfamano l'umanità,
che riscoprono all'uomo
il sapore del vento
Che rinfrescano le nostre estati
accarezzando con le alte foglie
le nubi bianche del cielo
Salviamo le piante che ci donano
come antiche divinità silvestri l'avvenire.