Scritta da: G. De Felice
Quello che non sai
o non immagini
È che io basto a me stesso
Non ho bisogno di te
Non c'è nulla che io
non possa fare senza di te
Posso respirare
Posso andare al mare
Soprattutto posso mangiare
Qualsiasi cosa
E gustarmela senza che
la tua assenza
La rovini in alcun modo.
Però.
Però io non ho nulla
nella mia vita
Di paragonabile ai tuoi occhi
Nulla che possa permettermi
Di svegliarmi al mattino
Con la sensazione che qualcosa
Di meraviglioso stia per accadere
Come poter ritrovare sul cuscino
Di fianco a me
Il tuo sorriso
Non c'è nessuna mano al mondo
Che io possa tenere
O che vorrei portare ovunque
Percorrendo chilometri
E chilometri
Senza che tutto ciò che ci circonda
Importi qualcosa.
Non c'è nulla come una tua carezza
O quel tuo modo
Di prendermi in giro
Che riesca a farmi sentire
Così unico su questa terra.
È il tuo modo di lasciare sempre
aperto il dentifricio
O di non chiudere un'anta
Di un armadio o un cassetto,
Che rende giustizia
A quell'aria perennemente tra le nuvole
Che crea attorno a te
Un fascino incredibile
Perché sembri quasi Alice
persa nel suo mondo
Di cui lei racchiude in sé
Tutte le meraviglie.
Non c'è nulla che monopolizzi
I miei pensieri
Come l'odore della tua pelle
E le forme del tuo corpo
Che sembrano abbiano scritto
Nel libretto delle istruzioni
Di montaggio
Volessero indurmi a peccare,
E a farlo e rifarlo.
Io non ho bisogno di te, bionda
Per sopravvivere
Posso fare tutto da me
Ma una cosa è certa
Servi tu qui affianco a me,
Non davanti, mai indietro,
Ma sempre insieme

Per vivere davvero.
Composta martedì 12 giugno 2018
dal libro "Le cose che ho scritto di te" di Guido Paolo De Felice
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    Scritta da: G. De Felice
    Oggi va di moda
    Questa cosa del saper disinnescare
    Ma lo so io come avete
    Imparato a disinnescare
    Intrappolati da rapporti logori
    In cui la massima emozione
    è scambiarsi i regali a Natale
    E al compleanno
    Dopo aver sbuffato anche
    Per aver dovuto comprarli
    Senza più il gusto di sorprendersi
    Senza più quella spasmodica attesa
    Quando lui è intrappolato nel traffico
    E non riesci a contare più i secondi
    Che vi separino
    Anzi quasi speri talvolta
    Che faccia inversione
    E non torni più.
    Senza più la voglia di litigare
    Senza più la forza di progettare
    Senza più la capacità di sognare
    Insieme
    E così girate coi cellulari
    Col silenzioso
    Senza notifiche
    Con valige di conversazioni
    Nascoste o cancellate
    Così vi appoggiate la notte
    Sul cuscino
    Con la perenne sensazione
    Di essere nel letto sbagliato
    Sotto le coperte sbagliate
    Con uno sconosciuto affianco,
    Lontano omonimo
    della persona di cui vi eravate
    Invaghite.
    E così cercate le lusinghe
    Le piccole dolcezze quotidiane
    I piccoli gesti d'amore
    Quelli buffi e teneri
    Negli altri
    Quelle attenzioni che fanno
    Sussultare l'ego
    Che vi fanno ancora
    Sentire più vive che mai
    Uniche fra tante
    Per non rassegnarsi ad essere
    morte dentro.
    Io invece devo ancora imparare
    Imparare a disinnescarmi
    A capire quando
    La guardi in un modo in cui
    Non ti guarderà mai
    A capire quando
    La desideri
    E desideri fare ogni cosa con lei
    E per lei
    In un modo in cui
    Lei non ti desidererà mai
    A capire quando
    Le fai una sorpresa
    Col cuore a mille
    E per lei è invece tutto dovuto.
    Potresti avere qualsiasi
    Delicata attenzione per lei
    Come farti trovare sotto
    Casa sua
    Per portarla a tenervi per mano
    Al mare
    E quando le bussi al citofono
    E tremante le dici "scendi,
    dai, rischia, vieni via con me"
    Lei avrebbe lo stesso entusiasmo
    Come se avesse citofonato
    Un testimone di Geova.
    Però se imparassi a disinnescarmi
    Probabilmente vivrei meglio,
    mi dicono,
    Ma dovrei rinunciare a
    quella parte di me
    Che ancora sa amare
    Come un bambino
    Che porta una margherita
    Alla bimba che gli piace,
    Nonostante i lividi
    Nonostante le delusioni
    Nonostante le promesse mancate.
    Mi condannerei ad una vita di rinunce,
    di rimpianti, di "chissà come sarebbe stato"
    E allora sarebbe preferibile
    Essere morti.
    Allora io non mi arrenderò,
    Non così facilmente,
    Perché per me
    Non tutte le donne sono uguali
    Non tutti gli occhi sono uguali
    Non tutte le mani sono uguali
    Non tutti i messaggi della buonanotte
    Sono uguali.
    Per questo,
    piccola smorfiosetta testarda,
    goditi tutte le mie attenzioni
    goditi pure
    tutto lo spettacolo
    che solo una persona innamorata
    di te
    Sa offrire al mondo
    Per te
    Ma ricorda sempre
    Che qualsiasi notte,
    Per quanto piena di stelle
    E con la luna piena,
    Pronta ad essere teatro
    Di qualsiasi magia,
    Se resti chiusa dentro casa
    Con le finestre chiuse
    E le tapparelle abbassate

