Scritta da: G. De Felice
C'è questa cosa, sai
Che voglio uscire con te
Tu penserai
"Ecco, il solito
che mi chiede di andare
A prendere un caffè!"
Non scherziamo
Hai mai sentito di qualcuno
che si sia innamorato in un bar?
Tra gente distratta
Che corre, stressata
E che non capirebbe
Quale magia si stesse
Compiendo in quel momento?
L'unico caffè che vorrei prendere
Con te
Sarebbe al mattino
Svegliandomi al tuo fianco
Lo andrei a preparare
Dopo averti svegliata
Con un bacio sulla guancia
Mentre tu
Piccola dormigliona
Brontoleresti
Chiedendo altri cinque minuti
Sfoderando quel tuo broncino
Così tenero
Che sai ti permette di ottenere
Qualsiasi cosa tu voglia
Sarebbe capace di far finire
Una guerra mondiale
Di far amare i cani
E i gatti
Quel broncino lì
Per questo
Ti dico
Esci con me
Andiamo al mare
Non importa se ci sarà
Un'alba
Oppure un tramonto sfuggente
Perché sole e stelle
Farebbero la gara
A non volersi perdere
Il posto in prima fila del nostro
Spettacolo
Vieni con me
Prendi i tuoi occhiali da sole
Chiudi in un cassetto
Le tue paure
Le tue delusioni
I tuoi "perché mai dovrebbe essere
diverso stavolta?"
Che poi tireremo fuori
E sconfiggeremo insieme
Una ad una
Ti sto scrivendo
Qui e ora
"Voglio portarti al mare"
E tu ti imbarazzi
Perché il tuo cuore,
Che pulsa ancora così forte
Da aprire il tuo sorriso
Ad ogni battito,
Sa bene che in realtà
ti sto portando

ad innamorarti.
Composta giovedì 7 giugno 2018
dal libro "Le cose che ho scritto di te" di Guido Paolo De Felice
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    Scritta da: G. De Felice
    Vedo un sacco di persone
    Che stanno insieme
    E si vantano di questi fidanzamenti
    Come se fossero stelline
    Da appuntare al petto
    Però poi
    Si tengono per mano
    Senza sapere cosa significhi
    Tenersi per mano
    Vanno in vacanza
    Magari al mare
    E non li vedi mai
    Passeggiare abbracciati al tramonto
    Ignorando quello che
    Il sole fa col mare
    Si danno la buonanotte
    Ma non sognano insieme
    Non si sognano
    A vicenda
    Allora mi chiedo che senso abbia
    Tutta questa apparenza
    Mi chiedo che senso abbia
    La necessità di farsi compiacere
    Accontentandosi
    Di svegliarsi ogni mattina
    Di fronte agli occhi sbagliati.
    Per quello io continuerò
    A cercarti
    A sognarti
    A scrivere di te
    Ad aspettarti
    (tu promettimi di conservare
    Qualche sorriso solo per me
    E di non arrossire
    Ai complimenti di chiunque)
    Perché so che quando le cose
    Saranno pronte

    Lo saremo anche noi.
    Composta giovedì 7 giugno 2018
    dal libro "Le cose che ho scritto di te" di Guido Paolo De Felice
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      Scritta da: G. De Felice
      Anche stanotte ti ho sognata
      Come al solito
      Eri bella da far impazzire
      Con la tua gonnellina bianca
      Una t-shirt che potrebbe essere
      La più banale del mondo
      Eccetto che addosso a te
      Quegli occhiali da sole
      Che ti fanno sembrare
      Una rockstar
      I tuoi capelli così biondi
      Come se il miele prendesse vita
      E quel sorriso così vivo
      Che profuma di caffè
      Appena svegli
      Io che ti guardavo come
      Se vedessi per la prima volta
      Un diamante
      E tu smorfiosetta
      (adoro quando fai così,
      perché esplode tutta la tua
      femminilità)
      Che mi ripetevi continuamente
      "Smettila di guardarmi così,
      non sono nulla di speciale"
      E invece sai di esserlo
      E invece sai che hai cambiato
      La vita ai miei occhi
      E invece sai
      Che anche se non vorrai
      Ti guarderò così

