E cercherei luce bianca per non accorgermi di ombre invadenti... ma lascerei che riflessi addolcissero ciuffi di capelli per accarezzare anche solo con lo sguardo il tuo profilo sfumato.
E il sorriso coltiverei nel tuo sorriso per trovare spazi di gioia solo nell'avvertire un fiato che mi sfiora... appena.
... e gli occhi miei non si arrenderebbero alla penombra dell'incoscienza, ti troverebbero ugualmente in tutte quelle cose che sanno di te.
E cercherei l'infinito in un solo bacio vagheggiato che si anima nell'immagine di un amore che, testardo solo nel mio cuore, è ancora tempesta.
Dedico fantasie suggestioni di passione in incontri su una stella che, ovunque, trepidi brillante. Lascio pulsazioni ad un gabbiano che si lasci trasportare dal vento e riveli un desiderio scritto su rocce del tempo, pagine di miraggi di visioni in chiaroscuro, e poi, continui il richiamo su nel cielo di un'illusione per svelare un bacio ardente... Segreti di un pensiero che è sospeso di sensazioni, di vibrazioni nel cuore per tenere carezze sognate E saranno forse irriverenti raggi di sole a illuminare mille iridi amanti, sorridenti di turbamento per una storia vagheggiata, solo per esortare, nelle vene, un brivido d'amore.
Voglio l'attimo. L'ho intravisto nel sogno... Era magia in stelle di desiderio... Le tue mani su di me come raggi di calore. I tuoi occhi, sorgente di sorrisi per illuminare i miei. La tua bocca, estasi di umide labbra, per assaggiare il tuo sapore. Voglio l'attimo che io possa rubarlo al tempo e serbarlo in me quando nel mio cercarti con le mie mani, con i miei occhi, ti bacerò... Voglio non svegliarmi. E, come un primo amore non dimenticherò perché è l'attimo, vigilato dall'illusione, che solo in me vivrà.
Sorte guardami. Dimmi quando hai deciso per me. Non ti sei accorta dei miei silenzi... Non ti fa pensare la mia malinconia. Sorte guardami. Mi hai definito al primo fiato, hai colmato il mio tempo ponendo mance che non volevo. Hai ordinato le mie ore, i miei giorni, i miei anni. Cosa ho tra le mani se non quello che hai imposto al tuo viaggiare con te. E non so ancora del mio ultimo respiro. Sorte guardami Mi hai attraversato l'anima senza che io potessi dire fermati... Ed io sono qui umile al tuo volere.
Continuo a sognare.
E sono nubi che vanno e vengono. Pioggia che disseta campi o affoga insetti in solchi invasi d'acqua... Sole che scalda o scotta la pelle. Mare che risacca lievi spume o... onde inquiete
Continuo a sognare.
Sorte guardami Non ho incatenato a me chimere e sono volate... Non ho creduto ad illusioni e le inseguo inutilmente...
Continuo a sognare.
Tu questo solo hai concesso. Sogni, come bolle rifrangenti luci con parvenze di colori. Ma ad una ad una mostrano la fragilità all'aria pesante dell'impossibile che tu hai forgiato su misura al mio vivere.
Cercare suoni trillanti per innalzare lo sguardo e vedere intrigato il sole tra palme ridenti... di brezza. Avvertire sulla pelle carezze di raggi come lievi dita che arpeggiano note al tempo. Non dolersi del vento che schiaffeggia onde al di là dell'orizzonte e sorridere alla risacca che, invadente di schiuma, dissolve orme... Continuare invece l'incerto cammino in voli della mente e allontanarsi, piano respirando, libera da malinconie, nell'infinito di un sogno.
È destino... La nuvola che passa e si dissolve... Forse non era suo il momento per aggregarsi e scuotere foglie di pioggia... e il mandorlo che sfida l'ultimo gelo e s'appropria di raggi deboli imponendo il fiorire dei suoi rami forse è perché confonde l'effimero tepore o forse s'inganna d'improvvisi terrosi umori. Guardare oltre... oltre la mente segni indefiniti di germogli che s'incuneano in petali chiusi apparentemente pronti a palpiti d'inaspettate visioni... è desiderio. E avverti solo magia... guardando al di là del tempo ... che non è però il tuo tempo... Ed è difficile e infelice poi il solito soffermare lo sguardo su addomesticate sensazioni. Ma guardare oltre è anche, per un interminabile attimo, voler lasciare l'emozione alimentarsi di sogni quasi reali che accompagnano passi con un sorriso, senza far caso che hai già iniziato, nel medesimo secondo, a dissolvere nel silenzio ogni illusione.
E parvero fiori di primavera, lieti di sgargianti colori, le parole che nacquero vergini. Le colsi, con premura, le dissetai del mio amore, ma non bastò... Il vento dell'autunno lacerò i petali e rimasero solo vuoti steli a impallidire radici. Parvero solo silenzi ad ascoltare lacrime che dissetarono solo rimpianti. E quando la nuova primavera cercò i suoi fiori germinati nulla poté contro la terra arida dell'indifferenza e lasciò alla spine riempire il vuoto del cuore.
Tornerai fragile soffio di echi accantonati ... apparentemente. E come marea inonderai pensieri riposti in un cantuccio. E ritroverai quel sorriso che, stupito, si offrì a germogli di parole. Tornerai come sogno riconosciuto. E, con un brivido risveglierai un'ultima nostalgia che farà risuonare nel cuore la più bella e appassionata canzone d'amore.
Il vento urla l'angoscia di chi soffre o ride sguaiato dei sogni... rumoroso, piange la solitudine o, tra i rami, sibila per stordire il silenzio. E il vento soffia per disperdere sconforti o, in vorticosi mulinelli, accumula sconfitte nei vicoli bui dell'esistenza. Ancora... dimmi... un vento deciso porta via le nubi della gelosia o, indifferente, le addensa costringendo il dubbio ad avvolgere la mente. Ti prego, è il vento che smuove i miei capelli, o il ricordo delle tue mani... Il suo insistente mormorio è il pensiero della tua voce o solo folate di rimpianto che scuotono le persiane chiuse del mio stanco sogno. Dimmi è nel vento il tuo profumo?