Prenderò un tridente e pungerò il tuo ventre. Afferrerò un arpione e colpirò il tuo cuore. Con la spada ti infilzerò e ti espugnerò. Guarderò la tua forza brutale svanire ed affiorare il fondale. Come Mosè in mezzo a te camminerò fino alle porte del tuo nascondiglio per riprendermi l'orgoglio. Ti sprofonderò negli abissi, che neanche le eclissi porteranno più maree. Non ti darò il mio amore. Perfino il titanic la luce rivedrà per diventare una grande città. Sarai solo il ricordo di pirati, bagnini e bagnanti. Le tue onde non travolgeranno più le navi che ti incroceranno. Di te fotografie, canzoni e poesie diverranno eresie.
Se tutto questo servirà, a risuscitare chi sta nell'aldilà, delle mie parole ne farei realtà.
So che la mia collera non porterà la primavera. E non potremmo vivere senza te... Mare.
Non hai capito di quale amore sono capace di amare
Non hai capito di quale amore Sono capace di amare
Vederti soffrire mi porta dolore, un chiodo squarcia il cuore, guardi dentro me scorrere l'ultimo sangue d'amore. La regia di un film d'orrore, tanti brandelli senza pudore seminano tanto terrore.
L'anima era pronta ad amare, A te, a voi ha chiesto di entrare nel labirinto che porta a sperare.
Perso fra i filari per inseguire il sogno con cui volare sopra ogni cosa poter guardare. Così scendo in picchiata per virare sui tuoi dubbi come fremi, per fermare la scia d'acqua sul tuo mare.
Quante volte hai detto di amare. Com'era bello poter naufragare e pensare di poter arrivare indenne nel giardino del tuo cuore, proteso a raccogliere il tuo fiore.
La tua illazione per il mio essere libero da schemi del pensiero. Accetti di non accettare ciò che potrei argomentare.
Non hai capito di quale amore Sono capace di amare
Sono dolce tenero e mansueto, sono premuroso ed inconsueto. Peccherò di falsa modestia ma sono ridotto come bestia. Sentimenti da cui scappare emozioni da cui evadere. Le uniche siete voi da salvare.
Non hai capito di quale amore Sono capace di amare
Sono capace di implodere per non farti sentire il mio dolore. Sono capace di scegliere una vita per pregare. Sono capace di fermare la penna del mio scrivere Sono capace di morire per non farvi soffrire.
Non hai capito di quale amore Sono capace di amare.
Secoli di tradizione fra fede e persecuzione, uniti nel nome di chi ci ha resi liberi un di. Liberi di amare nel suo nome. Liberi di ascoltare con il cuore.
Mistica speranza di vita, illusione mai finita, continuare a credere per mai concedere spazio di deludente emozione, che interrompe l'azione irrefrenabile del fuoco dentro me acceso da poco.
Come un ceppo ad ardere che brucia per scaldare le mie notti insonni, fra i botti ed i sommi. Così ardo per l'amore. Così vorrei poter vivere nel fuoco della passione.
Non è mai festa, ma un giorno di protesta. Ne son passati più di cento, quello che conta non è il tempo. Il vero scopo è il cambiamento.
Tra miti e verità si tiene alta la volontà, per distruggere la prevaricazione nei confronti delle persone.
Se ognuno di noi fossimo sensibili verso il prossimo, se fossimo attenti alle esigenze e non solo alle urgenze.
Penso che si potrebbe fare di più per chi pensiamo di amare
Fate sentire il vostro discorso anche nei giorni in cui non c'è posto per le mimose e per gli auguri. Procreate uomini più maturi.
Riscattiamo ogni donna, per non cadere nella vergogna di un mondo incapace, di dare giustizia e pace.
Scusate se non faccio gli auguri, credo che ci vogliano verbi più duri, come combattere e lottare per cui ne vale la pena credere, che l'8 Marzo sia un giorno per ricordare e soprattutto per cambiare.
Quante volte lo ricordo! Quante volte lo celo! Quante volte lo desidero! Quante volte lo soffro! Quante altre volte, invece, lo deludo! È tempo di essere consapevole.