    Passerà per sempre.
    Composta sabato 9 giugno 2018
    dal libro "Le cose che ho scritto di te" di Guido Paolo De Felice
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      Scritta da: G. De Felice
      Che senso ha
      Firenze
      i suoi tramonti
      Da Ponte Vecchio
      (guarda
      anche il sole
      si nasconde dietro le nuvole
      vedendo solo me)
      Se tu sei a Roma
      Oppure a Milano
      O fosse anche a Timbuktu
      Sorridendo chissà a chi
      Desiderando le braccia
      Di chissà chi
      Litigando con chissà chi
      Quanto invidio chi può litigare
      Con te
      Litigare è una delle più vere
      forme di amore
      Perché si smette di litigare
      Solo quando ci si è arresi
      Ed è tutto perduto
      Ma tutto questo
      Conta poco
      Conta solo

      che non sei qui con me.
      Composta venerdì 8 giugno 2018
      dal libro "Le cose che ho scritto di te" di Guido Paolo De Felice
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        Scritta da: G. De Felice
        Chissà se Einstein
        ha davvero scoperto
        Questa cosa della relatività
        Studiando fisica
        A me per capirlo
        Basta passare un giorno
        Con te
        Che vola come un minuto
        Basta essere abbracciato
        A te
        Anche davanti ad uno stagno
        Per farlo sembrare il lago
        Di un mondo fiabesco
        Tutto nostro
        Basta che una mattina
        Non abbia il sapore
        Delle tue labbra
        Sulle mie
        E mi sembra di non riuscire
        A respirare
        Basta che mi guardi
        Sorridendo
        Con quelle fossette
        In mezzo a mille sconosciuti
        E mi sembra come se intorno
        A noi
        Sparissero d'improvviso tutti
        Basta che mi sussurri
        All'orecchio
        Accarezzandomi dolcemente i capelli
        "Mi appartieni"
        E mi sembra come
        Se non avessi mai ascoltato
        Altre parole
        Dev'essere andata così
        Albert non me la racconta giusta
        Anche lui avrà capito tutto

        Il giorno che ha riconosciuto i suoi occhi.
        Composta venerdì 8 giugno 2018
        dal libro "Le cose che ho scritto di te" di Guido Paolo De Felice
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          Scritta da: G. De Felice
          Mi hai detto
          "Se vuoi farmi felice
          portami al mare"
          E io ti ho fatto una smorfia
          Una linguaccia per essere precisi
          Come si fa tra bimbi
          Dispettosi
          ma innamorati
          E ti ho risposto
          che sei una copiona
          (In realtà ti ho trovata
          proprio perché
          siamo specchi)
          perché avere te
          con me
          Al mare
          È l'unica cosa al mondo
          che possa rendermi felice
          Però poi subito
          Ti ho stretto forte
          Perché so
          che quando mi dici
          "Portami al mare"
          intendi null'altro che

