Poesie che hanno partecipato al concorso AMORI di_VERSI

Frasi di questo concorso le trovi anche in Frasi & Aforismi.

Scritta da: Egizia Russo
Nell'oscurità della notte
soffia il vento
sibila accorato una voce
sussurrando ti amo.
Fulgenti stelle brillano come non mai
in questa notte d'agosto
danzando riflettono ricordi
accecando lacrime e sorrisi
ed è al vento
che canti il mio nome.
La tua voce risuona
portandomi in un mare lontano
t'amo!
Mio gabbiano infelice
t'amo amore mio
immutato nel tempo.
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    Scritta da: Carmela Genduso

    Sento

    Nel silenzio, seduta su questo vecchio divano
    da lontano guardo il mare,
    ma ne sento il respiro.
    Tra le righe di questo diario ogni pagina,
    parla di speranza, di te.
    Sole segreto sulla mia anima.
    Sento che si sono aperti
    i cancelli d'autunno
    ed io mi sto vestendo di foglie secche.
    Sento ancora parole filanti
    nell'agonia di questa estate, la malinconia
    dei rimpianti senza orizzonti.
    L'estate, l'avevo sognata, anelata.
    Ora, in questo autunno, smarrita,
    reprimo le emozioni.
    Vorrei urlare al vento della mia favola.
    Sento tra le dune della mente il tuo nome
    un grido che nel vento si perde.
    Sento diluvi di parole che non riesco a dirti,
    ora è come parlare al vento
    e il vento le flagella sugli scogli,
    mentre il cuore mio frana.
    Un giorno lo sento, tra i pensieri stanchi
    racconterò la fine della mia favola:
    "come una foglia al vento
    il ramo la lasciò cadere, precipitare nel vuoto.
    L'amore conservò il suo segreto
    tra le pagine di pietra piene di speranza del suo diario."
    L'anima sente che presto si compirà
    il tempo delle foglie!
    Composta martedì 10 novembre 2015
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      Scritta da: Carmela Genduso

      Vorrei scrivere di te

      Una bugia:
      di te che entrasti nella mia vita
      come un fulmine a ciel sereno
      e di me che non ti aspettavo
      e nel trovarmi impreparata.
      Tu come un ladro
      hai forzato l'uscio,
      sei entrato e ti sei preso il mio cuore.
      Vorrei scrivere di te.
      La verità:
      di te che piano piano,
      quasi in punta di piedi sei entrato nella mia vita.
      Quasi come l'alba
      dopo una lunga e buia notte,
      non ti aspettavo
      ma nel trovarti
      il mio cuore giorno dopo giorno
      gioiva!
      Seduto ai bordi del mio cuore,
      mi raccontavi di te,
      ti raccontavo di me,
      e nel tuo parlare
      e nel mio ascoltarti
      c'era un'intesa meravigliosa,
      una sintonia armoniosa,
      una sinfonia di note d'amore e di rispetto.
      Le tue parole,
      come una lieve carezza
      mi sfioravano l'anima.
      Vorrei parlare di te
      per dirti grazie:
      grazie di esistere.
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        Scritta da: M. La Russa

        Abissi

        Nell'albeggiare incerto del crepuscolo vagano i miei pensieri
        raggiungono una vetta incerta,
        percorrono tortuosi tornanti e poi ripiegano
        al punto di partenza.
        È un rimando continuo alle mie barriere.
        Vorrei sfidarle, demolirle, oltrepassarle
        ma la viltà ha la meglio.
        So di non poterti avere, di non poterti raggiungere,
        di tornare ad amarti come un tempo,
        il tempo dei ricordi.
        Placidi gli abissi si preparano ad accogliere
        le mie spoglie emozionali, il mio cuore vacuo di promesse.
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          Scritta da: Angela Mallimo

          Amore contro dolore

          Quel maledetto assurdo e assoluto senso di vuoto, quando penso di averlo sepolto,
          in fondo a qualche nascosto anfratto dell'anima eccolo che lui risorge
          dalle ceneri di quel dolore
          che mi aveva bruciato dentro.
          Come araba fenice risorge dalle sue ceneri
          lasciandomi esterrefatta,
          confusa e incapace di difendermi.
          Violento ed inaudito come
          una scarica da migliaia di volt,
          quell'antico dolore che fino
          a quel momento sonnecchiava
          in fondo alle mie viscere inizia
          a risvegliarsi.
          Perché il bisogno di amarti
          era così forte da abbattere
          ogni ragionevole dubbio?
          Forse non lo saprò mai,
          o forse in quella magica
          alchimia di sguardi si celava
          il bisogno di curare il mio dolore
          curando il tuo.
          Intravvedo in lontananza
          quel bisogno di associare
          il dolore all'amore,
          un'eterna lotta tra amore e
          dolore dove il vincitore
          era sempre quel maledetto
          e sordo dolore che rompeva
          i timpani per farsi ascoltare
          e che adesso mi spacca il cuore
          facendomi scoprire che forse
          non ti ho amato mai.
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            Scritta da: Maurizio Orsi

