Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie d'Autore)
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Amare col cuore
Respirare con l'anima
Vivere fino in fondo.
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Amare col cuore
Respirare con l'anima
Vivere fino in fondo.
Mi chiedo spesso
babbo
quale è stato il momento
in cui sei morto
Cosa puoi aver provato
mentre ti abbracciava la fine.
Se hai sentito il freddo
di quell'ultimo respiro.
O se il gelo e i graffi dell'anima
non fossero troppi
e i sogni non fossero
stati troppe volte spezzati
nella "corsa della vita"
per non provare calore
nell'andartene via.
E se tutti quei se e ma
non avessero già scritto
la tua fine.
Se la tua anima
non fosse troppo
stanca
per fermarti ancora.
Mi chiedo spesso babbo
cosa hai provato
mentre la morte
ti rubava alla vita
o se la morte non
ti fosse giunta
quando ancora
eri in vita.
Se hai provato paura
freddo o liberazione
nel momento
dell'addio.
Ti do per quello che sono
né più né meno
di ciò che posso
per i miei pregi e difetti
e le incertezze
che mi compongono.
Ti offro la possibilità
di un futuro possibile,
il coraggio di chi osa
la paura di chi non sa
la passione di chi ama,
un sogno per la vita.
Ti do per quello che sono
per quello che posso
per quello che ho,
forte fragile determinata
timida e coraggiosa
passionale fino in fondo
misteriosa e lunatica.
Ti offro quello che c'è,
semplicemente la mia anima
spoglia di ogni ipocrisia,
colma di sogni e speranze
di sincerità di chi ti ama
di fiducia di chi in te crede
e tante pagine bianche
dove scrivere di noi.
Quello che ti offro
è una parte di "me"
per una parte di "te".
Ho imparato che il silenzio può uccidere
e che le parole lo fanno in continuazione,
che diciamo delle cose che non pensiamo
sono poi i gesti a confermarle o meno,
che possiamo rendere stelle le persone
o renderle una semplice nullità.
Ho imparato che l'uomo travolto dalla passione
dice un sacco di "stronzate",
compie gesti eclatanti che sembrano "pieni",
si rimangia tutto con una grande facilità.
C'è gente che professa il bene
e sembra guidarti verso l'infinito,
riempie il tuo universo di colori,
di speranze, promesse e illusioni
lasciandoti l'infinito di niente.
C'è chi dice ti amo senza conoscerne il senso
chi dice ti odio ma ti riempie d'amore
chi ti riempie di tutto senza lasciarti niente.
C'è chi dovresti odiare ma continui ad amare
C'è chi parla dell'anima calpestando la tua
c'è chi insegna senza aver imparato
c'è l'infinito di tutto o di niente in ognuno di noi.
Mi manchi,
mi manca,
la tua voce.
Mi manca,
quella parte di te,
che sognava,
anche quando,
eri senza sogni.
Quel tuo stare bene,
anche quando stavi male.
Mi manca quel sorriso,
che nascondeva le lacrime.
Quelle lacrime nascoste,
dietro quegli occhi chiusi.
Quegli occhi blu,
trasparenti limpidi infiniti
come il cielo.
Mi manchi...
M manchi tu papà
(Silvana)
...
e mi manchi in quel mondo che ho immaginato con te
che mi accoglie con le tue mani
e che si ferma alla tua voce.
...
hai lasciato ciottoli e fiori sulla mia strada
per insegnarmi a rialzarmi quando si cade
e farmi sorridere per darmi coraggio
...
mi manca il tuo essere padre
che nutre la forza di essere degno figlio.
Tuo figlio
(Francesco Andrea)
Se potessi dipingere io il mio domani
lo dipingerei insieme a te,
prenderei il pennello della mia vita
lo intingerei con i colori di te,
imbratterei le pareti della tua anima
con il nostro respiro.
Ed ogni silenzio avrebbe la nostra forma
ed ogni parola avrebbe il nostro silenzio
scrivendo la più dolce delle melodie.
Sfumerei la notte con te fra le lenzuola colorate
fino al fondersi del le nostre anime.
sentirti dolcemente muovere dentro di me
e sentirti parte di me ed essere parte di te.
Se tu non avessi rubato
i colori al "noi"
avrei dipinto con passione
un quadro d'amore,
avrei fuso le nostre anime
confuso i nostri respiri
dato vita a te.
È uno di quei giorni
in cui le somme non tornano.
Il cuore sembra svuotarsi
per lasciar posto alle lacrime.
L'anima diventa polvere
trasformata in fango
da troppe sale versato.
Il sole non basta a scaldarmi,
il dolore è un mantello di ghiaccio
che avvolge per uccidere,
l'anima a fatica respira,
ricordi troppo pesanti
portano a fondo.
Le parole non servono
che a confondere,
a stordire e illudersi
di aver fatto male i conti
rimando a domani,
magari trovo "l'ammanco".
Avresti potuto spegnere il silenzio
Sfilare alla mia anima ogni tormento
Donarmi la pace di un sorriso
e farmi regina nel tuo cielo
Avresti potuto coprire
Il grigio di ogni lacrima
Renderla splendente come il sole
Avresti potuto donarmi
la magia delle parole
Il silenzio di una carezza
la consolazione
del saperti "essere"
Avresti potuto tutto...
sarebbe bastato
così poco...
per sentirmi "stella"
dell'universo.
Ho trascorso notti a piangere
a cercare i "perché".
Ho sentito il rumore del silenzio
trafiggermi l'anima
senza trovarne ragione
fra le lacrime ho continuato
... a cercare
Ho atteso che la notte
si dissolvesse in un sorriso,
mi sono aggrappata ai ricordi
se mai ricordi ci fossero stati
senza mai trovare pace.
Ho visto la notte abbracciare l'alba
senza vedere il sole dei "perché"
con l'anima in attesa...
di una semplice carezza.
Ho atteso...
attendo...
la risposta ai "perché".
Ho "sentito"
squarciare l'anima di un bambino
strappandogli l'innocenza.
Ho "sentito"
un sorriso dissolversi
nella disperazione,
la gente andare a fondo
e la vita schiacciarli come serpenti.
Ho "sentito"
la notte scendere sul cuore di molta gente,
mentre ciechi e sordi ne hanno fatto da spettatori
vestiti con l'abito dell'indifferenza,
senza scaldarne l'esistenza.
Ho "sentito"
la notte rubarsi i sogni
e il grido del silenzio
ha coperto ogni melodia
regalando all'alba solo l'angoscia.
Ho "sentito"
urla disperate in mezzo la guerra,
una madre pregare, chiedere clemenza
piegandosi in due sulla tomba di un figlio,
dolori e angoscia senza tregua.
Poi ho "sentito"
l'odio abbracciare l'amore,
il dolore inchinarsi
al sorriso di un bimbo,
il travaglio partorire la felicità,
la speranza coprire la disperazione.
Ho "sentito"
l'animo di chi nella vita crede,
combattere con determinazione
ogni tempo e ogni dolore.