Poesie di Sabrina Bertocchi

Libero professionista, nato martedì 17 febbraio 1970 a Milano (Italia)
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi, in Racconti e in Frasi per ogni occasione.

Scritta da: piumarossa70
E se l'aria fosse mia amica,
questa notte le chiederei di portarmi via.
In un vortice di vento ritrovarmi lontano,
lontano da tutto ciò che mi ha fatto appassire,
distante da strade ormai lacere e solcate da
passi pesanti, da passi lenti e da respiri
affannati che alitano profumi sintetici.
Se l'aria mi abbracciasse, le chiederei di
farlo più forte, di farmi divenire parte di
essa e di giocare con me nelle forme delle nuvole.
E vorrei incontrare il vento e parlare con lui
la lingua delle pietre, e raccontare la voce
degli spiriti che abitano l'anima, e chiedere
di domandare per capire il senso della vita,
il senso della morte che come l'aria
è libera di volare.
Sabrina Bertocchi
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    Scritta da: piumarossa70
    È sta notte le stelle cadono,
    mi chiedo se non siano lacrime del cielo,
    portano i desideri in alto dicono, li fanno avverare, così si
    spera così si immagina...
    Cadono le stelle questa notte, scie luminose a tracciare
    le fantasie, a sparire in un istante come sogni alla luce, a
    esaltare le illusioni per dimenticare la realtà, così
    anche solo per un attimo, per un attimo...
    E per quel piccolo momento vorrei essere capace ancora
    della fantasia regalata al cielo, alla speranza
    di poterne vedere una, almeno una, per l'emozione
    che forse, si forse un mio sogno si avveri...
    Che il buio per un tratto si strappi e si rammendi di
    luce, e che cadendo le mie lacrime si fondano insieme
    a quelle che la notte silenziosamente regala.
    Cercherò il blu più morbido sta notte, immaginerò, dipingerò la
    mia finestra come uno scoglio sul mare,
    cercherò di sentire l'odore della luna e proverò
    con gli occhi in alto a credere ancora per una
    volta alle illusioni.
    Sabrina Bertocchi
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      Scritta da: piumarossa70
      Un giorno forse ritornerò
      bambina, e galopperò come un puledro
      tra prati verdi e foglie d'autunno.
      Un giorno forse, ritroverò le
      guance paffute di chi ancora non sa
      parlare, e giocherò a girotondo in piedi
      alzando gli occhi nelle nuvole.
      Scoprirò il primo dolore di
      ginocchia sbucciate, e l'acqua limpida
      da guardarci dentro.
      Una margherita e una farfalla per
      scoprire la vita,
      e una matita rossa per
      disegnare la faccia al cielo.
      Un cane randagio da dividerci
      un biscotto, e tasche da riempire di
      ciottoli di viali.
      Un giorno forse ritornerò bambina
      e canterò le favole colorandole
      di rosa.
      Saluterò con la manina aperta e con
      l'altra donerò un fiore.
      Sabrina Bertocchi
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        Scritta da: piumarossa70

        Io sono una roccia

        Io sono una roccia, ho visto la vita e la morte,
        ho conosciuto la fortuna, la preoccupazione e il dolore.
        Io vivo una vita da roccia.
        Sono una parte di nostra Madre, La Terra.
        Ho sentito battere il suo cuore sul mio,
        ho sentito i suoi dolori e la sua gioia.
        Io vivo una vita da roccia.
        Sono una parte di nostro Padre, il Grande Mistero.
        Ho sentito le sue preoccupazioni e la sua saggezza.
        Ho visto le sue creature, i miei fratelli,
        gli animali, gli uccelli, i fiumi e i venti parlanti, gli alberi,
        tutto quello che è sulla Terra
        e tutto quello che nell'Universo è.
        Io sono parente delle stelle.
        Io posso parlare, quando conversi con me
        e ti ascolterò, quando parlerai.
        Io ti posso aiutare, quando hai bisogno di aiuto.
        Ma non mi ferire, perché io posso sentire, come te.
        Io ho la forza di guarire, eppure all'inizio tu dovrai cercarla.
        Forse tu pensi che io sia solo una roccia,
        che giace nel silenzio, sull'umido suolo.
        Ma io non sono questo.
        Io sono una parte della vita,
        io vivo, io aiuto coloro che mi rispettano.
        Sabrina Bertocchi
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          Scritta da: piumarossa70

          Sigarette e nuvole

          E oggi sto così,
          così con la solitudine tra le ciglia,
          ciglia asciutte per imposizione per non guardare indietro, per
          non far scorgere qualcosa in avanti che poi mi faccia
          sperare... speranza, da quando ho buttato questa parola?
          Oggi sto così, tra odore amaro di bucce di pompelmo scartate

          e nuvole grigie di troppe sigarette...
          sono loro che ascoltano
          in questo momento, le uniche che sanno accendersi e le
          uniche che sanno morire consapevoli di una breve vita.
          Il rumore insistente di ruote veloci sulla strada, mi irrita,
          mi innervosisce l'anima... una finestra aperta per
          far entrare solo l'aria di movimenti meccanici... dove sono
          voci, bambini, l'abbaiare di un cane e mani
          aperte da fare passare il sole? Dov'è la giostra del vivere?
          Come si può riempire una solitudine di cose che non toccherò
          mai! Mai... tre lettere che non ho mai imparato...
          Una sigaretta ora, così per occupare le labbra... una fiamma
          accesa per accendere un colore...
          E le auto passano, con la velocità che passa la vita, e tu guardi
          da un finestrino senza poterti soffermare su di un particolare che
          forse nemmeno scorgi... un grido che scambi per
          uno stridere di ruote sulla solita strada grigia.
          Accendo una sigaretta...
          Sabrina Bertocchi
          Composta mercoledì 14 luglio 2010
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            Scritta da: piumarossa70

            Attendendo il falco...