          "Portami ad amare".
          Composta venerdì 8 giugno 2018
          dal libro "Le cose che ho scritto di te" di Guido Paolo De Felice
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            Scritta da: G. De Felice
            Tu per me sei
            "With or without you"
            Perché da quando
            Sei apparsa nella mia vita
            Come una scossa di terremoto
            Improvvisa
            Nulla riesce ad essere più come prima
            Perché tutto è così intenso
            Quando ci sei
            Tutto perde significato
            Quando non ci sei
            Ma sei anche
            "All of me"
            Perché hai dato un senso a tutto
            A me soprattutto
            A tutto quello che avevo dentro
            E aspettava di esplodere
            Non contenta di questo
            Sei anche "more than words"
            Perché non voglio
            Sentirti ripetere che mi ami
            Le parole sono aria
            E l'aria è vento
            E il vento cambia troppo facilmente
            Direzione
            Per quello non dirmelo
            Ma amami
            Amami così tanto
            Amami con tutto l'amore
            Di cui il tuo cuore
            E la tua testolina
            Siano capaci
            Così tanto
            Da non farmi neanche accorgere
            Che tu non mi stia dicendo
            Quelle due parole.
            Però devo dirti
            Che sei anche
            "Fix you"
            Perché mi hai trovato
            Che avevo perso
            Ogni fiducia
            Ogni speranza
            Come se fossi a centomila chilometri
            Da casa mia
            Senza più nessun riferimento
            Senza più credere
            Che fosse possibile ritrovare casa
            E allora tu hai messo
            Tutto al proprio posto
            E hai deciso di essere
            quell'insegna luminosa
            Quel cartello
            Anche ammaccato
            Ma che riconosceresti
            Tra altri mille cartelli
            Hai deciso

            Di diventare tu casa mia.
            Composta venerdì 8 giugno 2018
            dal libro "Le cose che ho scritto di te" di Guido Paolo De Felice
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              Scritta da: G. De Felice
              Finalmente tra poco
              saremo vicini
              quel momento che ho aspettato
              Così a lungo
              Di poter vedere
              Quel sorriso a pochi centimetri
              Di pelle da me
              Quello sguardo dolce e perso
              Nei suoi mille pensieri
              Quel tuo modo
              Di passarti la mano tra i capelli
              La tua elegante stravaganza
              Che non so se ti renda unica
              Ma sicuro non passa inosservata
              E ti fa ricordare
              Come quello scorcio
              Tra cielo, mare e scogli
              Che anche se incroci per un attimo
              Nella vita
              Ricordi per sempre
              Quello stesso mare
              Che significa casa anche per te
              E a cui torni ogni volta
              Perché sei fatta
              Della sua stessa materia
              Perché sei fatta
              Di ciò di cui sono fatti i sogni
              Saremo insieme
              Pochi giorni
              Immersi in una favola improvvisa
              Che ci farà volare sopra tutto
              Sopra tutti
              Tu ignara
              (perché non oserò dirti
              quanto impazzisca per te,
              È così difficile farlo
              Mettere a nudo i propri desideri)
              E bellissima come al solito
              Io estasiato dal miracolo
              Che sei
              Saremo soli
              Leggeri
              Liberi dai nostri pesi
              Guardando tutto ciò
              Che ad oggi
              Ci avrà portato lì
              Da così lontano
              Che dimenticheremo tutte
              Le amarezze
              Le delusioni
              Le volte in cui
              Sembrava quella giusta
              E invece no
              Allora almeno per mezz'ora
              Almeno quassù
              In mezzo a tutti questi colori
              In mezzo a tutti questi sognatori
              Saremo finalmente
              Due metà della stessa pizza
              Che si saranno ritrovate

              Dopo una lunghissima attesa.
              Composta venerdì 8 giugno 2018
              dal libro "Le cose che ho scritto di te" di Guido Paolo De Felice
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                Scritta da: G. De Felice
                C'è un momento
                quando due anime si toccano
                che capiscono
                di essere nel
                Posto giusto
                Al momento giusto
                È quando ti svegli
                Improvvisamente di notte
                Col desiderio di lei
                E senza bisogno di parlare
                Fate l'amore furiosamente
                Mischiando la pelle
                Le voglie
                Gli orgasmi
                Poi crollate apparentemente
                Ciascuno nel proprio angolino di letto
                Esausti
                E magari vi svegliate alle sei
                Del mattino
                Con una voglia di cornetto
                Con tantissima nutella
                E allora finite ancora esausti
                A baciarvi
                Sporchi di cioccolato ovunque
                Da qualche parte nel mondo
                In riva al mare.
                Sono quei momenti
                Che non avresti mai
                Neanche sognato di vivere
                E all'improvviso
                Ti ci ritrovi dentro
                Ed è così che insegneremo
                Con gli occhi lucidi
                Ai nostri nipotini

