Poesie di Rita Stanzione

Nato (Italia)
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Scritta da: Rita S.

Tu l'impalpabile del suono

Così fermo il vento si è zittito
per la tua voce
migrata come un viaggio di entroterre
tra invisibili montagne
e sculture morbide
del rosa, quale aurora nuova mi racconti?

Assentire di chiome
movimenti sussultori
tu mi rotoli dentro
sull'orizzonte del diaframma.

Voce,
sfioro il suono
tiro le corde a me
corpo e aria
epidermide oltre la pelle
un caldo tremante
nella notte ingenua che non sa di addii
ma è lo stesso moto
che porta l'universo chissà dove?
Rita Stanzione
Composta mercoledì 2 settembre 2015
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    Scritta da: Rita S.

    Tu dillo

    Tu dillo
    e sempre
    com'è che chiameresti l'alba,
    come ti piace dare il mio nome
    alle cose affini, alle tue mani.
    Fa come fossi la zagara e l'odore,
    il giro delle foglie senza malinconia
    nel vento
    che l'autunno viene e solleva.
    L'attimo di me
    la nostra ampia primavera
    dillo che l'hai fermata
    dentro un abbraccio
    (anche solo in un verso);
    che guardandomi il viso - tuo riflesso-
    il sorriso
    è il sale che ti mancava.
    Rita Stanzione
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      Scritta da: Rita S.

      Normalmente ci mancheremmo

      A un passo indietro
      ti chiedo, stai
      avvolgimi invisibile
      carezza il fondo di questo esserti pelle
      e vai, muovi lontano.

      Tanto non è l'amore a farsi ombra.

      Stai
      anche domani
      in questo momento unico.
      È presto, è tardi, non è.
      Sono circondata di presenza
      un altro giorno senza gambe.

      Camminare contro me
      [devo]
      correre
      vincere il cuore
      metterci l'ostacolo.
      Ho imparato tutta la lezione
      in questo inverno
      peggio di un assedio.
      Rita Stanzione
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        Scritta da: Rita S.

        Queste tue tracce

        Ah queste tue braccia
        sono intrecci di fiori
        ti coltivo di brama
        accanto alle stagioni
        (non ricordo in che giorno
        ho cambiato la pelle)

        Questo tuo viso
        che mi sposta lo sguardo
        sei tu il percorso
        per catturare istinti

        E questo tuo passo
        mi lascia più solchi
        c'è un eco nella stanza
        nessun silenzio spegne

        Ah il tuo bacio
        stiletto per il cuore
        non ho trovato unguenti
        per risanare trame

        E questo tuo sangue
        che ispirato fluisce
        fa delle mie vene
        unico porto e viaggio

        ti vengo dietro - è forza e spinge-
        tu non fermarmi,
        fa solo bene correre.
        Rita Stanzione
        Composta lunedì 21 giugno 1976
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          Scritta da: Rita S.

          A cosa pensi

          Erano le nostre mani
          le piume d'uccelli
          fiorite su rotte incrociate

          e le dita hanno aperto le gabbie
          sfidando le masse dei venti

          Insoliti momenti
          in paesaggi d'esclusione,
          le parole
          lunghissimi viaggi oltre il sonoro
          gli ostacoli
          porte di velluto

          Tu stai dormendo, amore
          ma questo non è un sogno

          svegliati, e dimmi
          a cosa pensi.
          Rita Stanzione
          Composta sabato 30 giugno 2012
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            Scritta da: Rita S.

            Estemporanea

            Quando scrivo di giorno
            la penna è una farfalla
            che va seminando il giardino
            di spifferi in corsivo

            Riccioli di nuvole
            disegnano coreografie
            dai passi appena sfiorati

            La sera tutto cambia...
            traditrici forme
            si fanno strada dagli occhi
            e prendono le ossa

            Balsamo penetrante
            è carezza d'ortica
            non più io riposo
            sui confini delle radici
            L'inchiostro è un fermento
            di macchie in cerca d'asilo.
            Rita Stanzione
            Composta giovedì 11 agosto 2011
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              Scritta da: Rita S.

              Un'altra cosa

              Fra avanzi d'impossibile
              portati in tasca
              oltremodo bella l'ipotesi
              di saperti alle spalle, seguirmi
              la vita dentro
              Aggirerei il cerchio del mondo
              pena il non ritorno
              e se ammortizzo i passi ci sarai di più
              come un sogno
              che non si fa domande

              Sta cadendo l'inverno agli occhi
              e lumi morirebbero sotto le lenzuola
              ma non ha senso il freddo
              se anche la neve fiorisce

              Ci prenderà le mani
              questo stato alterato

              Poi, saremo un'altra cosa.
              Rita Stanzione
              Composta mercoledì 30 novembre 2011
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