Riaffiora a volte giovinezza un po' sbandata, ne porto dentro i segni come righe sull'asfalto dopo brusca frenata, non son mai stato un fante ne un'arcière ma... ero un'abile moschettiere, quand'ero per la strada sapevo usar la spada con la lucidità di folle burattino scaldavo con la fiamma il cucchiaino, senza pensarci troppo accompagnato da frenetica impazienza scioglievo l'eroina con magica sapienza, mettendo via problemi pene sparavo tutto quanto nelle vene, un attimo soltanto e poi il primo spasmo, non esisteva altro, meglio di qualsiasi orgasmo. Inconsapevole del cinico potere fratello delle differenze, il prezzo da pagare le assurde conseguenze delle amicizie false le prepotenze, d'ipocrisie già innate falsificando firme nel libro delle assenze di amori e sogni chiusi in un cassetto, sfuggenti sguardi in odor di sala d'aspetto. Amori fatti in fretta amori calcolati, tenendo le siringhe pronte ai lati troppe le volte che son rimasto solo troppe volte sono inciampato prima di spiccare il volo. Ti guardi nello specchio e non ti vedi, non sai nemmeno in chi o a cosa credi, e gelide lenzuola coprivano a fatica i piedi, candele stanche di crear giochi di luce animavano le pareti spoglie, di sagome sottili. Mi sono visto molte volte in mezzo a quelle sagome sottili ero... come un burattino ingarbugliato nei miei fili. Poi ho incontrato te mia dolce amica, e con dolcezza mi hai tolto l'ago dalle dita, i raggi del tuo cuore hanno riacceso in me la gioia in uno splendido mattino ora è solo un ricordo il burattino, è stata dura è costata sofferenza, ma sono qui son vivo. Adesso è l'emozione la mia essenza.
Metto da parte delicatamente tutti i pensieri intrappolati nella mia mente, affondo nel silenzio lontano dal rumore e come un'arrotino affilo dolcemente le pareti del mio cuore, con l'intenzione di tagliare l'emozione al primo impatto per assorbirne subito il contatto, sentir le vibrazioni più profonde, io spiaggia tu l'oceano immenso e le tue mani dolci onde che arrivano mi toccano e poi mi lascian solo ininterrottamente da mattina a sera.
Tendo le mani al giorno inizio a camminar con lui nelle le sue strade, e annoto nel taccuino della mente quel che accade. Dune di falsità rendono ardue le ricerche di contatto, occhi nel vuoto mi guardano come dire... questo è matto. Sogni sospesi nel deserto della fretta danno parvenze d'oasi ricercate, parole prestampate fuoriescono da sole come addomesticate, secchi cespugli d'emozione persa mi sfiorano donandomi tristezza, sabbia che porta il vento delle diversità crea muri a nascondere bellezza, miraggi di pazienza sconvolgono le menti indaffarate a costruir ricchezza, mentre nuvole di buone intenzioni si dissolvono squarciate da commercial saggezza. Con gli occhi semichiusi il giorno sta lasciandomi le mani ed io son stanco d'annotar nella mia mente quel che non accade più, di faticar per ritrovar negli occhi della gente un mare un cielo blu. Intanto notte fredda arriva a ricordare il gelo del deserto, deserto dato da contatti umani che non vanno a fondo. Pensar che ci legava e ci scaldava... un girotondo.
Credo che dentro al profondo di tutte le genti ci siano parole d'amore ferme latenti che attendono solo il soffiare dei venti, e in ogni persona ci sia una dolce emozione che suona quell'emozione sa render la vita un po'... grigia in una magica scena e farci sentire quei brividi lungo la schiena vorrei che tutto il mondo s'ammalasse d'emozione e non ci fosse antidoto per trovare guarigione. (Purtroppo) son malato d'emozione, son portatore sano, ma non aver paura puoi stringermi la mano.
Adoro navigar per mari d'emozione in cerca dei tesori nascosti in fondo all'anima lascio adagiar la mente sopra cuscini di soffici pensieri, e dolci fantasie trovano posto dentro le stive di candidi velieri. Bussole di curiosità orientano i miei viaggi lontano dai lidi già toccati, nuove rotte mi trasportano verso gli astratti amori immaginati. Legate all'albero maestro si gonfiano le vele nel soffiar della passione, chiari orizzonti attendono e navigo usando il cuor come timone. Tempeste di parole piovono giù dal cielo in cerca di risposte, e frasi nuove aumentano come marea sale a ricoprir le coste. Alcune lettere pirata tentano l'arrembaggio affiancando la mia mente, ma ciurme di fantasie messe a difesa mi sanno riparare egregiamente. Adoro navigar per mari di parole di mappe non ho alcun bisogno guidato dal sorgere di un sogno, in cerca dei tesori che tutti abbiamo dentro l'anima che sanno trasportare via oltre i confini... della pagina.
Ricevo con chiarezza i tuoi segnali ma son troppo distante e non ho ali Tu giri intorno a me creando vortici d'amore questo mi fa felice ma sento vuoto il cuore Gli occhi tuoi bellissimi e lucenti non fanno più vibrare i sentimenti Mi sento troppo stretto troppo chiuso il cuore è li in silenzio è un po che non lo uso.
Di mappe e carte geografiche son tappezzate le pareti della mia stanza, devo restare sveglio e pronto per ogni circostanza, dalla finestra guardo con il cannocchiale, studio le strategie le mosse da dover attuare, sono rimasto senza cibo in casa e mi preparo per la spesa al centro commerciale. Vestiario giusto per l'occasione, le scarpe infortunistiche le ginocchiere al pantalone giubbotto antiproiettile la maschera antigas cartellino di riconoscimento... il pass! Mi guardo nello specchio mi manca un po' di fard... ah, dimentico la card, occhiali a raggi per per le date di scadenza, attento anche alla provenienza. Ignaro prigioniero senza sbarre, fin dalle elementari costretto a fare aste sui quaderni... allenamento per i codici a barre, intanto guardo il calendario e domanda mi tormenta come tempesta che squarcia le prue, ma oggi ci sarà il 3 x 2 ? Prima d'uscir di casa è cosa giusta guardo le previsioni se la giornata è buona se il mondo non si sposta. Mezzi gommati mangiano le strisce pedonali, aspetto fiducioso... magari mi crescono le ali carrelli freddi in fila incatenati l'uno all'altro conoscono la strada, un giro disgustoso nauseante senza meta. Immagine politica dei nostri governanti, si muovon solo se vedono moneta. Scaffali grigi allineati e riempiti con sapienza, ma oggi non ci casco posso fare senza, continuo questa spesa con fare mio distinto, il posto mi ricorda labirinto. La musichetta in sottofondo per creare l'atmosfera ma chiudo gli occhi un attimo e sembra sia trincea, i prezzi che mi assalgono dall'alto verso terra per un istante mi sento ancora in guerra, pensare che son stato partigiano, m'incazzo e il sangue si mescola alla bile, come vorrei per un minuto poter imbracciare il mio vecchio fucile, usato per non avere più prigioni per cosa? Per ritrovarmi povero dopo aver ingrassato un pugno d'imbroglioni, chissà le ville e le piscine tenute in piedi dalle nostre pensioni. Pago alla cassa, la sensazione è quella di gettare soldi giù dal ponte, e poi non trovo giusto che per mangiare... debba tornare sempre al fronte.