      Finché i miei occhi avranno vita.
      Composta giovedì 7 giugno 2018
      dal libro "Le cose che ho scritto di te" di Guido Paolo De Felice
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        Scritta da: G. De Felice
        Ho deciso che ti rapirò
        Ma non come immagini
        Nessuna corda
        Nessuna gabbia
        Nessun carcere
        Nessun sequestro
        Voglio rapirti per
        Lasciarti libera
        Voglio rapirti per
        Farti riscoprire quanto sia bello
        Essere padroni solo di se stessi
        E poter decidere di fare
        Ciò che ti pare
        Ti rapirei così
        Di notte,
        Perché la notte è per
        gli innamorati,
        Per portarti in montagna
        A dormire in tenda al lago
        Ad esplorare un bosco
        O in canoa su un fiume
        E perché no
        A baciarci in riva al mare
        Con le labbra sporche
        Di gelato
        Stracciatella, cioccolata, fragola
        Scegli tu
        Per me cambia poco
        Perché alla fine
        L'unico gusto
        Che voglio godermi

        È il sapore delle tue labbra innamorate.
        Composta mercoledì 6 giugno 2018
        dal libro "Le cose che ho scritto di te" di Guido Paolo De Felice
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          Scritta da: G. De Felice
          Come devo fare con te?
          "Non sono bella, smettila"
          E arrossisci
          E ti imbarazzi
          Hai ragione,
          non sei bella
          Tu brilli
          Tu cambi l'umore al mondo
          Tu sei quel giorno di maestrale
          Dopo anni di afa
          Che avevano reso una vita
          Insopportabile
          Tu con la tua ironia
          Tu con la tua gentilezza
          Tu con la tua voglia di vivere
          Contagiosa, che esplode come
          Se ogni giorno fosse capodanno
          E tu fossi tutti i fuochi d'artificio
          Tu con la tua eleganza
          Tu con i tuoi imbarazzi
          Tu che potresti avere chiunque
          E tu che ti annoi facilmente
          Perché quello che cerchi
          Quello che desideri
          È perdere la testa tu
          Per una volta
          Dopo averla fatta perdere al mondo
          No, tu hai ragione
          Non sei bella

          Sei la più bella del mondo.
          Composta mercoledì 6 giugno 2018
          dal libro "Le cose che ho scritto di te" di Guido Paolo De Felice
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            Scritta da: G. De Felice
            Libera
            Così ti immagino un giorno
            Libera da tutte le paure
            Dalle inferriate
            Che la tua mente
            Ti sta imponendo
            E che ti sei costruita da sola
            Intrappolata
            In una gabbia dorata
            Fatta di finte sicurezze
            Tante insoddisfazioni
            Sicuramente nessuno scampo.
            Eppure tu sei più di così
            Eppure tu eri più di così
            Come hai permesso
            Che altre persone
            Scegliessero per te
            La tua vita?
            Come hai potuto zittire
            Così a lungo
            Il tuo orgoglio
            La tua dignità
            Lasciando che persone
            Senza cuore
            Le calpestassero
            Più e più volte
            Mentre tu raggomitolata
            In un angolo
            Nei tuoi silenzi
            Morivi dentro?
            Quanto ancora?
            So che vivere lamentandosi
            È più semplice
            Portare sulle spalle
            Quello zaino di frustrazioni
            Ti fa sentire sempre in credito
            Come se meritassi
            Aspettassi eternamente
            qualcosa dall'alto
            O all'improvviso
            Che possa cambiare tutto.
            Eppure,
            amore mio,
            Non è così che funziona
            Non è questa la vita
            Soprattutto
            Non è questa la condanna
            A cui devi rassegnarti.
            So che hai la testa
            Il carattere
            Il cuore
            Per reagire
            E per tornare ad essere padrona
            Di te stessa
            Dei tuoi desideri
            Dei tuoi sogni
            Perché so che in fondo lo sogni,
            Anche se ti racconti il contrario,
            So che sogni di nuovo baci
            di chi impazzisce per te,
            So che sogni abbracci
            di chi non vorrebbe altro
            che vederti serena
            E far parte della tua serenità,
            So che sogni di poter tornare a sognare
            E di riprovare
            L'ebbrezza adrenalica
            Di condividere gioie, sogni ed ambizioni.
            Io, dal mio angolino
            Continuo a guardarti mentre appassisci
            Mentre ti rovini con le tue mani
            E cerco di non rinunciare
            Perché non posso arrendermi
            All'idea
            Che tu nella vita
            Possa circondarti solo di
            persone senza scrupoli
            egocentrici capaci di usarti
            come trofeo.
            Ne uscirai,
            ti rialzerai
            E tornerai a respirare
            Dopo una lunga apnea
            Però il gioco è nelle tue mani,
            La tua vita è solo nelle tue mani
            Per cui ruggisci

