Le migliori poesie di Fernando Pessoa

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Scritta da: Silvana Stremiz

Libertà

Ma che piacere
non compiere un dovere,
avere un libro da leggere
e non farlo!
Che noiosa la lettura,
che pochezza la cultura!
Il sole splende senza letteratura.
Il fiume scorre, bene o male,
senza edizione originale.
E la brezza che passa,
naturale e mattiniera,
sa che ha tempo, e non ha fretta...

I libri sono carta inchiostrata.
Lo studio è una cosa ove è indistinta
la distinzione fra il niente e cosa alcuna.

Quanto è meglio, se c'è bruma,
aspettare Don Sebastiano,
venga o non venga
Grande è la poesia, la bontà e le danze...
ma le cose migliori son l'infanzia,
fiori, musica, chiardiluna, e il sole, che pecca
solo se invece di nutrire secca...

E ancor meglio di questo
è Gesù Cristo,
che non sapeva niente di finanze
né consta che avesse biblioteca.
Fernando Pessoa
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    Scritta da: Silvana Stremiz

    Nella casa di fronte a me e ai miei sogni

    Nella casa di fronte a me e ai miei sogni
    che felicità c'è sempre!

    Vi abitano persone sconosciute che ho già visto senza vedere.
    Sono felici, perché esse non sono io.

    I bambini, che giocano sugli alti terrazzi,
    vivono tra vasi di fiori,
    eternamente, senza dubbio.

    Le voci che salgono dall'intimità domestica
    cantano sempre, senza dubbio.
    Sì, devono cantare.

    Quando è festa qua fuori, è festa là dentro.
    E così deve essere laddove tutto si adatta:
    l'uomo alla Natura, perché la città è Natura.

    Che grande felicità non essere io!

    Ma anche gli altri non penseranno così?
    Quali altri? Non ci sono altri.
    Quanto pensano gli altri è una casa con la finestra chiusa,
    o se si apre,
    è perché i bambini possano giocare sulla veranda inferriata,
    tra i vasi di fiori che non ho mai visto quali fossero.

    Gli altri non sentono mai.
    Chi sente siamo noi,
    sì, tutti noi,
    perfino io, che ora non sento più nulla.

    Nulla? Non so...
    Un nulla che fa male...
    Fernando Pessoa
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      Scritta da: Desafinado64

      O amor, quando se revela

      O amor, quando se revela,
      Não se sabe revelar.
      Sabe bem olhar p'ra ela,
      Mas não lhe sabe falar.

      Quem quer dizer o que sente
      Não sabe o que há-de dizer.
      Fala: parece que mente...
      Cala: parece esquecer...

      Ah, mas se ela adivinhasse,
      Se pudesse ouvir o olhar,
      E se um olhar lhe bastasse
      P'ra saber que a estão a amar!

      Mas quem sente muito, cala;
      Quem quer dizer quanto sente
      Fica sem alma nem fala,
      Fica sò, inteiramente!

      Mas se isto puder contar-lhe
      O que não lhe ouso contar,
      Jà não terei que falar-lhe
      Porque lhe estou a falar...

      L'amore, quando si rivela,
      Non si sa rivelare.
      Sa bene guardare lei,
      Ma non le sa parlare.

      Chi vuol dire quel che sente
      Non sa quel che deve dire.
      Parla: sembra mentire...
      Tace: sembra dimenticare...

      Ah, ma se lei indovinasse,
      Se potesse udire lo sguardo,
      E se uno sguardo le bastasse
      Per sapere che stanno amandola!

      Ma chi sente molto, tace;
      Chi vuol dire quello che sente
      Resta senz'anima né parola,
      Resta solo, completamente!

      Ma se questo potesse raccontarle
      Quel che non oso raccontarle,
      Non dovrò più parlarle,
      Perché le sto parlando...
      Fernando Pessoa
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        Scritta da: Silvana Stremiz

        Magnificat

        Quando passerà questa notte interna, l'universo,
        e io, l'anima mia, avrò il mio giorno?
        Quando mi desterò dall'essere desto?
        Non so. Il sole brilla alto:
        impossibile guardarlo.
        Le stelle ammiccano fredde:
        impossibile contarle.
        Il cuore batte estraneo:
        impossibile ascoltarlo.
        Quando finirà questo dramma senza teatro,
        o questo teatro senza dramma,
        e potrò tornare a casa?
        Dove? Come? Quando?
        Gatto che mi fissi con occhi di vita, chi hai là in fondo?
        Si, sì, è lui!
        Lui, come Giosuè, farà fermare il sole e io mi sveglierò;
        e allora sarà giorno.
        Sorridi nel sonno, anima mia!
        Sorridi anima mia: sarà giorno!
        Fernando Pessoa
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          Scritta da: Silvana Stremiz

          Abdicazione

          Prendimi fra le braccia, notte eterna,
          e chiamami tuo figlio.
          Io sono un re
          che volontariamente ha abbandonato
          il proprio trono di sogni e di stanchezze.

          La spada mia, pesante in braccia stanche,
          l'ho confidata a mani più virili e calme;
          lo scettro e la corona li ho lasciati
          nell'anticamera, rotti in mille pezzi.

          La mia cotta di ferro, così inutile,
          e gli speroni, dal futile tinnire,
          li ho abbandonati sul gelido scalone.

          La regalità ho smesso, anima e corpo,
          per ritornare a notte antica e calma,
          come il paesaggio, quando il giorno muore.
          Fernando Pessoa
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            Scritta da: Silvana Stremiz
            Non sono nulla, non posso nulla,
            non perseguo nulla.
            Illuso, porto il mio essere con me.
            Non so di comprendere,
            né so se devo essere,
            niente essendo, ciò che sarò.
            A parte ciò, che è niente, un vacuo vento
            del sud, sotto il vasto azzurro cielo
            mi desta, rabbrividendo nel verde.
            Aver ragione, vincere, possedere l'amore
            marcisce sul morto tronco dell'illusione.
            Sognare è niente e non sapere è vano.
            Dormi nell'ombra, incerto cuore.
            Fernando Pessoa
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              Scritta da: Silvana Stremiz

              Non sto pensando a niente

              Non sto pensando a niente,
              e questa cosa centrale, che a sua volta non è niente,
              mi è gradita come l'aria notturna,
              fresca in confronto all'estate calda del giorno.

              Che bello, non sto pensando a niente!

              Non pensare a niente
              è avere l'anima propria e intera.
              Non pensare a niente
              è vivere intimamente
              il flusso e riflusso della vita...
              Non sto pensando a niente.
              È come se mi fossi appoggiato male.
              Un dolore nella schiena o sul fianco,
              un sapore amaro nella bocca della mia anima:
              perché, in fin dei conti,
              non sto pensando a niente,
              ma proprio a niente,
              a niente...
              Fernando Pessoa
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