È un dolce sentimiento che passa come el viento quando il silenzio della notte sciama le ombre sui dolori L'alma abbraccia il cuore e lo perdona dei racconti che fanno a pezzi i sogni, ma domani tutto si rimonta. El corazón necesita dolor.
Posso scriverti, per esempio che sei bella o che mi manchi più dell'ago al suo cotone ma non posso scriverti che mi addolora quando esco a cercarti negli occhi delle donne e far ritorno a testa bassa come un bambino Posso dirti che dormo su letti di glicini o che l'aria che respiro sa di te e di me ma non posso dirti che le mie albe sono aghi di ghiaccio che emergono dal cuore Se ti scrivo la mano si contorce e il cuore avvezza Come il merlo canta l'amore alla sua compagna nel mio castigo, la follia d'averti è il mio canto d'amore.
Donne al sole come una beffa incenerite nel fossato da rozze mani dall'aspro odore Accecate da spine che vendono la vita che nulla vale Calpestate come aiuole Amaro è il conto da pagare senza sconto mentre luccica la vita è aspra Capolavori di donne che valgono diamanti Il mondo ha il loro volto tenero e selvaggio come gatte innamorate nel cesto il cuore di fragole mature sempre pronte ad essere mangiate dai finti diamanti di questo mondo infame.
Questo è niente, è di notte che le urla pungono come aghi, i tuoi aliti mi percorrono le pieghe e aumenta la disperazione. Non cambio il letto che ancora sa di te, incandescente lava. Senza il tuo odore cosa dirò a quel bambino capriccioso che vuole fare mille capriole nel cuore?
Dalle ciglia si staccano gli sguardi come i tramonti si staccano dal cielo e cadono nel mare a bersi la notte mentre batte l'ultimo respiro come raso a fil di pelle Le bocche si rincorrono cercando il miele che han disperso nei disseminati baci.
Batto forte le dita al pianoforte per fargli male, per farmi male. Tremano i cristalli e le pareti al cuore Le lacrime cadono sopra i tasti Domani il sole asciugherà ogni cosa e nessuno si accorgerà di me.
Prenditi la pelle che tenevo addosso come fosse il tuo corpo. Lasciami solo, perché da solo io posso ritrovare la notte e il giorno che si rincorrono di nuovo. Posso così tornare a bere alla fonte l'acqua limpida di sorgente, correre nei prati a crepapelle sorridere di me come un pazzo tornare a perdermi nel mare per ore a infrangermi con lui nelle tempeste ad amarmi ed ad ascoltarmi quei silenzi che facevano di me un uomo.
Sono io quella spilla che t'addolora quella stilla che ti gocciola dal cuore che s'aggrappa agli echi che ritornano come lupi affamati accerchiano la preda nel labirinto miserevole dell'anima tra le pareti squallide senza più colore
Sono io il sale che ti sana le ferite come balsamo spalmato sulla pelle quello che ti strappa il cuore e poi lo cuce che ti naviga le vene e poi ti arrena quello che ti sfarina la vita dal granaio e poi la inforna come pane d'amore
Sono io il fiume che ti straripa gli orli ti ricama e poi ti ricompone come trama Sono io quella punta di diamante che ti taglia dentro l'ardesia come burro Quello che ti fa salire come aquilone nell'immenso tra le rondini del cielo
Sono io la forza che ti scompone i limiti un raggio che ti arriva al cuore in un un sorriso Terra riemersa di un divino Paradiso di occhi vergini che sfogliano le pelli onde su onde, mai amate, immacolate palpiti di cuore e sfogliatelle di poesie.