Il suono intensificò l'incanto
e la parola mostrò una poesia,
lassù dove arriva l'abete,
il sole fa penetrare il proprio corpo
uccidendo parti di sé
per farne immagini.
Quell'albero che da sempre l'accoglie.
Composta sabato 24 agosto 2019
Il suono intensificò l'incanto
e la parola mostrò una poesia,
lassù dove arriva l'abete,
il sole fa penetrare il proprio corpo
uccidendo parti di sé
per farne immagini.
Quell'albero che da sempre l'accoglie.
I vostri cuori si rischiareranno,
le vostre menti libere si alzeranno nel vento
perché non avete colpe da scontare
ma anni da vivere.
Rivolgo a voi la mia preghiera
e il mio coraggio,
riprendetevi quanto vi appartiene,
su questa Terra,
nel cielo.
Il tuo volto sfigurato
alla luna cantò, ma non ricevette assenso
e la terra lo bruciò.
Le tue mani da pianista
il sole ha soffocato
e la terra le bruciò.
Non ti resta nulla,
nemmeno una consolazione,
perché hai tradito ciò che andava onorato,
l'Amore.
Non ti rincorro,
lascio la porta aperta per quando vorrai planare
fra le mie braccia,
inondare il mio cielo di colori di fuoco
e trovare una nuova fede nella mia anima.
Non ti chiedo dove stai andando,
parlo di te alle mie ombre
e affitto un pezzo di paradiso
per quando saremo insieme.
Ti ho trovato in una giornata d'estate,
stavo male, soffrivo nello spirito,
nell'anima e nel corpo.
Ti ho trascinato a me,
di giorno con le parole,
di notte con i pensieri.
Ti ho reclamato agli angeli
e a Dio, ma tu non ci sei.
Manca solo un pezzo di me
per capire che mi devi scoprire tu,
con una candela accesa, con la musica giusta,
devi implorare, devi sorridere,
sarò in fondo a quel tunnel
che hai costruito per proteggermi,
sono qui.
Le creature della notte
sono le lucciole scintillanti di freschezza ed erba,
i gemiti di un bambino che non trova pace.
La notte accoglie tutti, chi sa ridere
e chi vede soltanto brutture,
chi è felice e chi urla il dolore.
Il giorno invece è fatto per pochi,
destinato a coloro che sanno usare la magia.
Maledizioni e banchetti,
festeggiano la vita quelli che possono
scegliere il proprio destino.
Punti colorati su uno sfondo grigio,
pennelli che stracciano e intersecano
le parabole della vita,
così siamo noi umani,
corpi sottili in spiriti immensi,
così siamo noi viandanti,
senza acqua e cibo,
lungo sentieri oscuri e sopra mari ignoti,
così siamo noi donne,
voliamo nelle notti di luna piena
e ci addestriamo come guerrieri alla vita,
così siamo noi sventurati,
manteniamo intatto l'orgoglio e la fede,
perché l'unico atto di coraggio
è la sapienza dell'amore.
I lividi che ieri appesantivano le mie spalle
oggi sono bolle di sapone,
nessuna traccia,
nemmeno il suono del rimpianto,
quello che di solito
ti trapassa come una spada
e ti congela in una bara di ghiaccio.
A volte basta un po' di grazia
per vincere il biglietto,
un giro intorno al sole.
Combustibile per dichiarare guerra,
piaga sotto la pelle,
piangendo gocce di desiderio.
Se mi lasci, se mi sottrai dalla presa
del tuo abbraccio,
sarò un nulla,
vagabonda di notte,
crocefissa di giorno.
Basterà il mio bacio sulle tue labbra di vetro
a risvegliare un principe,
uomo solitario che si trasforma in guerriero,
eroe per le genti
e amante per la mia vita.
Sono stata morsa da una serpe,
veleno strisciante nel mio sangue,
parole ossessive dritte al centro del cuore.
Il mio odore mutato in nero catrame,
i miei sogni soltanto incubi e terrore.
Ho appoggiato il mio corpo chino
sulla terra e ho pregato, ma a nulla sono
serviti i miei sforzi.
Urlavo sdraiata su un tappeto di rame,
mi dibattevo come una farfalla
catturata.
Non so chi mi abbia restituito l'ombra,
però conosco chi me l'aveva sottratta.
Adesso, solo ora, posso pregare
e trasformare il veleno in parole.