            Eterno era l'attimo

            Eterno era l'attimo, del mio ricordo di te!
            Era un fiore od un palpito,
            forse uno sbattere d'ali,
            forse un fruscio,
            forse un cenno o un saluto sull'uscio,
            nella presenza quasi improvvisa
            di quella tua assenza.

            Eppure; ancora è tanta la luna nel cielo,
            e la sua magica voglia di alzare il mare
            nel rimpiattino scherzare col mondo,
            e poi l'incanto, di quel ruotare incessante,
            al tocco quasi fugace di questo mio esistere!
            E intanto scorre, di te, quel quasi qualcosa
            che invece corre al ricordo
            di un impalpabile coglier di sfioro;
            come fosse un pensiero,
            forse pura emozione,
            o forse mera illusione
            che tu ci sia stata, proprio e davvero,
            come la luna ed il mare,
            in questo esister del mondo!

            Come fosse illusione...
            forse; illusione...
            come se fosse soltanto illusione, svanita
            dentro quell'attimo eterno;
            del mio ricordo di te, di questa mia vita!
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              Scritta da: Santi Cicardo

              Malicolie

              Resto ancora un po'
              qui nei paraggi
              a far cosa di preciso non so
              c'è tanto ancora da poter vedere
              l'incavo di quel vecchio ulivo, lo ricordi?
              Quello della nostra prima volta
              non ci mettemmo il naso dentro
              per paura che lo gnomo
              che l'abitava ce lo mordesse
              ricordi le risate che si mischiavano al frusciare delle foglie
              chissà se c'abita ancora
              il nostro gnomo
              e se andandolo a trovare
              piuttosto che morderci non ci offrisse le ultime parti di noi
              e una magica miscela per incollarle
              resto senza speranza
              così girovagando
              ci sono parecchi suoni ancora da ascoltare
              come questo tuo nuovo
              m'è capitato una sola volta di lambirlo
              laggiù a mare
              quello degli amplessi rubati
              quando l'onda spegneva l'ululato
              nella grotta prima che tu sussurrassi strambrerie
              chissà perché in quel momento
              non ci badavo
              chissà perché ora in prossimità della tua distanza mi dilania
              resto un po'
              solo un po'
              poi m'incammino
              sarà questo tuo nuovo suono ad accompagnarmi
              o le tue parole a fermarmi.
              Composta domenica 8 novembre 2015
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                Cocci di riflessi

                Questo sole dolce
                di Novembre
                versa barili d'oro
                sugli alberi,
                tra le fiorite aiole
                trovo fiori d'autunno
                e qualche rosa,
                voglio regalarti una collana
                di gemme di parole.
                Ora il sogno ha bussato
                la tua porta,
                sento dagli spiragli
                la tua voce
                dolce che incanta
                tutta la notte è facile sognare.
                Il tempo passa in fretta.
                Ora l'alba carezza le tendine
                con un filo di voce,
                il sole spunta,
                spolvera la nebbia,
                mi sorprende in cammino
                in equilibrio
                sopra un filo teso
                tra due sogni
                dietro falde di nuvole,
                trasparisce cocci di riflessi
                cui mi aggrappo
                per non precipitare.
                Composta venerdì 13 novembre 2015
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                  Scritta da: Irene Dimino

                  Donne

                  Tersi sguardi,
                  parafrano di inconsueto,
                  tra il vero ed il faceto,
                  l'idillio.
                  Morbide bocche
                  vibrano di passione;
                  lunghi capelli
                  si accarezzano con veemenza,
                  alcun pudore.
                  Corpi eccitati,
                  dall'impeto catturati,
                  avvolti dall'invisibile gioco dell'amore.
                  Prive di ruoli predefiniti,
                  di preconcetti da rispettare,
                  vicine agli sguardi indiscreti,
                  nessun timore di esagerare:
                  non c'è errore nell'amare
                  chi come se stessi può procreare.
                  Non la legge esoterica,
                  solo il proprio cuore ascolta,
                  chi ha coraggio di esternare
                  i propri sentimenti senza sosta.
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