Stasera ironicamente chiudo il sipario, con un po' di ironia, un po' di malinconia, accompagnata dalla follia, un altro giorno è andato, e resta il dilemma dell'essere o non essere!? In fondo, zitti zitti noi siamo!
È solo un altro anno, mi dico, si solo un altro anno, mentre i ricordi attraversano l'anima, quanti? Troppi, forse troppi, sorrido, mentre asciugo quella lacrima, e penso, Auguri a me, si auguri a me, mentre un'altra lacrima bagna il mio volto, penso ad alta voce, un altro anno è passato!
Come un ruscello scorre la vita, attraversa rocce, montagne, e si disperde, ovunque, la sua meta è l'infinito, anni passano, lenti, tempestosi, per abbracciarsi nell'infinito del mare, per vivere in eternità, la vita, un ruscello che si disperde per morire in una goccia d'acqua chiamata oceano!
Lui l'accarezzò e, quasi sussurrando le chiese perché piangi? lei, lei sorridendo lo guardò con i suoi occhi offuscati dalle lacrime, sussurrò Finalmente sto abbracciando l'amore!
Spesso accade di sbagliare strada, così ti perdi in posti sconosciuti, e nel frattempo, cresci, poi arriva il destino ti prende per mano e ti conduce a casa.
Non posso prometterti un ciel sereno, ci sarà sempre qualche nuvola, non posso prometterti un sempre, il sempre non esiste, non posso promettere che sarà sempre primavera, perché esiste l'estate, l'autunno, e l'inverno, ma posso prometterti amore, posso prometterti che se cadrai io ti solleverò, se resterai in silenzio, ascoltero'il tuo silenzio, non posso prometterti, il sempre terreneo, ma una promessa io posso, quando il mio ultimo respiro arriverà, del mio amore ti parlerò, mai una lacrima dovrai versare, perché mi hai amata perché ti ho amato, e ci siamo amati, ecco questa è l'unica promessa, la mia promessa d'amore!
Tutti la consideravano diversa lei camminava e sognava, sognava sempre, ed è così che era nata la sua vena poetica, lei così donna così bambina, le parole non erano il suo forte, lei, lei si perdeva nella sua timidezza, timidezza che tutti vedevano come arroganza, e nessuno vedeva che lei soffriva, nessun vedeva le sue lacrime, ed è così che lei creo'il suo mondo, in quella vena poetica nata da dolori, dalle violenze di amore ed incomprensioni, e tutti, tutti la vedevano come la matta del paese e, non capivano!
Quelle scarpe vecchie, così consumate, quanta strada avevano percorso quelle scarpre, Lei le guardava con nostalgia, quanta strada in quelle vecchie scarpe, un pensiero lontano la sfiorò un desiderio mai vissuto l'abbarcciò, e fu così che prese le scarpe le indossò, aveva voglia di camminare ancora, non le importava nulla di cosa l'aspettasse, se erano strade in discesa, o strade coperte da rocce lei sapeva, sapeva che la strada era sua solo sua, da conquistare!
Tienimi stretta a te, in quest'abbraccio silenzioso, che fà tremar l'anima mia, tienimi stretta a te affinché la mia tristezza vada via, e tu resta stretto a me, affinché io mi senta meno sola in questo cammino di vita, che vita non è!