            Piccola leonessa.
            Composta mercoledì 6 giugno 2018
            dal libro "Le cose che ho scritto di te" di Guido Paolo De Felice
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              Scritta da: G. De Felice
              Quella notte afosa
              di pieno giugno
              a millecinquecento chilometri
              di speranze
              di "sai una volta che follia ho fatto?"
              io ti aspettavo
              ti ho aspettato così a lungo
              tu non arrivasti
              poi d'improvviso
              sembrava stesse cambiando tutto
              come l'esplosione di un arcobaleno
              Dopo una bufera violenta
              Ridemmo tanto
              Ci imbarazzammo anche di più
              Poi
              dormimmo insieme
              (dio l'odore di te,
              lo avrei portato dentro per anni)
              non ebbi il coraggio di toccarti
              restando imbambolato a guardarti
              Come fossi un'opera d'arte
              come se rischiassi quasi di
              Sgualcirti
              E di sgualcire tutto ciò che dentro
              Mi faceva sussultare,
              Così restai sveglio
              Per non perdere neanche un tuo respiro
              E c'era Madrid
              E c'erano così tante stelle
              E c'era così tanta magia
              In quell'incontro
              sembrava tutto pronto
              per essere protagonisti
              di quel "c'era una volta"
              da raccontare un giorno
              tra sorrisi e imbarazzi
              E invece noi
              fummo così bravi

              A perderci, per sempre.
              Composta martedì 5 giugno 2018
              dal libro "Le cose che ho scritto di te" di Guido Paolo De Felice
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                Scritta da: G. De Felice
                Quando scrivo di te
                Te ne accorgi sempre
                Sai che anche se non riesco
                A dirti
                Quanto impazzisca
                Per i tuoi occhi
                Per quel sorriso
                Che avrebbe fatto impallidire
                Anche i più grandi pittori
                Incapaci di replicare su tela
                Una bellezza così genuina
                Senza sporcarla
                Tu che te ne accorgi
                Tu che sai il modo in cui ti guardo
                Il modo in cui ti penso
                Chissà se arrossisci
                Quando ti capita di guardare il cielo
                Chissà se qualche volta
                Leggendoti nei miei versi
                Riesco a strapparti uno di quei
                Fragorosi sorrisi
                Che mi piace pensare
                Siano per me almeno una volta
                Chissà se prima o poi
                Te lo dirò
                Ma in fondo penso che anche
                Giacomo
                amava Silvia
                E non riuscì mai a dirglielo
                Anche Dante
                Non aveva il coraggio di avvicinare
                Beatrice
                Di guardarla negli occhi
                Né di sfiorarle la pelle
                Men che mai quelle labbra rosso vivo
                Eppure l'amava

