E poi dirai che hai paura di me, ogni momento ti chiedi perché, passa il tempo della vita, puoi vederlo sulla pelle.
Tempo, più tempo, più tempo, ho bisogno di tempo per trovare il tempo di vivere.
Piccoli passi devo misurare, per ogni istante in cui devo sentire che Scorre vita, dentro me, ogni momento che c'è. Frammenti inutili devo raccogliere, pensieri fragili devo nascondere e, conservare, dentro me, per tutto il tempo che
passerà, non si ricorderà, se importanza non ha l'esistenza che è in me, forse, mi ignorerà.
Ruba al tempo(ruba al tempo), un secondo(un momento), un istante(in eterno), per l'eterno.
Non si può ingannare il tempo, il tempo va a tempo, puoi invertire il tuo contesto con cambi di tempo, ma in ogni secondo, per ogni frammento ti ritroverai a tempo.
Ruba al tempo(resta dentro), un secondo(sei compreso), un istante(nel tuo tempo), per l'eterno.
Non ricordo il mio passato, l'ho confuso con i sogni, quel che faccio, o che ho già fatto, non so neanche se l'ho fatto, quel che dico, quel che penso, può sembrare senza senso, buio, vuoto intorno a me, non riesco a non vedere
il dolore dentro, straordinaria sensazione, brucio dall'interno, sto godendo del mio male, soffocare voglio ogni libera emozione, prima d'impazzire, devo solo ricordare.
Difficoltà di rimettere in ordine ogni pensiero, ogni mia distrazione, se guardo intorno per trovare un ricordo non...
riesco a riconoscere ogni mia depravazione, il piacere di nascondersi dentro ogni mia delusione, massacrare voglio quel barlume di ragione, nasce ancora dal silenzio
il dolore dentro, straordinaria sensazione, brucio nel profondo, la mia vita muore.
Il tormento della ragione, la follia è la soluzione, esistenza condizionata dal passato dimenticato.
Non capisco i miei pensieri, li confondo coi colori, rosso come il cielo ma il mio mondo è solo nero, ho giocato la mia vita per un solo desiderio, datemi tempo, datemi tempo, voglio capire, voglio sentire
il dolore dentro, straordinaria sensazione, brucio dall'interno, non mi posso più fermare, continuare voglio a distruggermi la vita, prima di morire, devo solo ricordare.
Il tormento per la ragione, la follia è l'assoluzione, esistenza condizionata dal passato dimenticato. Razionale confusione, la discesa nell'illusione, devo solo ricordare, ricordare...
Nessuna volontà di insegnarvi niente, scusate, non ho quest'intenzione. Chi mai potrei essere per saperne di più, chi ha mai nominato la mia vita, esempio? O i miei pensieri possono avere la presunzione di spiegare la verità?
Non vogliono essere parole incise a fuoco eterno, le mie, ne le mie stupide poesie hanno l'ardire di chiamare sentimenti attorno, e dentro, io faccio ciò che posso, io vivo ogni momento dedicato al dubbio.
E non ho Dio da ricercare, e non ho dei da far vedere, io non dirò pensiero modellato al giusto, se del mio sangue non ne scorre, non nascondo margini, perché in assenza, di me, niente esiste,
niente modelli e scuole, a escludere ancora prima di capire, maestro vedo chiunque sia capace, ad essere se stesso e non a dire. E ad ogni sbaglio, io mi riconosco, uomo, se così posso.
Spiega le tue ali come non hai fatto mai, incendia il cielo e brucia le sue stelle, che a brillare poi non finiranno, mai. E vola via, guarda la tua ombra, che per altri è quanto di più bello possa esistere, perché non riescono a vedere quel che vive dentro te. Non fermarti ancora, mostra fino a dove può arrivare il cuore, dove non arriva neanche Dio, dove c'è già il mio, che ha raggiunto i propri sogni e li ha lasciati via, per seguire te, e ha scoperto che ogni giorno è un sogno della vita mia.
Spiega le tue ali come non hai fatto mai, quando è tempo di cadere dentro la propria canzone, per rinascere, ancora. E vola via, tra essenze di profumi che respirano di te, trasformando anche la polvere, in frammenti di cristalli d'anima, pioggia di angeli, canterai la tua canzone, che di musica ha inventato quel che di più bello non hanno cantato mai, io che canto insieme a te, e con te sarò anche quando cadrai giù, a donarti quel destino che hai inventato per me, vivo dentro te, e nel fuoco mi consumerai, il nostro canto sarà le uniche parole che la morte piangerà.
Spiega le tue ali come non hai fatto mai, dalle lacrime che fai cadere a terra, ogni volta rinascerai, più bella che mai.
