Stregoni incipriati danno spettacoli esaltanti santoni con cravatta disinti cartomanti sanno manipolar gli altrui destini con i guanti. Ritrovi attorno a tavolini illuminati dalla luce fioca tremori simulati attivano la pelle d'oca legati alle paure che ci portiamo dietro occhi sbarrati nel consultar bocce di vetro. Animi afflitti si contorcono nell'ascoltare le controversie strade da dover attraversare. Ma a questo dice il mago si può trovare soluzione ed ecco prender forma la magica finzione. Trovano godimento allora i falsi maghi vendendo sogni vuoti sogni vani e raggiungono l'orgasmo con lo sfregamento delle mani. Mani già abituate a ritirare e a soppesar mazzette legate e ben compresse da gente che sta in bilico sulle taglienti lame delle false promesse. Adesso basta! Finiamola di dare retta a questi lestofanti.
Ma a guardar bene i polli fuori dal pollaio sono tanti.
Brezze leggere e forti venti accarezzano pareti esposte a dolci panorami i muri a secco formano gradini messi a dimora da pazienti mani taggiaschi antichi si lasciano coccolare dai raggi del sole nitidi sono i colori che arrivano a toccare il cuore cercando cosapevolezza assorti nei silenzi che aprono spazi interiori attaccamenti alla materia si dissolvono nel vento intento a far danzare i fiori.
Sedie di freddo metallo nero attendono scapole e colonne vertebrali tese cinture ai gomiti aiutano ad erigere candele non sacrali rollati tappetini separano ginocchia nel ricercar posture naturali energiche torsioni danno sollievo a punti di giunzione nella costante pratica dimora giusta unione soffi leggeri indicano nuove strade nell'universo della respirazione.
Hatha compagna assai preziosa che può portare spine come rosa aratri di fattezza umana eroi seduti con fierezza i tre guerrieri in posa trovare giovamento formando mezze lune cammelli che evadono le crune formare barche chiudere gli occhi prendendo forma di ponte sul fiume incroci di cuscini senza piume energici i saluti rivolti verso il disco che scalda e manda calore legami nuovi nascono nei modi di condividere opinioni dentro le stanze invase da srenità si dissolvono tensioni.
Si infrangono contro il mio cuore le grandi mareggiate d'emozione dando la vita a nuove fantasie che esplodono nella mia mente come vulcano in eruzione. Lapilli di parole s'innalzano nel cielo illuminando la mia vena e foglio dopo foglio intreccio frasi a modi di catena. Amori sensazioni turbamenti ed emozioni si velano d'inchiostro le giovani parole fermentano come il novello vino fa ribollire il mosto. Rubo i risvegli all'alba e mi addormento sotto coperte di tramonti e fiumi di parole lambiscono il mio corpo come l'acqua accarezza i ponti. Il lento mormorio del vento dona l'intonazione giusta a quel che voglio scrivere dolci sono i suoni emessi dalle parole nel mio vivere.
Il giorno si prepara per partire, e le ombre naturali rimaste a far da coda si mettono a dormire. Ridono e scherzano gli ultimi raggi di sole solleticando le ombre della notte nascoste tra le viole, nemmeno il tempo di fare conoscenza, e le diurne ombre hanno già cambiato residenza. Si muovono le ombre notturne in cerca di luce artificiale, nascoste dietro i pali dei lampioni, o nei vicoli del passeggiare, vivono per le notturne strade, e muoiono quando una luce, si spegne o cade. Forme oleose si allungano colmando le crepe sui muri, si sdoppiano accarezzando case, lambendone gli scuri, alcune ombre più forti risalgono con disinvoltura le pareti, mettendo in moto fantasie di gioie, talvolta di scenari... tetri. Si cercano da sempre le due ombre tutto attorno, ma tutto è vano, tutto svanisce ad ogni sorgere o partir del giorno. Probabilmente si intravedono ogni tanto, ma è un attimo un gioco di riflessi.
A vole quei riflessi accendono le ombre nascoste dentro noi stessi.
