Scritta da: Rossella Porro
in Poesie (Poesie personali)
Improvvisa ghermisce
beffarda
gela d'un soffio
ogni ultimo bacio
l'infedele amante di tutti
per un solo istante.
Composta sabato 17 settembre 2011
Improvvisa ghermisce
beffarda
gela d'un soffio
ogni ultimo bacio
l'infedele amante di tutti
per un solo istante.
Cadono sulla soglia
l'armi
slegata è l'armatura
libero lo sguardo
dall'elmo
nude le mani
fermo il cuore
le labbra schiuse
a proferir parole
taciute dietro
invisibili ombre
da te dissolte.
Folle
sii folle
ridi della pioggia
danza con le ombre
sii folle
parla con i sassi
lascia le scarpe strette
lungo il cammino
indossa la terra
sii folle
folle
che t'importa del savio
lascia la porta spalancata
a che entri
il tuo domani
perché da ieri
t'attendeva
folle
sii folle.
Verranno a chiederti
di me
e tu non ricorderai
che il sale
sulle labbra
che il vento
nelle ossa
che ombre
sul tuo cuore
verranno a chiederti
di me
e tu non risponderai
perché muto
e geloso
è il laccio
che ti lega a me.
C'è una strada per andare
e una per tornare
amori da lasciare
e da non dimenticare
ci sono lacrime da versare
e sorrisi da regalare
sogni da sognare
e altri da realizzare
ci sono mondi da scoprire
ed altri da costruire
vedrai non disperare
saprai cosa fare
questo non è il tempo
per recriminare
ma di scegliere e sperare
forse anche
di sbagliare
per poi ricominciare.
Oh capitano
dov'eri
quando infuriava la tempesta
quando l'onde portarono via
il nocchiero
quando il dubbio e la paura
di aver smarrito
la rotta rendevano
buio e infinito
il mare
dov'eri mio capitano
dov'eri?
Ho atteso a lungo
quelle parole che
mai sono giunte
nell'aria risuona
solo
l'eco sordo
dei passi
che lasciano
l'anima
sgualcita
come fosse zerbino
inzozzato dalle tue
scarpe dure.
D'improvviso bussi alla porta
chi incredulo t'apre
chi sentendo l'odore
sbarra l'entrata
ma dalla finestra
ormai sei entrata
fredda è la casa
muto è il canto
solo il silenzio
si trascina
ormai stanco
e chiude le tende
sul sole morente.
Come corda tesa
si stende la mia vita
sospesa
su sconosciuti oceani
non è la resa che
mi ha spinto fin
nel mezzo del corda
stesa
non è paura che ora
mi ha frenato
il passo
è che nel mezzo
dell'ardito viaggio
un dubbio
mi si presentò insolente:
con l'arte funambolica
ero abbastanza attinente?
Illusioni,
castelli di sabbia
che tornano al mare
sono le mie illusioni
vacue speranze
di cose non vere
sogni fuguci di giovani arditi
sono le mie illusioni.