Ed io sono così, come quel senso di risveglio perso appena aperti gli occhi, come quel soffio di respiro dato senza prender fiato, io resto a esistere per chi vuole vedere, io non trasmetto tracce che sul niente a ricordare. Che sia vostro il vivere d'amore vero, che a me che non capisco, non c'è posto ad arrivare, io che non so che sia il battito più forte in petto, io che di sguardo acceso non conosco nei riflessi, io che non so guardare, ma scrivere parole e sogni, per poterne traspirare, io che non vedo dentro a motivare, ma a illudere me stesso per volare. E voi, voi che più di me guardate in faccia, avrete sempre da mostrare quel che Dio vi ha regalato, e inconcepibile rimane tutto quel che vi è diverso, forse che vi disturbi quanto dico? Forse che vi prospetti un dubbio mai pensato? Io vi consiglio almeno questa volta, ridete verso di me, che vita non ho mai imparato. E la ragione è vostra, non c'è che dire, se a quanto mi esce dentro, angeli non danno nome, e gli angeli si sa, sono genere d'amore.
Sono sicuro che non c'è niente che possa scrivere, che assomigli, almeno un po', a quello che sei, potrei chiamarti nuvola che piove gocce di sogni, alba d'intensità, che brilla dentro l'anima, ali di fantasia che squarciano la verità, suoni di femminilità, musica.
Non credevo che esistesse bellezza che dipingerei, proprio come ho dipinto i sogni miei, quello che sei.
E ti parlerei delle tue mani, gesti che armonizzano emozioni, parlano sogni, illusioni, recitando attimi di cielo.
Prova a fermarti per un po', ad ascoltare attorno, quanti che cantano perché, sei quello che sei.
E potrei parlare del tuo viso, mille le emozioni in un sorriso, labbra che ti tolgono il respiro, pelle bianca come il paradiso.
Lo so, ogni passo che fai, è un momento che resta scolpito nel tempo, scandisce ogni battito dentro il cuore, ne sento il rumore, suona per me, ancora.
Anche la libertà, resterebbe in catene per cantar di te, ogni favola si fermerebbe a metà, per cercare di raccontare quello che sei, bella più dell'eternità ad osservarti.
E mi perderei dentro ai tuoi occhi, che ti servono a rubare, anima che resta prigioniera, perché altro non vuol più sognare, e mi perderei dentro i tuoi occhi.
Aprite il cuore alla fantasia. Si davvero, lasciatela fluire in voi, dentro, lasciate che vi tocchi, modellatela al vostro corpo, nominatela col nome che vorreste per la vostra identità, datele significato, respiratene l'essenza, immergetevene, fatele descrivere le strade, gli incroci del conoscere, del vivere, fatevi nutrire dai disegni che cattura per voi, a nascere mille volte ancora, resterete ad osservarvi, ogni attimo è, per essere se stesso, e scopritevi a conoscervi, davvero. Liberatela, credetemi, niente sarà mai lo stesso.
Si ricorderanno di ogni mia vita passata, quando osserverò tutte le mie vite future, e se avrò perduto il cuore fino in fondo resterò ai confini del peccato.
Tutto il mondo al mio cospetto, quante bestie, seicentosessantasei, ti ricorderanno del tuo odio e se avrai capito, non potrai fuggire, il ritorno della nullità mi attrae, costringendo il sangue a recitare.
Squarcio di lacrima, improvvisamente appare, modello di ogni vita riproposto sulla strada, timore di concludere l'ultima frase detta, viaggio di prospettiva, rinascimento eterno.
Si ricorderanno di ogni mia rivoluzione, forse capirò la redenzione, resterò col cuore in mano, sanguinante, per tutto il male dentro.
Uomini e giganti pronti a ripartire, ogni bestia scoprirà chi sei, guariranno il senso dell'eccitamento, quello che hai amato è l'inganno eterno, specchio della profondità dell'anima, giuramento dell'infedeltà, sopravvento di desiderare un attimo, il silenzio ascolterà le grida.
Squarcio di lacrima, sutura le ferite, immobilizzazione, nasce un alito di morte, ultima esecuzione, questa è la mia vita, ricerca eterna, è meglio respirare.
E guarderò per sempre la, dove il cuore si accende di musica che, ruberò ad ogni istante, ogni istante che, vive dentro, respira all'interno.
Cercherò dovunque possa incontrare i miei sogni, lo chiederò a un Dio, dove volano gli angeli, e ti incontrerei, e ti ruberei, mi trasformerai... di luce, questa notte, parlerà di te, che al nero dai colore, vivo, più vivo che c'è, e resta di te, anche se non ci sei, chissà dove...
Costruirò un nido tra le stelle, dedicato a te, un battito di voce, forte, più forte. Accenderò mille soli ancora, brucerò di te, eterne sensazioni nascoste dentro, che si nutrono di te, essenza dei sogni, dove te ne vai, dove te ne vai...
dove te ne vai...
Aspetterò il momento, attimo di controtempo, di danza che descrive disegni di Dio, e ti canterò, ora...