"Se non astraggo dall'autunno che pur ancora dorme"
Se non astraggo dall'autunno che pur ancora dorme, o per caso mi pesa l'ora che si posa agli occhi di sale, d'inferno solco, la corrente dove il giorno sussurra di assolazioni incompiute chiama la mano barca che torna vuota... Ho un gran numero di fogli bianchi, di foglie brevi, nella perenne ombra assurda e in ciò che desta, nella mia testa canguri e relitti fanno la festa al corso straniero... c'è un tempo per negare pagani tristi rive, il freddo così com'è fruisce vanità sugli annunci economici del cogliere censurato...; alla notte incerta, all'incerto segreto, attua il suo piano una reminiscenza labente abitante di una germinante non maniera con i fiori recisi sul grembo...
(Marco Piras©2019)
Composta giovedì 10 ottobre 2019
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