Le migliori poesie di Giuseppe Catalfamo

Attendo sempre una nuova passione., nato sabato 6 ottobre 1962 a Genova (Italia)
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi, in Indovinelli, in Umorismo, in Racconti, in Frasi per ogni occasione, in Proverbi e in Diario.

Scritta da: Giuseppe Catalfamo
Lamento d'una mente satura che dai profumi trae sensazioni
dal quale percepisce la realtà dove cerca disperatamente
illusioni portandolo a sognare nel buio.
Cercando vita aliena trovo me stesso, indigeno.
Lamento rassegnato, ancora stupito,
per non vivere più le stagioni odorandone le fragranze,
ma subendone le loro essenze.
Giuseppe Catalfamo
Composta venerdì 4 settembre 2009
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    Scritta da: Giuseppe Catalfamo

    La settima arte

    Il tuo Cantare è eterea melodia.
    Il tuo Danzare è sinuosamente ammiccante.
    Il tuo Suonare l'arpa rapisce i sensi.
    Le tue Sculture sembrano vivere.
    I tuoi Dipinti dan gioia e colore.
    Le tue Poesie carpiscono anime.
    Ma il meglio della tua essenza lo dai quando lo succhi nei Film porno.
    Giuseppe Catalfamo
    Composta mercoledì 4 agosto 2010
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      Scritta da: Giuseppe Catalfamo

      Man machine

      Nuovo mattino, macchina uomo accende i fanali.
      Ottani di caffè, incontro a soliti voli.

      Stondate finestre per tanti son chiuse, climatizzato è l'uomo fiero.
      Imponenti altri, gomito al vento, intonano tronfi - Un italiano vero-

      Chi poggia posteriori ruote in claustrofobici uffici.
      Chi, ghignando, stantuffa pistoni arrugginiti.

      Tramonto, è finita, ascensore, garage, che bella è la vita.
      Altri milioni sfumano benza-Non esce un buco, Madonna che sfiga-

      Ecco ch'è sera, via l'abito d'auto, l'uomo "normale" vuol fare l'amore.
      I più integrati, ancorché consumati, aggiungono olio, si fan tamponare.
      Giuseppe Catalfamo
      Composta giovedì 4 marzo 1943
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        Scritta da: Giuseppe Catalfamo

        Ho visto

        Ho visto
        e sentito respirare le colonne granitiche e marmoree
        di piazza De Ferrari.

        Ho visto
        una mano con tre dita affusolate
        che girava il mio cervello con un mulinello.

        Ho visto
        strade sterrate e buie di periferia
        illuminarsi ai lati con fasci di colorate luci.

        Ho visto
        cose più vere nelle falsità ipnotiche
        che incrociando occhi di tutti i giorni.
        Giuseppe Catalfamo
        Composta giovedì 30 giugno 2011
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          Scritta da: Giuseppe Catalfamo

          Oh,Capitano.

          Oh, Capitano, mio Capitano
          la nave fila sul mare tosco,
          ma tu non sei lontano
          dal tremendo scoglio fosco.

          Vicina la Costa si staglia.
          Nella notturna baldoria
          la festa è fuoco di paglia,
          come fugace è la gloria.

          Improvviso lo schianto fatale
          -calma signori, è un'avaria
          nessuna paura, l'ansia fa male! -
          Ma rapido il sogno và via.

          Il rumore dell'onda sovrasta
          nell'irreale terribile fuga
          il marino profumo di pasta
          il sapore prezioso d'acciuga.

          Oh Capitano mio Capitano
          dove sono le luci del porto?
          Sulle scialuppe si va piano piano...
          chi non sale è già quasi morto.

          Oh Capitano mio Capitano...
          Capitano...

          Capitano?
          Capitano?
          Capitano?
          CapitanOOOOHOO!
          Giuseppe Catalfamo
          Composta giovedì 5 aprile 2012
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            Scritta da: Giuseppe Catalfamo

            I 33 giorni di Albino

            Mai avrei potuto profetizzare l'imminente pericolo,
            se il Signore darà un peso concederà piglio per condurlo.

            Non sento d'aver preparazione né sapienza,
            l'immane segreto che Lucia volle fosse mio darà giusta forza.

            Nessuno, mai, nei secoli volle due nomi,
            eppur non posso escludere né Paolo né Giovanni.

            Fedeli, sostenetemi per esser di Cristo in terra buon Vicario.
            Incoronazione, Tiara, no Colleghi, non è merce per il popolo.

            Non ostenterò l'esser Re con Sedia Gestatoria né Troni,
            celebrerò Messa guardando dritto negli occhi tutti gli uomini.

            Morbidezza ai poveri ed alla povertà, non ludibrio.
            Redistribuzione dei beni clericali sarebbe Verbo di Dio.

            Dio è Padre, anche Madre... e da Madre accarezza.
            Maternità di Dio non contempla opulenza.

            Clemente amorevole Madre di lucente anima,
            sa che sovrapopolazione e contraccezione fan rima.

            Ho tempra dell'uomo del nord-est e sorrido umile,
            non basta, servo di Dio non so insegnarvi la divina morale civile.

            Voi avete la stessa potenza della mia fede, ma servite Satana.

            Scelgo le vie del cielo, per voi, vado in pace col Sorriso di Dio.
            Giuseppe Catalfamo
            Composta sabato 28 novembre 2009
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