Le foglie si lasciano cullar dal vento che oggi si comporta in modo strano, si calma si avvicina e mi sussurra piano, lasciati andare vieni con me dammi la mano, ti voglio far vader da dove vengo, voglio spiegarti perché a volte la mia forza non trattengo. Nel mio girovagare per il mondo quà e là, son molto preoccupato, da quello che io vedo, state facendo a pezzi la vostra umanità, vi devo dare merito perché sapete correre forte, più di mè. Io bene o male soffio seguendo le mie mappe, ma voi non avete più mete e non fate tappe, il mondo è così bello così vario, e voi? Riuscite a farlo andare all'incontrario, sono sicuro che sballerete anche il fuso orario. Mi accorgo sempre più del vostro modo ipocrita di compiere le azioni, e questo spiega la vostra bravura nel generare confusioni, per colpa vostra faccio fatica a ritrovar le otri di vento, per colorare le stagioni. Ora ti lascio, ti devo salutare ti rimetto a terra, madre natura chiama, mi ha chiesto di provare a spazzar via la guerra. Ma prima di lasciarti in questa splendida mattina, vi prego unitevi e fate in modo di riprendere quello che avevate prima. Da parte mia ti dico che soffierò dentro le vostre menti finché ne sarò capace, parole che parlano d'amore, unione e pace, continuerò a soffiare vento cadldo ai vostri cuori, facendovi sbocciare nuovi amori. E ancor più forte soffierò per liberarvi dai vostri scompigli, ma voi mettetecela tutta, pensate ad un mondo più pulito. Pensate ai vostri figli.
Di prove durissime è piena la vita, di strade contorte di dura fatica, ma tra queste cose c'è il sole, la luna, la madre terra, la pioggia che cade e spegne le fiamme di cuori in guerra. Il vento che dondola i fiori e le cose, l'amore che sboccia, il profumo di rose. Il sonno la fame, la rabbia e la sete, le solite prediche di un padre, di un prete. Gli amici i nemici, le cose che dici, le donne truccate da vip o da attrici. Il suono di un treno, un cielo sereno, trovar nei tuoi occhi l'arcobaleno. Pensieri contorti pensieri sottili, amori legati da deboli fili. Disegni su carta disegni di vita, la mano è la nostra e noi... la matita. Di voli tentati pur senza le ali, di salti nel vuoto fuggendo dai mali. Di sane virtù, di sguardi e carezze, di falsi propositi, di debolezze. Di giorni di festa, di grida di gioia, di chi si trasforma per evader la noia. Di chi non trova più spazio sul foglio per scrivere, di chi legge le cose che ho scritto, e può pure ridere.
Trattengo gli occhi un po' socchiusi e lascio entrare piano in me le prime sensazioni donate dalla mattina di campagna, facendo scivolar via quel po di notte che ancora in me ristagna. I passerotti danzano dall'albero di fronte al nido sotto il tetto, stan ripulendo casa e sistemando la camera da letto, si lanciano in picchiata a prendere le briciole planando nel cortile, attendono nel nido i giovani uccellini il volo di ritorno per gioire. Prima che il sole caldo del giorno nuovo arrivi mi lascio accarezzar dal fresco che c'è ancor nell'aria, seguendo con lo sguardo il rincasar di una civetta un po' ritardataria. Come plotoni di soldati in fila sull'attenti, piante di granoturco si sfregan con le foglie come solleticarsi, e sembra che si divertano contenti. Poi mi soffermo ad ammirare tutto quel che mi circonda tutto è perfetto non c'è una sbavatura, quadri stupendi sa offrire la natura. Trovandomi coinvolto in questa magica miscela di colori suoni e vibrazioni emanati da bellezza indefinita, sono contento di trovarmi in questo quadro che colora la mia vita, sentendomi piccola parte della natura continuerò ad amarla senza averne paura, insieme a lei assaporarne ogni momento, provando a trasformarmi in sole, pianta o vento, tuffarmi nell'arcobaleno per cambiar colore. Distratto solo un attimo dal passaggio d'un trattore.
Son come passeggeri in fila che aspettan di partire le frasi mie che a volte non riesco a dire, son ricoperto di corteccia dura, son come muro di mattone, a volte mi hanno detto, mi metti soggezzione, ma sono di carne ed ossa non sono di cartone. Forse per la paura di denudar me stesso, mi porgo con parole che fan sembrare il cuore mio... di gesso, eppure vibro quando sento l'emozione, e so ascoltare il vento intriso di passione, amo sentir parlar le api nelle giornate estive, e so rubar colori dai fiorellini sulle rive. Mi sento assai in simbiosi con tutta la natura che mi abbraccia e mi circonda, ma tante volte mi trasformo in onda, come voler parlar per primo, e poi restare zitto, salire in alto, per cadere a capofitto, o come testa di martello che ripetutamente batte l'incudine, star bene tra la gente e ritrovar me stesso, quando trovo solitudine.