Le migliori poesie di Giuseppe Catalfamo

Attendo sempre una nuova passione., nato sabato 6 ottobre 1962 a Genova (Italia)
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi, in Indovinelli, in Umorismo, in Racconti, in Frasi per ogni occasione, in Proverbi e in Diario.

Scritta da: Giuseppe Catalfamo

Società

Vestito di colori esco dalla tela.

Siedo al desco imbellettato nel salone
commensali squali divorano il mio ardore.

Come fosse consuetudine strappano denti dal sorriso
comprendo l'esser fratello non compreso.

Miro la tavolozza dei miei colori, tutti pastello
ritirandomi nel quadro di nero dipingo un ombrello.
Giuseppe Catalfamo
Composta lunedì 16 novembre 2009
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    Scritta da: Giuseppe Catalfamo

    Man machine

    Nuovo mattino, macchina uomo accende i fanali.
    Ottani di caffè, incontro a soliti voli.

    Stondate finestre per tanti son chiuse, climatizzato è l'uomo fiero.
    Imponenti altri, gomito al vento, intonano tronfi - Un italiano vero-

    Chi poggia posteriori ruote in claustrofobici uffici.
    Chi, ghignando, stantuffa pistoni arrugginiti.

    Tramonto, è finita, ascensore, garage, che bella è la vita.
    Altri milioni sfumano benza-Non esce un buco, Madonna che sfiga-

    Ecco ch'è sera, via l'abito d'auto, l'uomo "normale" vuol fare l'amore.
    I più integrati, ancorché consumati, aggiungono olio, si fan tamponare.
    Giuseppe Catalfamo
    Composta giovedì 4 marzo 1943
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      Scritta da: Giuseppe Catalfamo

      Ho visto

      Ho visto
      e sentito respirare le colonne granitiche e marmoree
      di piazza De Ferrari.

      Ho visto
      una mano con tre dita affusolate
      che girava il mio cervello con un mulinello.

      Ho visto
      strade sterrate e buie di periferia
      illuminarsi ai lati con fasci di colorate luci.

      Ho visto
      cose più vere nelle falsità ipnotiche
      che incrociando occhi di tutti i giorni.
      Giuseppe Catalfamo
      Composta giovedì 30 giugno 2011
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        Scritta da: Giuseppe Catalfamo

        Oh,Capitano.

        Oh, Capitano, mio Capitano
        la nave fila sul mare tosco,
        ma tu non sei lontano
        dal tremendo scoglio fosco.

        Vicina la Costa si staglia.
        Nella notturna baldoria
        la festa è fuoco di paglia,
        come fugace è la gloria.

        Improvviso lo schianto fatale
        -calma signori, è un'avaria
        nessuna paura, l'ansia fa male! -
        Ma rapido il sogno và via.

        Il rumore dell'onda sovrasta
        nell'irreale terribile fuga
        il marino profumo di pasta
        il sapore prezioso d'acciuga.

        Oh Capitano mio Capitano
        dove sono le luci del porto?
        Sulle scialuppe si va piano piano...
        chi non sale è già quasi morto.

        Oh Capitano mio Capitano...
        Capitano...

        Capitano?
        Capitano?
        Capitano?
        CapitanOOOOHOO!
        Giuseppe Catalfamo
        Composta giovedì 5 aprile 2012
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          Scritta da: Giuseppe Catalfamo

          Destino capriccioso

          Una goccia di pioggia che scivolando sui tuoi capelli bacia la tua bocca,
          vorrei essere... un collant che dalle tue affusolate mani sfila dalle caviglie al tuo inguine,
          vorrei essere... un gioiello che cinge il tuo collo insinuandosi al centro dei tuoi floridi seni,
          vorrei essere... destino capriccioso, proprio una tua supposta dovevo essere!?
          Giuseppe Catalfamo
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            Scritta da: Giuseppe Catalfamo

            I 33 giorni di Albino

            Mai avrei potuto profetizzare l'imminente pericolo,
            se il Signore darà un peso concederà piglio per condurlo.

            Non sento d'aver preparazione né sapienza,
            l'immane segreto che Lucia volle fosse mio darà giusta forza.

            Nessuno, mai, nei secoli volle due nomi,
            eppur non posso escludere né Paolo né Giovanni.

            Fedeli, sostenetemi per esser di Cristo in terra buon Vicario.
            Incoronazione, Tiara, no Colleghi, non è merce per il popolo.

            Non ostenterò l'esser Re con Sedia Gestatoria né Troni,
            celebrerò Messa guardando dritto negli occhi tutti gli uomini.

            Morbidezza ai poveri ed alla povertà, non ludibrio.
            Redistribuzione dei beni clericali sarebbe Verbo di Dio.

            Dio è Padre, anche Madre... e da Madre accarezza.
            Maternità di Dio non contempla opulenza.

            Clemente amorevole Madre di lucente anima,
            sa che sovrapopolazione e contraccezione fan rima.

            Ho tempra dell'uomo del nord-est e sorrido umile,
            non basta, servo di Dio non so insegnarvi la divina morale civile.

            Voi avete la stessa potenza della mia fede, ma servite Satana.

            Scelgo le vie del cielo, per voi, vado in pace col Sorriso di Dio.
            Giuseppe Catalfamo
            Composta sabato 28 novembre 2009
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