            E attendo il falco, in questo cielo libero
            da fare raccontare l'orizzonte.
            Una punta di sole mi acceca nel punto dove io
            potrei ancora sognare.
            E attendo un sogno a due ali striate, fiero sogno che disegna
            la vita, la mia!
            Un volo in cerchio sospeso amico della pazienza e dello
            sguardo attento, così per poter vivere, per poter parlare
            alla direzione del vento...
            Due rondoni visti ne preannunciano l'arrivo, ma io ancora non
            credo, eppure sono le mie labbra che raccontano di speranza
            a visi ciechi da fare ritrovare il colore...
            e attendo il falco, forse bruciando il mio tempo, forse sprecando
            pensieri in un tempo acerbo e parole che si incatenano
            alle dita forzando per non essere scritte.
            Ma l'animale non è come l'uomo, no non lo è... sa quando
            emettere il suo grido e volare tra ali e braccia aperte.
            Sabrina Bertocchi
            Composta mercoledì 28 aprile 2010
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              Scritta da: piumarossa70

              Mezzo cane...

              Aleggia nell'aria sta sera
              odore di pioggia su fiori ormai cadenti e terra
              fradicia di sudore del cielo...
              Io annuso, si annuso come un cane libero, sciolto da comandi
              predisposti ad un'obbedienza stupida per un tozzo di
              pane raffermo... per scodinzolare ad occhi fieri di tanta
              assurda maestria...
              Piccioni su di un davanzale,
              così vicini come due dolci amanti
              che si proteggono dai visi di gente dalla vita veloce e apparente.
              Li osservo lontana e vicina con gli occhi,
              li invidio... vorrei anch'io
              quel tepore,
              vorrei anch'io penetrare volando le gocce che
              non smettono di cadere da nuvole prese a sconfiggere
              il sole...
              o forse è il sole che chiede intimità per se stesso!
              E ancora un cane mi impegna la mente,
              un cane mezzo lupo
              che si rotola in acqua mista ad erba stanca,
              si lava i pensieri e l'odore fetido
              di un passato ormai morto,
              si scrolla arruffando il pelo, guaisce
              richiamando il presente su se stesso,
              "sono qui" abbaia...
              "qui" ulula...
              corre e petali bagnati gli si indossano come
              fregi colorati di un guerriero...
              Piove di nuvole grigie, l'erba si impregna e aspetta il respiro
              della crescita... e io... io come un mezzo lupo attendo la mia
              stagione...
              Sabrina Bertocchi
              Composta domenica 18 aprile 2010
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                Scritta da: piumarossa70

                Voce dalle dita

                Vorrei fare uscire la mia voce
                dalle dita delle mani, così spalancate contro un vento che non c'è,
                contro un cuore che impassibile batte e sbatte come un'anta ipnotizzata.
                Urla dalla gola impastata di sabbia ingerita dagli anni trascorsi
                a rantolare, urla dalla bocca di un antico guerriero indiano che va incontro al suo destino incerto... e frecce abilmente evitate mantenendo fiero il collo, la gola, così quasi per sfrontatezza.
                sfrontatezza a volte innocente, come un sibilo di voce che appare per chiedere aiuto.
                Voce, voci ignorate da orecchie morte da anime assenti intente a ripetersi il copione in ciò che fingono di essere, le stesse anime che hanno voci modulate in plastica e arti impregnati di ruggine.
                Canto, canto come un merlo sotto a un pino enorme; mi ascolto, la voce uscita ora rientra, come un ruscello gorgoglia in gola, ed ora, ora sì come cascata fresca esce e si sparge.
                Sabrina Bertocchi
                Composta venerdì 20 novembre 2009
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                  Scritta da: piumarossa70

                  L'armonia del diritto

                  Ogni crisi è generata da una crisi precedente,
                  la quale è generata da avvisaglie ben precise
                  che l'uomo puntualmente fa finta di non vedere.
                  Vivere su questo pianeta, di certo è un diritto,
                  diritto che dovrebbe essere in perfetta armonia con la parola
                  dovere!
                  Per ogni cosa tolta con la parola diritto,
                  ci dovrebbe essere una cosa donata con
                  dovere.
                  Sabrina Bertocchi
                  Composta mercoledì 29 ottobre 2008
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                    Scritta da: piumarossa70
                    Vorrei essere un lupo solo per imparare a guardare
                    la luna, per parlarle e sentire i suoi sussurri con le sue
                    note sfumate incastonate nell'alone che la circonda, che
                    la protegge da sempre...
                    vorrei imparare a sentirla e a invocarla sul picco di una
                    roccia appuntita, così con le zampe che tengono stretto il
                    terreno e le unghie che assaporano l'umido della terra...
                    un ululato lungo, così come un nastro tinto di blu lucido
                    che tocca la gola e la luna stessa, in un unione delicata
                    e forte, così infinita e silenziosa tra le sue mille parole
                    e le sue nenie antiche... echi lontani di un passato
                    che vive nella faccia bianca di una luna accesa e negli
                    occhi di un lupo anziano che conosce il suo odore e le
                    sue tracce lasciate per il branco che verrà...
                    vorrei essere un lupo che conosce e custodisce il sapere
                    della faccia nascosta di questa sfera che galleggia tutte
                    le notti beatamente tra nuvole e stelle...
                    occhi grigi bagnati e pelo ispido e morbido a coprire un
                    corpo snello che odora di bosco e foglie cadute, occhi
                    che sanno dove lei si nasconde, dove gioca e dove,
                    appoggiandosi comoda,
                    in un magico istante può cullare l'infinito...
                    Sabrina Bertocchi
                    Composta venerdì 9 ottobre 2009
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