                Cosa sia l'amore.
                Composta venerdì 8 giugno 2018
                dal libro "Le cose che ho scritto di te" di Guido Paolo De Felice
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                  Scritta da: G. De Felice
                  Fisso i tuoi occhietti vispi
                  Che spuntano
                  Sotto quella buffa cuffietta
                  Così tanto più grande di te
                  Col musino nascosto
                  Sotto la sciarpa
                  Per coprirti dal freddo
                  Un freddo che però
                  Hai dentro da troppo tempo
                  Siamo in stazione
                  E per l'ennesima volta
                  Il tuo treno non sarà il mio
                  Ancora una volta
                  Vuoi provarci da sola
                  Lasciandomi sulla banchina
                  Ad osservarti andare via
                  Chissà a quanti chilometri da me
                  Convinta come sempre
                  Che sia la scelta giusta
                  Convinta ancora una volta
                  Che i nostri destini
                  Non possano essere il nostro destino
                  E così ti abbraccio
                  (si fa così prima di un addio, no?)
                  E ti bacio sulla fronte
                  Anzi su quella buffa cuffietta.
                  Però so che quando la notte
                  Ti troverai sola con i tuoi pensieri
                  Le tue paure
                  Le tue contraddizioni
                  Sono certo che sorriderai
                  Stringerai a te quella buffa cuffietta
                  Su cui ti ho stretto la testa
                  Tra le mie mani
                  Una volta ancora, abbracciandoti
                  E quella cuffietta ti sembrerà
                  ancora più grande
                  Perché porterà con sé
                  Quello che ti ho ripetuto così tante volte

                  "Non aver paura, sarò sempre con te".
                  Composta giovedì 7 giugno 2018
                  dal libro "Le cose che ho scritto di te" di Guido Paolo De Felice
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                    Scritta da: G. De Felice
                    Quanto è sciocco
                    Chi crede che amare
                    Sia difficile
                    Qualcosa che preveda
                    Imprese mirabolanti
                    Gesti da palcoscenico
                    Promesse da marinaio
                    Amare per me
                    È nei piccoli gesti
                    Nelle piccole gentilezze quotidiane
                    Di cui solo le anime leggere
                    Sono capaci.
                    Per esempio
                    La ami
                    Se lei in treno
                    Si addormenta sulla tua spalla
                    Perché sa di non avere
                    Un posto più sicuro al mondo
                    Su cui lasciarsi andare
                    E tu anche col braccio
                    In gangrena
                    Non la sveglieresti
                    Per nulla al mondo.
                    Amarla significa trovarsi
                    Alla cassa di un supermercato
                    Mentre stai comprando
                    Una busta di rucola
                    Di corsa, di fretta
                    Ma poi vedi un pacchetto
                    Di liquirizie
                    E pensi a quando lei
                    Con quelle labbra
                    Che hai sognato per una vita
                    Morde quelle girelle di liquirizia
                    E allora la fretta
                    La gente intorno
                    Tutto sparisce.
                    Sei innamorato davvero
                    Se ogni tuo pensiero
                    Va a lei
                    Come quando sei in auto
                    E passano una canzone
                    Che a te non piace
                    Ma magari è la sua preferita
                    E allora alzi il volume al massimo.
                    Amarla significa
                    Vivere con quella continua
                    Pulsione
                    Del volerle preparare qualche sorpresa
                    Di ascoltarla sempre con
                    Le orecchie spalancate
                    Per carpire ogni piccolo
                    Desiderio
                    E farti in quattro
                    O in quarantaquattro parti
                    Pur di esaudirlo
                    Ancora prima che lei
                    Possa esprimerlo.
                    Ecco,
                    Di queste
                    E di mille altre cose
                    Apparentemente infinitesimali
                    È fatto l'amore

                    E io proverò a dartele tutte.
                    Composta giovedì 7 giugno 2018
                    dal libro "Le cose che ho scritto di te" di Guido Paolo De Felice
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