                dio, se l'amava.
                Composta lunedì 4 giugno 2018
                dal libro "Le cose che ho scritto di te" di Guido Paolo De Felice
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                  Scritta da: G. De Felice
                  Ogni giorno lotto
                  per diventare una persona migliore
                  per guardarmi la sera
                  allo specchio
                  e poter tenere la testa alta
                  fissandomi negli occhi
                  Senza dover abbassare lo sguardo
                  Però
                  Devo chiedermi scusa
                  Perché ci sono una marea di cose
                  Che non mi andranno mai giù
                  E mi rendono forse più debole
                  Sicuramente più umano
                  Non rispetto un genitore
                  Che mette al mondo un figlio
                  Per errore
                  Per risolvere delle sue questioni personali
                  O semplicemente per incoscienza
                  Per poi abbandonarlo
                  Senza il supporto e l'amore
                  Quotidiano
                  Ma non rispetto quei figli
                  Che sputano in faccia al sudore e al sangue
                  Di genitori che si venderebbero l'anima
                  Che si alzano al mattino presto
                  Che si spaccano la schiena e le mani
                  Per dar loro tutta la felicità
                  Che a loro è stata negata
                  Non rispetto chi alza le mani
                  Non rispetto chi prova a far valere le sue idee
                  Tentando di prevaricare sull'altro
                  Con la violenza
                  Con l'arroganza
                  Con il disprezzo
                  Non rispetto chi umilia gli amanti
                  Se l'amore non è quello che ha in testa
                  Talmente cieco da non vedere
                  Che spesso c'è molto più amore
                  In quel momento davanti ai suoi occhi
                  Non rispetto chi ti insegna a non sognare
                  Ad arrenderti, a gettare la spugna
                  Ai primi errori
                  Quando dovrebbe spronarti a insistere
                  Se non sei bravo nel fare una cosa
                  Perché se non insisti ma alzi le mani
                  Non diventerai mai bravo.
                  Non rispetto chi parla di pelle
                  E di colori
                  Non rispetto chi chiude gli occhi
                  Di fronte alle ingiustizie
                  Di fronte ai soprusi
                  Chi preferisce star zitto
                  Perché tanto "non sono fatti miei".
                  Non rispetto chi umilia una donna
                  Non posso
                  Non rispetto
                  chi spezza un cuore innamorato
                  chi abbandona un cane
                  O non fa la scarpetta col sugo
                  O lascia il cornicione della pizza
                  Insomma ho una lista lunga
                  Però devo chiedermi perdono
                  Ho detto una bugia
                  Non è vero che vorrei essere diverso
                  Sono felice di non rispettare queste persone
                  Sono felice di credere in una società diversa
                  Persone diverse
                  E allora se sogniamo di regalare
                  Qualcosa di migliore
                  Ai nostri figli
                  (per chi avrà la voglia vera
                  e la fortuna di averne)
                  Certe cose
                  E molte altre ancora

                  Non si possono rispettare.
                  Composta lunedì 4 giugno 2018
                  dal libro "Le cose che ho scritto di te" di Guido Paolo De Felice
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                    Scritta da: G. De Felice
                    Tu sei testarda
                    E a me piacciono le sfide
                    Tu credi che le parole
                    Non siano tutte uguali
                    Ma che siano tutti uguali
                    Quelli che te le dicono.
                    E così pensi di spaventarmi
                    Pensi che ti dimenticherò
                    Pensi che mi volterò
                    E farò come tutti quelli uguali
                    Che saltano di preda in preda
                    Irrequieti
                    Perché non ti guardano con gli occhi
                    Dell'amore
                    Ma con quelli della fame,
                    Come guarderebbero una lasagna.
                    Io invece ogni volta che ti vedo sorridere
                    Penso solo a quante cose belle
                    Esistano su questa terra
                    Che potrebbero avere un senso
                    Solo se divise tra di noi
                    Penso a come insieme
                    Le rose non avrebbero gli stessi colori di ieri
                    Le farfalle volerebbero ancora più felici
                    Il pane che esce da tutti i forni del mondo
                    Profumerebbe ancora di più
                    Perché sarebbe tutto per noi
                    E quando arriverà quel giorno
                    Il mio ultimo giorno
                    Se qualcuno dovesse domandarmi
                    "hai un ultimo desiderio?"
                    Io
                    Ti stringerei la mano ancora una volta
                    Mi volterei verso di te
                    Perdendomi ancora
                    Ostinatamente
                    Nel tuo sorriso dipinto per me
                    E so già cosa risponderei
                    "No, nessuno
                    Perché io il mio unico desiderio
                    L'ho già vissuto fino in fondo"
                    E ti do una notizia
                    Anche se abbassi gli occhi
                    Imbarazzata perché lo sai già
                    Quel desiderio

                    Eri tu.
                    Composta lunedì 4 giugno 2018
                    dal libro "Le cose che ho scritto di te" di Guido Paolo De Felice
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